E’ una seduta interlocutoria per Piazza Affari, quella di mercoledì 18 dicembre. A metà giornata l’indice Ftse Mib non registra particolari scossoni, confermandosi sopra i 23.500 punti, mentre tutte le attenzioni sono rivolte ai titoli della galassia Agnelli, dopo l’annuncio della fusione di Fca con Psa Peugeot, che darà vita al quarto colosso mondiale dell’automobile. Tra i titoli migliori c’è proprio Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli, che guadagna a mezzogiorno oltre l’1%, sopra i 70 euro per azione. Le nozze dell’auto infatti fruttano agli azionisti di Exor una cedola super da 1,6 miliardi di euro (dei 6,6 miliardi totali previsti per i soci Fca), che equivale a quasi il 60% dei dividendi intascati negli ultimi dieci anni dalle partecipate Fca, Ferrari, Cnh e più recentemente Partner Re.
Non ingrana invece il titolo Fca, inchiodato poco sopra la parità in attesa di ulteriori sviluppi. Se la passa molto meglio invece, dall’altra parte delle Alpi, il titolo di Peugeot, che alla Borsa di Parigi guadagna a metà giornata più di un punto percentuale, a 22,4 euro per azione e tra i migliori titoli del CAC 40, in una seduta che anche lì vede pochi spunti. Niente da segnalare nemmeno sugli altri listini europei: Francoforte è addirittura in territorio leggermente negativo, mentre Londra, dopo il rally successivo alla vittoria di Boris Johnson alle elezioni, tira un po’ il freno ma è ancora in avanzata.
A mantenere in galleggiamento il Ftse Mib, oltre a Exor, sono Poste Italiane, miglior titolo poco dopo mezzogiorno col +1,5%, e i titoli legati all’energia, in particolare Eni +1%, Terna +0,6%, un po’ più fiacche Tenaris, Saipem ed Enel, che però raggiunge il nuovo record di capitalizzazione di mercato arrivando a quota 7 euro ad azione e superando, per la prima volta, i 71 miliardi di euro di valore. Bene anche Recordati, che già ieri era tra i migliori del listino. Male invece gli industriali: i peggiori tre sono proprio Stm, Pirelli e Prysmian. Contrastato il mondo bancario: Nexi cede quasi l’1%, Intesa Sanpaolo sulla parità, Unicredit +0,4%, Banco Bpm -0,3%, Ubi Banca -0,5%.
Lo spread Btp Bund scende ulteriormente dopo l’approvazione della manovra 2020: 154 punti base, all’ora di pranzo, col Btp decennale all’1,25%. L’euro si deprezza sul dollaro, a 1.11338, mentre si ferma un attimo il rally della sterlina, che oggi si compra sempre con 0.8494 euro. Il petrolio batte la fiacca, col Brent sotto i 66 dollari al barile, e il Wti anche lui in calo a 60.5 dollari al barile. Risale leggermente il valore dell’oro, che però rimane ancora ben sotto quota 1.500, a 1.479 dollari l’oncia.