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Borsa: Europa pesante con gli occhi sulla Fed. Piazza Affari è la peggiore, Saipem corre da sola

Borse europee in rosso dopo che alcuni funzionari della Fed hanno invitato alla cautela sul taglio dei tassi. A Piazza Affari si salva solo Saipem, in rosso Generali dopo i conti. L’oro si allontana dai massimi

Borsa: Europa pesante con gli occhi sulla Fed. Piazza Affari è la peggiore, Saipem corre da sola

In una giornata scarna di dati macro le borse europee viaggiano pesanti sulla scia delle perdite registrate in Asia, dopo che i funzionari della Federal Reserve statunitense hanno invitato alla cautela, mitigando l’entusiasmo degli investitori su potenziali tagli dei tassi d’interesse durante l’anno. In attesa delle minute della Fed e della trimestrale di Nvidia in programma per mercoledì, i mercati si concentrano sulle parole di alcuni funzionari della banca centrale statunitense, tra cui il vicepresidente Philip Jefferson, secondo cui i dati che indicano un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche sono “incoraggianti”, ma “è ancora troppo presto per affermare che il processo disinflazionistico è duraturo”. 

Borsa: Europa pesante, Piazza Affari la peggiore

Dopo un’apertura negativa le Borse europee proseguono in rosso con lo Stoxx 600 che a metà giornata cede oltre mezzo punto percentuale avviandosi a registrare il maggior calo giornaliero in tre settimane, con le banche e le utility in testa ai ribassi settoriali.

Piazza Affari segna la peggior performance del vecchio continente con un ribasso dell’1,02% a 34.471 punti. Saipem è l’unica tra le 40 blue chip in territorio positivo. Vendite anche sugli altri listini: Parigi cede lo 0,96%, Francoforte lo 0,66%, mentre Amsterdam e Madrid perdono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,34%. Fuori dalla Ue Londra è in ribasso dello 0,46%. 

Sull’azionario, AstraZeneca guadagna l’1,4% dopo che l’azienda farmaceutica britannica ha detto di puntare a una crescita dei ricavi di circa il 75% per raggiungere gli 80 miliardi di dollari entro il 2030.  Il produttore svizzero di sistemi di fissaggio Sfs Group balza invece del 10,4% in scia al giudizio di Ubs che ha aggiornato il titolo a “Buy” da “Neutral”. 

A Francoforte, Redcare Pharmacy crolla dell’11% sotto il peso del consiglio di vendere il titolo giunto dagli analisti di Ubs

Piazza Affari in profondo rosso: corre Saipem, Generali in calo

A metà giornata si salva solo Saipem, che balza del 3,6% dopo la firma di tre nuovi contratti in Angola per un importo complessivo di 3,7 miliardi di dollari. Tramite la controllata Saipem Finance International, la società ha inoltre annunciato il lancio di un nuovo prestito obbligazionario non convertibile e unsubordinated e l’avvio di due offerte di riacquisto dei prestiti in scadenza nel 2025 e nel 2026 per un ammontare complessivo massimo di 380 milioni.

Tutte le altre 39 blue chip viaggiano in rosso. La maglia nera è Amplifon (-3,27%), seguita a ruota da Generali (-3%) che questa mattina ha pubblicato una trimestrale sostanzialmente in linea con le attese ma che evidenzia una redditività in calo sulla nuova produzione Vita.

Vendite su Nexi (-2,93%) e sui titoli dell’asset management come Azimut (-2,34%) e Mediolanum (-2,4%) mentre sono deboli i bancari, anche se Citi ha alzato il prezzo obiettivo su Mps (-1,14%). 

Petrolio in calo, l’oro si allontana dai massimi

Scendono ancora i prezzi del petrolio in scia alle previsioni degli investitori secondo cui una persistente inflazione statunitense porterà la Fed a mantenere tassi di interesse più alti ancora a lungo, deprimendo la domanda dei consumatori e dell’industria. A metà giornata il Brent cede l’1% a 82,81 dollari al barile, il Wti perde la stessa percentuale a 78,47 dollari.

L’oro si allontana dai massimi storici toccati lunedì, con il contratto spot che scambia in calo dello 0,37% a 2.417 dollari l’oncia. In rialzo a 31,89 euro al Megawattora (+0,3%) il prezzo del gas naturale europeo ad Amsterdam.

Stabile lo spread, euro poco mosso 

Lo spread tra Btp e bund viaggia in leggero rialzo a 129 punti base dai 128 di lunedì, con il rendimento sul decennale benchmark invariato al 3,81%. L’euro è invece stabile a 1,087 dollari.

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