L’euro perde altro terreno contro il dollaro e il cambio scivola a 1,016; il petrolio fallisce il rimbalzo e anche il Brent va sotto i cento dollari; Wall Street, già cauta in avvio, ora si muove in calo in attesa dei verbali dell’ultima riunione della Fed: il quadro complessivo non sembra incoraggiante, ma la Borsa a Milano e in Europa butta il cuore oltre l’ostacolo e chiude la seduta di oggi in rialzo, dopo le perdite della vigilia.
Piazza Affari si apprezza dell’1,04%, ma non riesce ad agganciare i 22mila punti. Sono più toniche Parigi +2,03%, Amsterdam +1,94% e Francoforte +1,57%, mentre resta indietro Madrid, -0,07%. Fuori dalla zona euro sale Londra +1,27% nonostante il terremoto politico dovuto a un’ondata di dimissioni nel governo. Boris Johnson comunque non molla e dice di voler continuare a lottare.
In Italia si placano per ora i venti di crisi, dopo il colloquio di un’ora tra il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte e il presidente del consiglio Mario Draghi. I grillini chiedono “discontinuità”, ma restano nella maggioranza.
La schiarita contribuisce alla stabilità del secondario. Lo spread tra Btp dieci anni e Bund di pari resta a 198 punti base (-0,77%), con rendimenti in leggero ribasso, +3,13% per il titolo italiano; +1,16% per quello tedesco.
Nuovo tonfo del petrolio, Brent sotto i 100 dollari
I timori di recessione che ieri sono costati molto all’azionariato europeo, restano però dietro l’angolo e a farne le spese, anche negli scambi di queste ore, è il petrolio che dopo un tentativo di rimbalzo, si muove di nuovo in profondo rosso. Il greggio texano è sotto i 100 dollari (intorno. 98) e anche il Brent sembra avviato sulla stessa strada e tratta in perdita del 3,34% a 99,33 dollari al barile. Pesano sull’oro nero le stringenti misure anti-Covid che continua a prendere la Cina, con nuovi test di massa e restrizioni su undici grandi città, compresa Shanghai. Secondo Nomura a essere interessato è quasi il 15% del pil del dragone.
A indicare una possibile, futura, recessione economica, negli Usa, ieri si è palesata nuovamente un’inversione nella curva dei rendimenti dei T-Bond, con il titolo a due anni che ha superato quello del decennale, il cui tasso oggi è in crescita a +2,87 (+2,4%).
Secondo il modello previsionale di Bloomberg Economics, le possibilità che il prossimo anno si verifichi una recessione negli Stati Uniti sono salite al 38%.
Borsa Europa prende fiato con gli ordini all’industria tedeschi
La crisi economica potrebbe partire dall’Europa, che sta pagando il prezzo più alto alla guerra in Ucraina, per le sanzioni e i problemi del gas. Ursula Von Der Leyen avverte la Ue che Mosca potrebbe chiudere del tutto i rubinetti e il prezzo del gas cresce a 171 euro/MWh.
Queste preoccupazioni sono state però mitigate oggi dagli ordini all’industria tedeschi nel mese di maggio superiori alle stime. Il rialzo è stato dello 0,1% a fronte di un calo atteso dello 0,6% e di un precedente calo dell’1,8%.
Piazza Affari in rialzo con le nuove Saipem
La Borsa chiude in rialzo in Europa e Piazza Affari rimbalza guidata dalle azioni rettificate di Saipem, +7,91%, dopo che ieri si è conclusa la fase di negoziazione dei diritti per l’aumento di capitale.
La cinquina più tonica del giorno si completa con Stm +4,84%, Nexi +4,47%, Moncler +4,07%, Interpump +3,57%. Riprendono quota anche i titoli del risparmio gestito e delle quattro ruote (con l’eccezione di Stellantis -0,32%).
Sotto i riflettori Telecom, +1,6%, nel giorno del cda che dovrebbe essersi occupato della strategia del gruppo affrontando anche il tema della realizzazione della rete unica, dopo la firma del protocollo d’intesa con Cdp Equity, i fondi Kkr e Macquarie.
È incolore Snam, +0,4%, che ha stretto un accordo per un nuovo rigassificatore galleggiante, il BW Singapore, per circa 400 milioni di dollari.
Nella parte bassa del listino restano energetici e banche: Tenaris -3,01%, Banco Bpm -1,771%, Bper -1,56%, Terna -1,19%, Eni -0,7%. Nel comparto del credito si salvano le big, Intesa (+0,41%) e Unicredit (+0,07%). Reuters, citando una nota interna della banca presieduta da Pier Carlo Padoan, scrive che il cda ha rimosso Niccolò Ubertalli dal ruolo di Head of Italy, affidando l’incarico all’ad Andrea Orcel.
Fuori dal paniere principale Fincantieri segna un timido progresso, +0,2%, dopo un accordo con Explora Journeys, brand di viaggi di lusso di Msc, per la costruzione di altre due navi da crociera di lusso alimentate a Lng e idrogeno.