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Borsa, esordio sprint del Banco Bpm che spinge FtseMib

Avvio d’anno positivo per le Borse europee. Avanza a Milano l’indice Ftse Mib (+1,23% attorno a quota 19.400). Accelerano anche Francoforte (+0,8%) e, con minor forza, Madrid (+0,5%). Parigi +0,30%.

A favorire il rialzo sono gli ottimi dati macroeconomici. Il settore manifatturiero a dicembre cresce a livelli record in Europa e si segnala in salute anche in Italia. È il risultato della fotografia scattata da Markit, attraverso gli indici destagionalizzati Pmi (Purchasing managers’ index). Notevole la performance in Germania, dove l’indice Pmi manifatturiero si è attestato a 55,6 punti rispetto ai 54,3 di novembre: si tratta del miglior dato degli ultimi 35 mesi. In Italia il miglioramento dell’attività di fabbrica è stato migliore delle previsioni: l’indice Pmi manifatturiero è salito a dicembre a 53,2 punti, rispetto ai 52,2 punti di novembre.

A propiziare il rally di piazza Affari, la migliore in Europa, è stato anche il felice debutto di Banco Bpm (+6,02 a quota 2,43 euro). L’aggregato nato dalla fusione tra il vecchio Banco Popolare. Il concambio delle azioni delle società partecipanti alla fusione viene effettuato secondo i seguenti rapporti di cambio: 1 azione Ban Bpm per ciascuna azione Banco Popolare; 1 azione Banco Bpm per ogni 6,386 azioni Bpm, con la liquidazione in contanti delle eventuali frazioni rivenienti dal concambio da parte degli Intermediari presso i quali le azioni Bpm sono depositate. Nel corso dell’anno dovrebbe arrivare il via libera all’adozione di un sistema interno di validazione dei crediti, assenso che dovrebbe portare ad un miglioramento dei coefficienti di solidità patrimoniale.

Avanza anche il resto del credito: Banca Popolare dell’Emilia Romagna +4%, Ubi Banca +3%. Unicredit sale del 2,5% ed Intesa dell’1,5%. Nel comparto delle assicurazioni, Generali +1,9%. Tra i gruppi del risparmio gestito, Banca Mediolanum +1,5%.

Attorno alle 12, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si è attestato a 159 punti base, minimo dal 23 dicembre dai 163 del finale di seduta di venerdì scorso. In parallelo, il tasso del decennale scende a 1,74%, da 1,83% dell’ultima chiusura, toccando il minimo dal 10 novembre scorso, poco dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca.

La caccia ai titoli più penalizzati de 2016 premia anche Saipem (+3,83%) che aveva chiuso l’anno scorso con un -43,5%. Sale Atlantia (+1,7%): è arrivato venerdì sera dal Ministero dei trasporti il via libera agli aumenti tariffari per 23 concessioni autostradali. L’incremento del pedaggio, mediamente pari allo 0,77%, è operativo dal primo di gennaio del 2017. 

Mediaset +1,3%: secondo il Corriere della Sera un nucleo duro di soci storici, con un 15% circa del capitale, è pronto a affiancare Fininvest in assemblea di fronte ad un’offensiva di Vivendi. Balzo di Telecom Italia +2,27%.

Bene anche Fiat Chrysler, +1,44% in attesa del dato sulle vendite di dicembre sul mercato italiano.

Continua l’effetto dell’accordo fiscale con l’Agenzia delle Entrate di Salvatore Ferragamo (+1,66%). Nel lusso brilla anche Luxottica (+1%). L’autorità di vigilanza sui mercati finanziari degli Stati Uniti, la Sec, ha chiesto spiegazioni sulla governance: del gruppo. La società ha risposto che la decisione ultima su qualsiasi aspetto è di competenza del presidente esecutivo Leonardo del Vecchio. Bene le utilities: A2A sale dell’1,5% a 1,2480 euro.

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