Nella giornata decisiva per le nomine dei manager pubblici, ai mercati piace l’ipotesi che Claudio Descalzi, attuale direttore generale E&P, passi alla guida di Eni al posto di Paolo Scaroni, in uscita dopo nove anni.
A metà mattina il titolo in Borsa del colosso energetico viaggia in rialzo dello 0,77%, a 18,28 euro, in netta controtendenza rispetto al Ftse Mib, che negli stessi minuti lascia sul campo lo 0,9%, e allo stoxx settoriale europeo oil&gas, che cede lo 0,12%.
In scia positiva anche il titolo di Saipem, che guadagna l’1,6%, a 18,02 euro. Le azioni della società d’impiantistica del gruppo Eni salgono anche per alcune indiscrezioni su nuovi contratti.
“Se Descalzi fosse il nuovo ad, il mercato lo vedrebbe bene perché si tratta di una nomina che segue una logica industriale e non politica – commenta un analista di una Banca d’affari italiana citato dall’agenzia Reuters –.Descalzi vuol dire rifocalizzazione sul core business di Eni, l’esplorazione e la produzione di idrocarburi, aprendo alla cessione di alcuni asset minori”.
A quanto risulta dalle sale operative, anche i fondi stranieri, in particolare a Londra, sono favorevoli a questa ipotesi.