EFFETTO FED: TOKYO E WALL STREET FRENANO
CALA LO SPREAD, LE BANCHE FESTEGGIANO
Tokyo si avvia ad archiviare la seduta di Ferragosto con un ribasso attorno al 2%. Pesano l’apprezzamento dello yen e la convinzione che Fed sia ormai in procinto di ridurre gli acquisti sul mercato. In ribasso gli altri listini asiatici, con l’eccezione di Hong Kong +0,13%, ieri ferma per un tifone.
Ribassi consistenti anche a Wall Street: Dow Jones -0,73%, S&P -0,52%, Nasdaq -0,41%. Al contrario, i listini europei archiviano la sesta seduta consecutiva al rialzo: Il Ftse Mib ha chiuso a Milano in rialzo dello 0,48% a 17.463 punti, il Dax di Francoforte e il parigino Cac 40 hanno guadagnato rispettivamente lo 0,27% e lo 0,53% mentre lo spagnolo Ibex 35 è salito dello 0,35%. Solo il londinese il Ftse 100 ha chiuso in rosso.
Continua così lo spostamento dei flussi finanziari verso le piazze dell’eurozona, che sembra ormai avviata ad uscire dalla recessione.
BUND E T BOND SALGONO: I BTP RINGRAZIANO
Dopo sei trimestri consecutivi di calo (l’ultima crescita è stata registrata nell’estate 2011), il Pil della zona euro è cresciuto nel secondo trimestre 2013 dello 0,3%, superando le previsioni degli economisti che in media indicavano uno sviluppo dello 0,2%.
Sono ancora in contrazione i Paesi del Sud Europa. Per l’Italia la lettura preliminare del Pil ha mostrato solo un rallentamento della contrazione a -0,2% nel secondo trimestre dal -0,6% del trimestre precede.
La novità ha avuto un impatto immediato sul mercato del debito sovrano. Sale il rendimento del Bund decennale tedesco, schizzato oggi sul mercato secondario all’1,825%, massimo dal marzo 2012 dopo l’asta della mattinata in cui la Germania ha collocato 3,23 miliardi di Bund decennali, sui 4 miliardi previsti, a un tasso medio salito all’1,80% dal precedente 1,57% e un rapporto domanda/offerta in calo a 1,3 da 1,6.
Anche negli Usa, l’attesa di rialzo dei tassi di mercato ha spinto il T bod decennale ad un rendimento del 2,71%, ad un solo bp dal massimo degli ultimi due anni.
A differenza di quanto successo ad inizio estate, il trend non colpisce i Pesi del Sud Europa: il rendimento del Btp scende al 4,16% e lo spread in calo a quota 235 (-6 punti base). Per gli analisti la discesa può prosegure fino a quota 210.
APPLE TORNA SOPRA QUOTA 500, SOS DA MACY’S
Apple +2,5% si è riportata sopra 500 dollari per la prima volta dal 23 gennaio. Continua l’effetto del tweet con cui l’investitore Carl Icahn ha dichiarato di aver acquistato una posizione significativa sul titolo e di ritenere che possa salire fino a 700 dollari se il Ceo Tim Cook spingesse per un buyback più corposo.
Delude al contrario la trimestrale di Macy’s -4% , uno degli osservatori più sensibili dei consumi Usa. La catena , oltre a riportare utili e vendite del secondo trimestre sotto le attese, ha tagliato l’outlook per l’intero anno. Macy’s è stata costretta a praticare sconti alla clientela che ha limitato le spese di beni non necessari. Il settore dei beni di consumo ha perso circa 1%.
MPS VINCE IL PALIO DI FERRAGOSTO
Galoppa Banca Monte Paschi +2,76% , tra scambi vivaci ed insoliti in una seduta semivacanziera.
Nella giornata sono passate di mano quasi 234 milioni di pezzi rispetto a una media giornaliera delle ultime 30 sedute di circa 88 milioni di pezzi. Alesandro Profumo ha ribadito che non ci sono investitori stranieri alle porte. In evidenza anche Baco Popolare +4,41% e Ubi +3%.
Deboli al contrario Unicredit ed Intesa che hanno archiviato la seduta in rialzo rispettivamente dello 0,26% a 4,702 euro e dello 0,6% a 1,5 euro nonostante il Credit Suisse abbia alzato il target price di entrambe da 4 euro a 4,9 euro (neutral il rating) e da 1,7 euro a 1,8 euro (outperform).
Scintilla anche il lusso di Brunello Cucinelli + 3,75% . nuovo massimo storico . Alti i volumi scambiati :più di 123 mila pezzi contro una media degli ultimi 30 gioni di 100 mila.
In evidenza anche Generali +1,24% a 15,52 euro) con Fitch che ha confermato il rating ad A- (outlook negativo). L’agenzia ha inoltre confermato il giudizio BBB+ e BBB-, rispettivamente sul debito senior e subordinato del Leone di Trieste, rimuovendo il rating watch negative posto lo scorso marzo.
Al fondo del listini Atlantia -0,76% a 14,33 euro), con Equita Sim che ha confermato il rating buy e il target price a 15,9 euro. In lieve calo anche Telecom Italia -0,49% : Equita ha confermato la raccomandazione a hold e il target price a 0,6 euro.
Fra gli industriali arretrano Prysmian -0,3% e Finmeccanica -0,6%. Poco mossa Fiat.