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Borsa, ecatombe di banche. Deutsche precipita, giù Mps

La minaccia di una multa americana da 14 miliardi a Deutsche Bank (-8% a Francoforte) per i misfatti nella stagione dei mutui subprime ha fatto da detonatore per un nuovo tracollo delle banche a Piazza Affari, ancora una volta l’anello debole della finanza europea.

L’istituto tedesco ha affermato di non avere alcuna intenzione di pagare una cifra simile, aggiungendo che “i negoziati sono appena iniziati”. Ma finora, il dipartimento di Giustizia Usa ha adottato posizioni molto dure nei confronti delle altre banche sottoposte a indagini per la vendita di titoli legati ai mutui immobiliari. Nel 2014, fu imposto a Citigroup il pagamento di 12 miliardi di dollari. 
 
L’indice Ftse Mib perde il 2%. Su questi livelli la settimana si chiude con un ribasso del 5,5%. Perdite attorno allo 0,8-0,9%% per Parigi, Francoforte e Madrid. Quasi invariata Londra (-0,07%).

Il greggio perde oltre l’1%, sui timori per un eccesso di offerta dopo l’aumento delle esportazioni dall’Iran e dopo che Libia e Nigeria sono tornate sul mercato. Il Brent perde l’1,5% a 45,89 dollari, il derivato Wti l’1,4% a 43,28. Eni segna un calo del 2,2%.

Dopo una sospensione per eccesso di ribasso, Monte Paschi precipita del 7%: l’aumento di capitale dovrebbe essere eseguito senza il diritto d’opzione a favore degli attuali azionisti, i quali non sembrano tanto propensi ad aderire alla terza ricapitalizzazione in tre anni. Si profila così l’ipotesi del collocamento privato, oltre alla conversione di una parte dei bond.

E’ in sostanza la “formula greca” utilizzata per  la ricapitalizzazione della banca greca Eurobank. L’aumento di capitale della Banca di Atene venne realizzato con successo l’anno scorso sotto la regia, in qualità di global coordinator, di Bank of America-Merrill Lynch, l’istituto da cui proviene il nuovo amministratore delegato di MontePaschi, Marco Morelli. Alla ricapitalizzazione aveva partecipato anche Mediobanca come advisor strategico e lead manager. In particolare Mediobanca si era occupata dello swap volontario bond-azioni.

Unicredit -4,21% a quota 2,2020 sotto i livelli di agosto. Capital Research and Management Company ha consolidato la posizione come primo azionista del gruppo. Secondo quanto emerge dalle comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti, l’8 settembre i fondi Usa si sono portati al 6,725% del capitale dal 5,082% a cui erano saliti il 17 agosto scorso. Intesa -2,5%, Mediobanca -4,6%, Ubi -3,8% e Banco Popolare -3,7%

Il calo ha contagiato il resto del listino. Si salva Campari, invariata, grazie a Bank of America che ha avviato la copertura con un buy. Si è invece dissolto il rialzo di Stm in avvio, sull’onda dei successi di Apple.

Scendono Fiat Chrysler (-2%) e Leonardo (-3,7%).

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Categories: Finanza e Mercati