Con la campagna elettorale che imperversa e Moody’s che, venerdì sera, ha portato l’outlook sul debito italiano da stabile a negativo, Piazza Affari chiude in coda ai listini della zona euro, seppur in rialzo. L’indice delle blue chip milanesi sale dello 0,63% a 22.727 punti, dietro a Madrid +1,3%, Parigi +0,8%, Amsterdam +0,71%, Francoforte +0,88%. È leggermente più arretrata Londra +0,6%. Bene Wall Street in avvio, reduce da tre ottave in progresso per S&P 500 e Nasdaq. Salgono inoltre i prezzi dei T-Bond e scendono i rendimenti, movimento che favorisce i titoli del settore tech.
Mercati positivi, nonostante molte ragioni d’incertezza
L’atteggiamento degli investitori appare positivo, ma guardingo, a causa delle numerose ragioni d’incertezza. In ambito geopolitico non si abbassa la febbre tra Usa e Cina dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan, mentre in Europa la guerra in Ucraina continua a fare danni e si accende il focolaio di Kosovo e Serbia. Per quanto riguarda le banche centrali, i mercati stanno valutando una probabilità del 70% di un ulteriore rialzo dei tassi di 75 punti base nella prossima riunione della Fed, dopo il rapporto sul lavoro visto la settimana scorsa di gran lunga superiore alle attese. Prima la percentuale di una mossa di questa consistenza era del 40%.
Questa settimana sarà importante, in chiave di politica monetaria, il dato sull’inflazione in uscita mercoledì.
Infine ieri il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che prevede una spesa di 430 miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico, estendere la copertura sanitaria, ridurre il disavanzo. A finanziare la spesa saranno una minimum tax del 15% sulle corporation e i risparmi sui farmaci
Sale, poco, il morale degli investitori europei
In questo contesto il morale degli investitori europei mostra un leggero miglioramento, ma non tale da allontanare i timori di recessione. L’indice Sentix per la zona euro cresce a -25,2 punti dai -26,4 di luglio, ma la Germania resta pessimista: -24,4 punti, il livello più basso da maggio 2020.
“La situazione economica della zona euro rimane difficile – dice il direttore generale di Sentix Manfred Huebner – Una recessione è ancora molto probabile”, a causa della debolezza della fiducia dei consumatori, dell’inflazione e dei prezzi dell’energia.
Euro in rialzo
L’euro non si adombra e sale oggi nei confronti del dollaro, recuperando un cambio intorno a 1,022.
Tra le materie prime è in cerca di una direzione il petrolio, che passa in positivo: il Brent tratta intorno a 95,3 dollari al barile (+0,4%).
Secondo Goldman Sachs il destino dell’oro nero è quello di rincarare nei prossimi mesi, dopo aver perso circa il 25% da giugno e nonostante si rischino choc quali la recessione, la politica zero-Covi di Pechino e i problemi del settore immobiliare in Cina, rilascio delle riserve strategiche Usa e la produzione russa in ripresa ben al di sopra delle aspettative.
Scendono invece i prezzi del gas ad Amsterdam, -0,67%, 195 euro al megawattora, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’accordo concluso a fine luglio dai Ventisette paesi membri della Ue per ridurre volontariamente i consumi della materia prima.
Piazza Affari al traino di Stellantis; si smorza l’entusiasmo per il Risiko bancario
Prosegue la luna di miele di Bper con la Borsa. La banca modenese guadagna anche oggi il 2,42%, dopo il boom a seguito della trimestrale ed è una delle migliori blue chip di Piazza Affari, in controtendenza rispetto al comparto del credito prevalentemente debole. Dagli ultimi minimi di metà luglio il titolo dell’istituto emiliano, che ha conquistato Banca Carige, registra un guadagno di quasi il 30%.
Sul fronte opposto c’è invece Banco Bpm, -2,26%. Pesa forse la frenata nel Risiko bancario, di cui l’istituto doveva essere uno dei protagonisti. Secondo l’ad Giuseppe Castagna, sentito dal Corsera, la fase è di attesa e difficilmente si risolverà prima di fine anno a causa della situazione italiana e di quella internazionale.
Regina del listino è oggi Stellantis, +3,14%, in un giorno di acquisti nell’automotive a livello europeo, ma anche grazie alla promozione delle agenzie di rating. Dopo Fitch Moody’s ha alzato il giudizio a lungo termine a Baa2 da Baa3 e aggiornato i rating a breve termine a P-2 da P-3, con outlook a “stabile” da “positivo”.
Bene l’energia con Tenaris +2,15%, che diventa “buy” da “add” per Intesa Sanpaolo visti i “migliori risultati del primo semestre dal 2009”. Tra le utility, in ripresa, svetta Terna +1,73%.
In rosso sono Fineco -1,1%, Poste -0,92%, Mediobanca -0,74%, Pirelli -0,72%.
Spread in rialzo
Chiude in rosso invece il secondario italiano, dopo che Moody’s ha confermato a “Baa3” il rating sul debito sovrano del paese, ma ha abbassato l’outlook a “negativo” da “stabile”, soprattutto a causa della crisi del governo Draghi e dell’incertezza creata dalle elezioni anticipate del 25 settembre in una fase così delicata.
Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata cresce a 209 punti base (+3,55%), con rendimenti rispettivamente a +2,93% e +0,84%. Movimenti tutto sommato contenuti. Il Financial Times sottolinea che la Bce sta iniettando miliardi di euro nei mercati del debito più deboli della zona euro.
“La banca centrale utilizza i reinvestimenti delle obbligazioni in scadenza per calmare i nervosismi in paesi come l’Italia”.