Il mercato azionario, con la sua natura imprevedibile, ha recentemente offerto un vero e proprio viaggio sulle montagne russe per due colossi mondiali del settore farmaceutico: Eli Lilly e Novo Nordisk. Dopo un periodo di forti ribassi preceduto da un entusiasmante rally, entrambe le aziende hanno vissuto una ripresa sorprendente. Eli Lilly, spinta dai risultati eccezionali del suo farmaco Zepbound, ha visto le sue azioni decollare, chiudendo la settimana con un balzo del 17,68%, di cui il 5,49% solo nell’ultimo giorno. Questo slancio positivo ha avuto un effetto domino su Novo Nordisk, che ha visto il proprio titolo chiudere in rialzo del 6,32% a Copenaghen.
Sebbene i due colossi siano attualmente i principali produttori e distributori di farmaci anti-obesità, nuovi attori come Viking Therapeutics, Roche e Zealand Pharma stanno entrando nel mercato, rendendo la corsa per il dominio nel settore delle pillole dimagranti più serrata e accesa che mai.
L’ascesa e la caduta di Novo Nordisk
Novo Nordisk, il gigante danese, aveva iniziato l’anno con il piede giusto, grazie al successo di Wegovy e Ozempic, i suoi farmaci GLP-1 per il controllo del peso e del diabete. Tuttavia, la scorsa settimana ha subito un duro colpo: le vendite di Wegovy hanno deluso gli analisti. Nonostante un incremento del 53% a 1,7 miliardi di dollari, il risultato è rimasto ben al di sotto della stima di quasi 2 miliardi. Questo ha spinto Novo a rivedere al ribasso le previsioni di profitto per l’anno, provocando un crollo significativo delle azioni, che ha avuto ripercussioni negative anche sul colosso farmaceutico di Indianapolis. L’incertezza ha sollevato dubbi sulla solidità del mercato dei farmaci per il diabete e l’obesità, ma il giorno successivo Eli Lilly ha dissipato queste preoccupazioni, dimostrando che la domanda resta forte.
Novo Nordisk ha anche ritirato la richiesta di approvazione per utilizzare Wegovy nel trattamento dell’insufficienza cardiaca negli Stati Uniti e in Europa, segnando un passo indietro nella sua strategia di espansione. La situazione è stata ulteriormente aggravata da problemi di approvvigionamento, costringendo l’azienda ad aumentare i prezzi dei suoi farmaci. Questi fattori combinati hanno sollevato ulteriori preoccupazioni tra gli investitori sulle capacità dell’azienda di mantenere il suo dominio nel mercato.
La ripresa straordinaria di Eli Lilly
Nonostante il duro colpo subito dal colosso danese, Eli Lilly ha riportato una ventata di ottimismo il giorno successivo. L’azienda statunitense ha annunciato risultati eccezionali per Zepbound, il suo farmaco anti-obesità, con vendite che hanno raggiunto 1,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre, superando di gran lunga le previsioni di Wall Street fissate a 819 milioni. Il successo di Zepbound, unito ai solidi guadagni di Mounjaro, un altro farmaco chiave per il diabete, ha permesso al gruppo di alzare le sue previsioni di fatturato annuale di ben 3 miliardi di dollari. Questo slancio ha spinto le azioni di Lilly a un balzo del 14% giovedì, segnando il maggiore rialzo giornaliero degli ultimi dodici mesi e portando l’incremento annuale del titolo a quasi il 51%. Inoltre, i risultati incoraggianti dell’azienda di Indianapolis hanno contribuito a una ripresa notevole per Novo, che ha visto due giornate consecutive di rialzi, recuperando gran parte delle perdite accumulate nell’ultimo mese.
La lotta per dominare il mercato dell’obesità
Nonostante il gruppo danese sia arrivata prima, non ha ampliato la sua capacità produttiva con la stessa rapidità dell’azienda Usa. A meno di un anno dall’approvazione, il volume settimanale di prescrizioni di Zepbound è già paragonabile a quello che Wegovy aveva raggiunto con Novo dopo oltre due anni, secondo i dati di JPMorgan. Le previsioni per Zepbound, che potrebbero superare i 27 miliardi di dollari entro il 2030, pongono Lilly in una posizione favorevole per sfidare e forse superare Novo Nordisk nel lungo termine. Anche Novo ha rivisto al rialzo le sue stime di crescita delle vendite, sebbene in misura più contenuta.
Entrambe le aziende hanno avuto problemi a soddisfare la crescente domanda dei loro farmaci anti-obesità. Lilly ha risolto le difficoltà di produzione e ora ha tutte le dosi di Zepbound e Mounjaro disponibili. Al contrario, Novo Nordisk continua a lottare con la scarsità della dose più bassa di Wegovy, limitando la sua capacità di soddisfare il mercato.
Attualmente, Lilly e Novo sono tra le due più grandi aziende farmaceutiche del mondo per capitalizzazione di mercato e beneficeranno entrambe dell’espansione del mercato dei farmaci per la perdita di peso. Ma ciò non significa che non ci sarà un leader in questa corsa o che resterà una sfida a due.
Nuove pillole anti-obesità minacciano l’impero di Lilly e Novo
L’arrivo di nuovi attori nel mercato anti-obesità ha ulteriormente complicato le cose per le due big pharma, che ora devono confrontarsi con una concorrenza sempre più agguerrita. Viking Therapeutics, con il suo farmaco iniettabile in fase finale di studio e una promettente versione orale, ha visto un’impennata del 39% nelle sue azioni in un solo giorno, e un incremento totale del 208% quest’anno.
Roche, dal canto suo, ha accelerato il lancio del suo farmaco orale per la perdita di peso, con un aumento del 10% delle sue azioni quest’anno, sostenuto da risultati sperimentali favorevoli. Anche se non ha raggiunto i balzi di Viking, Roche sta emergendo come un concorrente temibile.
Altri attori emergenti includono Zealand Pharma, un’altra big pharma danese, che ha registrato un’impennata notevole del 150% quest’anno, grazie al successo del suo farmaco sperimentale petrelintide. L’americana Terns Pharmaceuticals, che sta sviluppando un farmaco orale per la perdita di peso con risultati attesi nella seconda metà dell’anno e Altimmune che sta testando un altro farmaco iniettabile, stanno attirando l’attenzione. Pfizer ha recentemente abbandonato due progetti a causa di effetti collaterali, ma continua a cercare opportunità nel settore. Inoltre, Amgen ha presentato dati promettenti per il suo farmaco anti-obesità maridebart cafraglutide, e AstraZeneca ha acquisito un farmaco sperimentale dalla cinese Eccogene per rafforzare la sua posizione nel mercato.
Con il mercato dei farmaci per la perdita di peso destinato a crescere da 14 miliardi di dollari nel 2024 a oltre 130 miliardi di dollari entro il 2030, secondo Goldman Sachs, la competizione per il dominio è più intensa che mai. Le recenti difficoltà di Novo Nordisk e la rapida ascesa di Eli Lilly dimostrano che le fortune possono cambiare in un batter d’occhio. Chi emergerà come il vero protagonista di questo boom? La risposta dipenderà dalla capacità delle aziende di adattarsi, innovare e gestire la crescente domanda.