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Borsa e mercati: venerdì nero e lo spread supera 240

FIRSTonline

La crisi di governo si abbatte su Piazza Affari e travolge i titoli delle banche, mentre lo spread fra Btp decennale e Bund sale del 12,3% a 241 punti base, nell’attesa che questa sera Fitch emetta il suo verdetto sull’Italia (attualmente è BBB-). 

Il Ftse Mib perde il 2,48% e scende a 20.324 punti, contagiando il resto d’Europa che, nel pomeriggio, soffre l’apertura negativa di Wall Street. Francoforte arretra dell’1,26%; Parigi -1,1%; Madrid -1,26%. Fuori dalla zona euro Zurigo è piatta e Londra limita il calo a -0,4%, grazie a una sterlina ai minimi da due anni che dovrebbe favorire l’export delle grandi aziende. A sorpresa, stamane, sono emersi dati poco incoraggianti sull’economia del Regno Unito: nel secondo trimestre 2019 c’è stata la prima frenata su base trimestrale dal 2012 (-0,2%), anche se su base annua il pil è salito dell’1,2%.

La Brexit è poi l’altra grande incognita continentale e il fatto che Boris Johnson possa indire elezioni dopo l’uscita dalla UE prevista a fine ottobre aumenta l’incertezza. La fiducia degli investitori non trova argini nemmeno sulla sponda atlantica, con Donald Trump che, in conferenza stampa, ribadisce che gli Stati Uniti non intendono fare business con Huawei. Le cose potrebbero cambiare nell’ambito di un accordo commerciale con la Cina, ma questo per ora non è all’orizzonte, anzi il prossimo round di negoziati potrebbe essere cancellato. Ciò sta pesando sui produttori di chip e altre società tech, sensibili ai dazi doganali. Da segnalare anche il crollo di Uber, -6%, dopo la  trimestrale chiusa con una perdita record di oltre 5,2 miliardi. 

L’euro sale sul dollaro, in area 1,1216. La moneta unica si apprezza sulla sterlina con il cambio intorno a 0,9289.

Restano in auge i beni rifugio, come lo yen e soprattutto l’oro che sta vivendo un momento magico e anche oggi cresce muovendosi in zona 1514,65 dollari l’oncia. Tornano gli acquisti sui titoli sovrani, con il Bund decennale che rende -0,58%. In previsione di una lunga fase di incertezza politica gli investitori voltano invece le spalle alla carta italiana e il rendimento del Btp 10 anni risale all’1,81% (da 1,54% di ieri). In ogni caso è andata a buon fine stamattina l’asta Bot e il Tesoro è riuscito a collocare 6,5 miliardi di titoli di stato a un anno, ma con tassi in rialzo.

Il petrolio si mantiene in scia positiva: Brent +2,04%, 58,55 dollari al barile; Wti +3,16%, 54,2 dollari al barile.

In Piazza Affari le vendite si spalmano su tutti i settori. Sono solo tre le blue chip che si salvano da questa fuga generalizzata. In primo luogo Atlantia +2,94%, che potrebbe scampare il pericolo della revoca delle concessioni con la fine del governo Lega-5 Stelle. Kepler ha portato la raccomandazione sul titolo a “buy” da “hold” con prezzo obiettivo a 28 euro da 23,5 euro precedente. Salgono anche Moncler +2,29% e Amplifon -0,55%.

Il bollettino di guerra parte dalle banche: Banco Bpm -9,12%; Ubi -8,42%; Bper -7%; Unicredit -5,13%; Intesa -3,63%. Fuori dal listino principale Mps perde l’8,54%. 

Vendute a piene mani anche le azioni di Poste -6,68%, Telecom -5,85%; Pirelli -4,36%; Leonardo -4,31%; Finecobank -4,05%; Italgas -4,05%.

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