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Borsa e banche ko: crollano Mps e le Popolari. Orso d’estate su tutti i listini

Un’altra giornata nera per le banche, al centro di una violenta corrente di vendite accentuata ieri mattina dal warning della tedesca Commerzbank -9% che ha rivisto al ribasso tutti i target del 2016.

A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso del 2,76%, trascinato dalla discesa del settore. Quasi identica la perdita di Madrid -2,77%. Meglio, si fa per dire, Francoforte e Parigi, entrambe -1,8%, Londra scende dello 0,7%.

Molto pesante il bilancio per le banche di casa nostra, a partire da Monte dei Paschi che ha lasciato sul terreno il 16,10% a 0,25 euro: la capitalizzazione è ripiombata a 760 milioni ai livelli precedenti il varo del piano Atlante: i mercati non credono che l’istituto riuscirà a raccogliere i quattrini necessari per l’aumento di capitale. Intanto crescono le resistenze delle casse di previdenza a sostenere gli acquisti dei npl.

In forte calo anche Bper -12,3%, Banco Popolare (-10,2%) e Bpm (-10,1%). Unicredit, alla vigilia dei cda, arretra di un altro -7,1%. Male anche Intesa -3,8% nonostante conti semestrali migliori del previsto. L’istituto punta a raggiungere l’obiettivo di dividendi per 4 miliardi di euro. 

Situazione ad alto rischio anche sugli altri listini: Deutsche Bank -4,8% e Credit Suisse -4,6% sono state rimosse dallo Stoxx Europe 50. Tra i titoli peggiori abbiamo Banco Santander che perde il 5,3%, BNP Paribas -4,3%, Bbva -4,8%, Société Générale -3,1%.

In mezzo a tanti ribassi brilla la stella di Campari, il il miglior titolo del listino principale, con un rialzo del 4,65% sulla scia dei risultati, che hanno mostrato una crescita organica robusta e superiore alle attese. Sale anche Ferrari +2,52% nel giorno dei conti, unica performance positiva della scuderia Agnelli: Exor e Cnh sotto del 4% abbondante.

Giù anche Fca -4,3%: dopo i dati delle immatricolazioni in Italia ieri che hanno mostrato un rallentamento a luglio, rallenta anche il mercato Usa (+0,4% a luglio).

La sbandata dell’auto, con vendite inferiori alle previsioni, ha colpito l’intera industria di Detroit. General Motors perde il 3,2% dopo avere annunciato un calo delle immatricolazioni dell’1,9% (gli analisti stimavano -1%).  Ford scende del 2,9%: le vendite hanno accusato una flessione del 3%.

La Borsa Usa  si muove così in ribasso nonostante lrimbalzo del petrolio. L’indice S&P500 scende dello 0,5%, Nasdaq -0,6%, Dow Jones -0,4%. 

Il petrolio Wti, già scivolato sotto i 40 dollari, risale dell’1,1% a 40,5 dollari, Brent a 42,7 dollari (+1,4%). Recuperano i titoli del settore: Exxon +0,8%, Chevron +0,5%. A Milano  Eni  -1,2%, Saipem  -2,2%, Tenaris  -0,6%.

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