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Borsa, domina il risiko bancario. Oro record

Positive stamane tutte le Borse europee, sulla scia del recupero delle piazze cinesi. Piazza Affari (+0,6%) consolida i guadagni dei giorni scorsi attorno a 25.400 punti. Parigi avanza dello 0,6%, Francoforte dello 0,5%. Madrid +0,8% come Londra. Il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, ha chiarito che il Regno Unito non potrà avere un accordo commerciale come quello che l’Unione europea ha con il Canada.

Per la prima volta il numero dei pazienti guariti in Cina ha superato il numero dei contagiati. Stamane però la Banca centrale cinese e il ministero delle Finanze hanno annunciato che non invieranno alcun rappresentante al meeting G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali a Riyadh a causa del coronavirus.

Sale la propensione al rischio, ma resta alto il gradimento per i beni rifugio: l’oro galoppa anche oggi e con un rialzo dello 0,5% tocca quota 1.609 dollari, massimo da inizio anno; tradotto in euro, il prezzo è al massimo storico.

L’euro/dollaro tratta a 1,08 (+0,1%). I ministri finanziari della zona euro, riuniti ieri a Bruxelles, hanno messo a punto un documento congiunto nel quale si prevede la possibilità di interventi di stimolo, in caso di frenata dell’economia provocata da Covid 19.

Il petrolio Brent in rialzo per il settimo giorno consecutivo a 58,3 dollari il barile, +1%. Saipem avanza dello 0,5%, Eni +0,1%.

La previsione del governo di una crescita del Pil dello 0,6% per l’anno in corso, ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, potrebbe essere rivista al ribasso se il coronavirus avesse un “impatto significativo” e l’effetto trascinamento del 2019 sul 2020 fosse più forte del previsto.

Apertura di seduta in marginale salita per la carta italiana. Il Btp decennale si attesta allo 0,94%, spread a 134 punti.

Si è riunito stamane il board di Ubi (-0,3%) per un primo esame della proposta di Ops avanzata da Intesa Sanpaolo (+0,5%). Alcuni soci di minoranza, non molti, sono scontenti dell’offerta, non solo per il prezzo, ma anche perché non è amichevole.

Il settore bancario italiano, ha detto stamane Gualtieri, “è stato considerato la cenerentola di Europa, in modo ingiusto, e adesso è in condizioni molto più solide. Le sfide dell’innovazione tecnologica richiedono anche forme di consolidamento che si svolgono nelle logiche di mercato ed è bene che la politica ne stia fuori”. Per questo Gualtieri ha evitato qualsiasi commento su Intesa-Ubi.

Per l’agenzia di rating Dbrs/Morningstar, il merger con Ubi (rating BBB con trend stabile) è positivo per il merito di credito di Intesa (rating BBB high con trend stabile).

Berenberg ha alzato il rating da sell a hold su Ubi e il target price da 2,50 a 4,25 euro.

Equita infine ha alzato il target price su Ubi da 3,5 a 4,1 euro, confermando la raccomandazione hold. “

Contrastate le altre banche: Unicredit -0,2%, Banco Bpm +2%, Bper Banca -1,7% (l’istituto, prossimo al lancio di un grande aumento di capitale, non ha intenzione di vendere la sua quota in Arca SGR).

Schizza al rialzo Monte Paschi (+6%).

Nexi (+2%) potrebbe entrare in una maxi aggregazione con SIA, Poste Pay e la danese Nets, artefice dell’operazione dovrebbe essere la Cassa Depositi e Prestiti.

Frena Campari (-3%). La società ha comunicato i dati del 2019 ed il trasferimento della sede legale in Olanda. L’esercizio si chiude con 1,84 miliardi di euro di ricavi, con una crescita organica del 6%.

Corre invece Pirelli (+2,8%) nel giorno della presentazione del piano industriale: nel 2020 il margine lordo dovrebbe attestarsi tra il 18% ed il 19%, dal 17,2% del 2019. Nel comunicato, si segnala che due stabilimenti cinesi sono fermi, il terzo lavora a mezzo servizio.

CNBC riferisce che Toyota, General Motors e Fiat Chrysler (+0,5%) hanno rimesso in moto gli impianti in Cina.

Continua in tutta Europa l’avanzata delle utilities sostenute dal basso costo del denaro: Hera +2%, Enel +1%.

Rimbalzano del 2% Stm e Moncler.

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