Elezioni in Giappone, conto alla rovescia per il fiscal cliff negli Usa, mentre arriva un’incoraggiante apertura dei repubblicani. Nuovi segnali di ripresa dalla Cina, mescolati però al rischio di nuove tensioni con Tokyo, guidata di nuovo dai nazionalisti. E’ l’eurozona? I mercati finanziari, archiviate le emozioni sul debito sovrano (di qui a San Silvestro non sono previste nuove aste del Tesoro), affrontano le paventate conseguenze della Tobin tax sull’attività, già in forte calo, delle Borse. Insomma, una settimana decisiva per capire se sotto l’albero le Borse troveranno regali graditi.
ASIA
Vittoria schiacciante (e prevista) in Giappone di Shinzo Abe, il leader nazionalista e conservatore del Ldp. Le reazioni alla Borsa di Tokyo non si sono fatte attendere. L’indice Nikkei+1,4% sale trainato dall’export e “drogato” dal calo dello yen, ai minimi dall’aprile 2011. Il titolo più effervescente è Tokyo Electric Power, ovvero il colosso delle centrali nucleari, compresa Fukushima: in campagna elettorale Abe si era schierato per la riapertura delle centrali. In lieve calo gli altri listini asiatici.
Il Giappone ha nominato un nuovo premier, il settimo negli ultimi sei anni. Mercoledì si voterà in Corea del Sud. Si completerà così il cambio della guardia delle principali economie d’Oriente, avviato con la nuova leadership di Pechino. Ma è difficile che si superino i contrasti vivaci tra i Big. Shinzo Abe, nuovo premier di Tokyo, discende da Nobosuku Kishi, membro del gabinetto del generale Tojo che sferrò l’attacco a Pearl Harbour e venne processato per crimini di guerra in Cina. Paek Geun Hie, favorita nel voto di Seul è figlia del dittatore Park Chung Hee, più volte oggetto di attentati da parte di Pyongyang (che riuscì ad assassinare la madre della prossima presidentessa).
AMERICA
Lo speaker repubblicano John Boehmer apre sull’aumento delle tasse per i più ricchi. In realtà, l’offerta di Boehmer riguarda solo i redditi oltre un milione di dollari contro i 250 mila del piano Obama. Inoltre è condizionata a robusti tagli sul pacchetto di interventi sociali e sulla sanità chiesti dalla Casa Bianca. Ma si tratta comunque di una breccia nell’intransigenza dei repubblicani, che lascia bel sperare in un accordo entro il tempo massimo. Obama, ieri in visita a Newtown città colpita dall’ennesima strage di innocenti, tornerà oggi ad occuparsi di tasse.
Venerdì, intanto l’indice S&P ha chiuso in calo dopo sei giorni consecutivi di rialzo: Dow Jones -0,27%, S&P -0,41% e Nasdaq -0,70%. L’effetto “fiscal cliff” contribuisce a render problematica la congiuntura dei quella che, per i primi nove mesi del 2012, è stata la regina di Wall Street: Apple. -4,3% nella seduta di venerdì.
Intanto Citigroup ha abbassato le stime di vendita per l’iPhone 5. In Cina, in particolare, il lancio è stato un flop. Immediato il calo in Asia delle azioni dei fornitori della casa di Cupertino. Bloomberg mette in evidenza che il costo per gli strumenti per coprirsi dalle perdite causate dalla discesa del prezzo di Borsa è salito ai massimi degli ultimi 4 anni. Il titolo ha perso il 24% dai massimi del 2012 di due mesi fa. Ubs ha abbassato da 780 a 700 dollari il target della società.
EUROPA
Euro in netto rialzo stamane nei confronti dello yen a quota 110, 61. Il dollaro è trattato a 1,3159. Borse europee poco mosse nell’ultima seduta della settimana: Londra -0,1%, Parigi invariata, Francoforte +0,1%.
Prende intanto consistenza, in questa cornice, il malumore degli operatori sulla prossima introduzione della Tobin tax nei Paesi più importanti dell’area euro, Italia compresa.
“Molti strumenti derivati se ne andranno da Francia Spagna ed Italia – commenta Xavier Rolet, il ceo del London Stock Exchange che controlla Piazza Affari – magari alla volta della Germania che ha per prima parlato della tassa ma ora indietreggia lasciandola agli altri”.
“Il nostro obiettivo – incalza il presidente dell’Aiaf Paolo Balice – è di ricostruire una filiera dell’industria finanziaria in Italia. L’arrivo della Tobin tax rende l’obiettivo più ostico”.
ITALIA
La settimana della grande paura è passata senza danni. Il bilancio delle ultime cinque sedute di Piazza Affari è un progresso dell’1,3%, che porta a +5,4% la performance da inizio 2012.
Sul mercato dei titoli di Stato, è migliorato leggermente il Btp, scambiato a un rendimento del 4,59%, lo spread si è assestato a quota 324, in calo di 3 punti base.
Vigilia di decisioni per la quota Generali in Banca d’Italia: il direttorio della Banca d’Italia deciderà domani la destinazione del 4,5% oggi posseduto dal fondo pensioni dell’istituto di via Nazionale. “Le linee guida che ci siamo dati – ha detto il governatore Ignazio Visco in un’intervista a La Stampa – sono di nn alterare la dinamica di mercato e garantire che le modalità di gestione della partecipazione non devino da quelle seguite dalla Banca d’Italia in questi anni”. L’identikit perfetto porta al Fondo Strategico Italiano quale compratore.
A Milano Fiat è caduta in ribasso dell’1,9% a causa delle indiscrezioni secondo le quali il management starebbe sondando le banche su un possibile aumento di capitale di entità compresa fra 1 e 2 miliardi di euro. I nuovi mezzi finanziari servirebbero per acquistare il 41% di Chrysler che Fiat ancora non possiede. La società ha nettamente smentito. Sergio Marchionne, al contrario, ha fatto riferimento agli “assets monetizzabili” per finanziare l’operazione Detroit.
Oggi, intanto, si tiene ad Amsterdam l’assemblea straordinaria di Cnh che dovrà esprimersi sul dividendo extra di 10 dollari assegnato ai soci di minoranza dopo le resistenze dello special committee alla proposta iniziale di fusion tra Cnh e Fiat Industrial. Con Fiat è scesa leggermente la controllante Exor -00,2%.
Positivi gli altri titoli industriali: Pirelli è salita dell’1,2%, StM +0,8%, Prysmian +0,3%, Finmeccanica +0,2%. Il cda diParmalat ha approvato l’accordo con il fondo degli insegnanti dell’Ontario: il gruppo pagherà 133 milioni al fondo canadese a seguito di una sentenza della Corte federale dell’Ontario.
Anche il settore bancario registra leggeri progressi. Unicredit è salita dello 0,1%, Intesa +0,1%, Mediobanca+0,9%, Ubi+0,6%, Pop.Milano +1,9%. Il petrolio in rialzo (Wti a 86,4 dollari al barile +0,6%) ha aiutato il recupero diSaipem+1,2%. Eni è salita dello 0,4%. Chiusura invariata per Enel -0,1%, mentre Telecom Italia è scesa dell’1%.