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Borsa di Mosca, chiusura in rialzo dopo un mese di stop. Gli Usa: “È una farsa”. Ecco cosa sta succedendo

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Dopo un mese di stop ha riaperto la Borsa di Mosca, chiusa dallo scorso 25 febbraio allo scopo di contenere gli effetti potenzialmente devastanti del conflitto in Ucraina. Le contrattazioni sono riprese oggi, solo per alcune ore e solo su alcuni titoli, con condizioni molto stringenti che hanno spinto gli Usa a parlare apertamente di una “farsa”

Borsa di Mosca: la chiusura più lunga della storia

Quella della Borsa di Mosca è stata la chiusura più lunga mai vista nella storia dei mercati finanziari. Basti pensare che il record precedente apparteneva a Wall Street che, dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, rimase chiusa fino al 17 settembre. Stavolta ci troviamo invece davanti a una sospensione lunga quasi un mese. L’ultima giornata di contrattazioni era stata infatti il 24 febbraio, giorno di inizio dell’invasione dell’Ucraina, in cui il principale indice della borsa moscovita perse il 33 per cento del suo valore, con le principali società quotate che registrarono un crollo senza precedenti. In poche ore vennero bruciati oltre 190 miliardi di dollari.

Le condizioni per la riapertura, Usa: “Una farsa”

Su disposizione della Banca Centrale Russa, la Borsa di Mosca ha riaperto i battenti oggi alle 9.50, ma con un orario ridotto. Gli indici hanno chiuso alle 14 (le 12 in Italia). L’avvio delle contrattazioni ha riguardato solo 33 dei 50 titoli quotati sul Moex, l’indice principale. Vietate le vendite allo scoperto così come la possibilità per gli investitori stranieri di liquidare le partecipazioni che detengono nelle aziende russe. Non solo, in base a quanto previsto, tutti i proventi delle operazioni devono restare in Russia. 

“Ciò a cui stiamo assistendo è una farsa”, ha commentato il vice consigliere nazionale Usa per la Sicurezza nazionale per l’economia internazionale, Daleep Singh. “Dopo aver tenuto i suoi mercati chiusi per quasi un mese, la Russia ha annunciato che permetterà di scambiare solo il 15% delle azioni quotate, agli stranieri è impedito vendere le proprie azioni e la vendita allo scoperto in generale è stata vietata. Nel frattempo, la Russia ha chiarito che ha intenzione di iniettare risorse pubbliche per sostenere artificialmente le azioni delle società ammesse agli scambi. Questo non è un vero mercato e non è un modello sostenibile, il che sottolinea solo l’isolamento della Russia dal sistema finanziario globale”.

Borsa di Mosca: com’è andata oggi 

Tra fluttuazioni fortissime ed elevata volatilità, il Moex, l’indice principale della Borsa di Mosca, ha chiuso la giornata con un rialzo del 4,43% a 2.579,99 punti. L’indice Rts denominato in dollari, che comprende 50 delle azioni più liquide (molte delle quali scambiate anche sul Moex) ha perso invece l’8,95%, scendendo a 853,13 punti. 

Rialzi a doppia cifra per i titoli dei grandi colossi: Lukoil ha guadagnato il 12,41, Gazprom il 13,38%, Lukoil il 16,97%. Contrastati i titoli bancari: Vtb ha chiuso la giornata con un ribasso del 5,5%, Sberbank ha invece registrato un rialzo del 3,9% dopo essere arrivata a segnare +19%.

Capitolo a parte per Severstal che, dopo un avvio in rialzo, ha chiuso la giornata con una perdita del 2,66%. Il colosso russo della siderurgia sostiene di aver pagato la cedola da 12,6 milioni alla scadenza del periodo di grazia, ma anche in questo caso il denaro non è ancora arrivato ai creditori. Se il pagamento non andasse a buon fine, Severstal potrebbe essere il primo grande default in Russia dopo le sanzioni.

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