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Borsa di Milano debole, ma le tasse sui Bot non fanno paura

Listini europei sottotono per i timori in arrivo dalla Cina – Non ci sono ripercussioni sul mercato dei titoli di Stato italiani dopo le dichiarazioni di Delrio sul possibile aumento delle tasse sui Bot – Bene Ansaldo Sts su voci di acquisto da parte di China Cnr e Insigma – Banche in discesa – Pesa sul Ftse Mib il ribasso di Eni.

Borsa di Milano debole, ma le tasse sui Bot non fanno paura

Mattina nervosa sui mercati: gli indici hanno oscillato più volte fra il segno positivo e quello negativo. Pesa sui mercati i timori in arrivo dalla Cina: una delle principali banche del Paese, la Industrial Bank, e altri istituti, hanno deciso di ridurre i prestiti al settore immobiliare/costruzioni dopo la frenata dei prezzi.

L’indice l’FtseMib, partito in calo, è arrivato a guadagnare lo 0,3% per poi riscendere fino a segnare nella tarda mattina un calo dello 0,53% a quota 20.283. Non ci sono invece ripercussioni sul mercato dei titoli di Stato dopo le dichiarazioni del neosottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. Stamattina il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 3,61% con spread a quota 193, invariato rispetto a venerdì. Il mercato beneficia del rialzo del rating della Spagna da parte di Moody’s, che venerdì ha alzato il giudizio a Baa2 con un outlook positivo.

Anche le altre Borse europee segnano moderati cali: Francoforte -0,13%, Londra -0,37%. Invariata Parigi (+0,08%), Madrid (+0,37%) trae beneficio dal rating di Moody’s. In Germania l’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese è risultato in linea con le attese. 

Quanto all’inflazione nell’Eurozona, Eurostat rivede leggermente al rialzo allo 0,8% la stima flash per gennaio resa nota alla fine del mese scorso (+0,7%). Il caro vita resta comunque sotto l’obiettivo del 2% della Bce e apre la strada a un ulteriore allentamento monetario da parte dell’Eurotower.

Pesa a Piazza Affari il ribasso di Eni (-0,69%). Il greggio sale intorno a 110 dollari al barile oggi sulla notizie di ulteriori riduzioni nella produzione in Africa e su attese di una crescita nella domanda petrolifera. La produzione libica è calata ancora nel fine settimana, scendendo a 230mila barili al giorno di olio equivalente dopo la nuova chiusura per protesta del campo El Sharara. Prima dell’inizio delle proteste, a metà dello scorso anno, la produzione petrolifera libica era vicina a 1,4 milioni di barili/giorno.

Si riduce il rialzo di Ansaldo Sts (+0,86%) dopo le indiscrezioni su una lettera d’intenti firmata da Finmeccanica per la cessione dell’azienda del segnalamento ferroviario e di Ansaldo Breda a China Cnr e Insigma. Finmeccanica avanza dello 0,84%. 

Telecom Italia arretra dello 0,69%. Enel -0,85%. 

Fra le banche tornano a prevalere le flessioni: Banca Pop. Milano -0,69%, MontePaschi scende dello 0,7%, Intesa +0,18% e Unicredit -0,17%. Resta positiva Banco Popolare (+1,05%).

In un’intervista allo Spiegel George Soros ha detto che il suo “team per gli investimenti è impaziente di fare un sacco di soldi in Europa, per esempio pompando denaro nelle banche che hanno un urgente bisogno di capitali”.
 Scendono le assicurazioni: Generali -0,84%, UnipolSai -2,03%.

Nel settore industriale Fiat arretra dello 0,66%, StM -0,08%, Pirelli -0,8%. Ferragamo avanza dello 0,4%: l’amministratore delegato Michele Norsa ha detto che il 2014 sarà migliore del 2013. 

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