Nel day-after di Matteo Renzi, da ieri nuovo segretario del Pd, Piazza Affari viaggia in altalena intorno alla parità. Negli stessi minuti Londra è piatta, mentre Francoforte guadagna lo 0,3% e Parigi cede lo 0,2%. Spread Btp-Bund in lieve ribasso, a 233 punti base. L’euro torna a quota 1,37 dollari, in rialzo rispetto al cambio di 1,369 registrato alla fine dell’ultima seduta. Il petrolio recupera 23 centesimi e si assesta a 97,88 dollari al barile.
I mercati traggono beneficio sia dal balzo di Tokyo (+2,29%), sia dall’avanzo commerciale cinese, che a novembre è salito oltre le attese (33,80 miliardi di dollari), soprattutto grazie all’export nei confronti degli Stati Uniti. Buone indicazioni anche dalla Francia, dove la Banca centrale ha alzato le stime di crescita per il quarto trimestre 2013 da +0,4 a +0,5%. La Germania, invece, a ottobre ha visto il proprio surplus commerciale ridursi su base mensile a 16,8 miliardi di euro.
L’attenzione dei mercati si concentra ora sulla riunione dell’Eurogruppo, in programma nel pomeriggio a Bruxelles per fare il punto sull’Unione bancaria in vista dell’Ecofin di domani. I ministri discuteranno di come affrontare i casi delle banche in difficoltà.
Sul Ftse Mib spicca il rimbalzo di Mps, che mette a segno il miglior rialzo del listino (+4,3%), dopo aver chiuso la settimana scorsa con un ribasso complessivo del 12,7%, fanalino di coda a Piazza Affari. La Fondazione Monte Paschi ha lanciato il suo guanto di sfida alla Banca Mps, annunciando che voterà a favore dell’aumento di capitale da 3 miliardi solo se il periodo di sottoscrizione partirà “non prima del 12 maggio. Se venisse tenuta ferma la proposta di eseguire l’aumento nel primo trimestre del 2014, il voto sarà contrario”, ha avvertito il neo presidente, Antonella Mansi. Al contrario, il management della Banca ha fretta di lanciare l’aumento a gennaio sia perché gli advisor hanno individuato nell’inizio dell’anno la finestra più favorevole, sia perché l’impegno di pre-underwriting per tutti i 3 miliardi da parte del consorzio scade a fine gennaio.
Acquisti anche sul Banco Popolare (+1,4%), Ansaldo (+1,8%), A2A (+2,2%), Ubi e Fonsai (entrambe +2%). Tra i titoli più penalizzati, invece, Mediaset (-2,13%), Parmalat (-1,20%) e Cnh (-1,5%). Save cede il 3,8% dopo lo stacco del maxi dividendo, mentre la Roma (+8%) festeggia il ritorno alla vittoria in campionato e il secondo posto in classifica.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia, a ottobre i prestiti al settore privato degli istituti di credito hanno registrato una contrazione su base annua del 3,7% (-3,5% a settembre), mentre il tasso di crescita delle sofferenze è rimasto stabile al 22,9%.
Bpm +1,26% nel giorno in cui Piero Giarda inaugura il suo road show elettorale per la presidenza del consiglio di sorveglianza. Fra gli altri bancari, Unicredit +0,3% e Intesa Sanpaolo +0,24%.
Telecom Italia guadagna il 2% dopo che anche il proxy advisor Glass Lewis ha raccomandato il voto favorevole alla proposta di revoca del consiglio d’amministrazione, ritenendo che l’attuale Cda non sia in grado di prendere iniziative che creino valore, soprattutto se confliggono con gli interessi di Telefonica.
Fiat in rialzo dello 0,74%. Secondo Bloomberg, il Lingotto investirà fino a 9 miliardi in Europa entro il 2016. Il piano sarà presentato con i risultati del primo trimestre 2014, ma per ora non sono stati forniti numeri e indicazioni sui modelli. Sempre secondo l’agenzia americana, la Punto sarà sostituita dalla Fiat 500 cinque porte prodotta in Polonia.
Quanto ai listini esteri, a Parigi la migliore è Gdf Suez (+17%), mentre Eads guadagna lo 0,6% dopo la notizia che il piano di ristrutturazione comporterà meno esuberi del previsto (massimo 6mila rispetto agli 8mila previsti). Utility in grande spolvero anche a Fraconforte, dove Rwe ed Eon recuperano entrambi l’1,3%, mentre a Londra gli acquisti si concentrano su Aviva (+3%) e perdono terreno le materie prime con Fresnillo (-1,2%) e Rio Tinto (-0,9%).