Piazza Affari debole a metà giornata, ma meglio degli altri listini europei. Verso mezzogiorno l’indice Ftse Mib oscilla intorno al -0,8%, mentre peggio fanno Londra (oltre il -1%), Parigi e Francoforte (entrambe intorno al -1,6%). A trascinare Milano sono le banche e il risparmio gestito: i cinque titoli migliori a fine mattinata, con guadagni dal 3% in su, sono Azimut, Ubi Banca, Bper, Anima e Mediobanca. Intesa Sanpaolo fiacca col -0,03%, mentre Unicredit guadagna l’1% a 3,2 euro per azione. Da registrare il debutto nel paniere principale di FinecoBank (sostituisce Enel Green Power, incorporata con Enel): -0,4% a 7,37 euro.
La notizia macro della mattinata è l’indice Pmi Markit sul settore manifatturiero, che vede l’Eurozona in leggera ripresa trainata proprio dall’Italia, che registra il miglior dato del primo trimestre 2016, facendo nettamente meglio della Germania (stabile) e della Francia (in contrazione). Un po’ meno positivi i dati Istat sul lavoro: la disoccupazione è di fatto stabile da gennaio a febbraio, in calo gli occupati mensili mentre rimane positivo il saldo annuale (+238.000).
A Piazza Affari soffrono però proprio i titoli industriali: Prysmian e Chn Industrial tra i peggiori. Parte male anche Fiat Chrysler Automobiles (-1,2% a mezzogiorno, a 7,015 euro), dopo che ieri da Chicago l’ad Sergio Marchionne ha raffreddato gli entusiasmi su un possibile matrimonio con Psa. Per il numero uno di Fca, il limite sarebbe quello di rendere più difficile il matrimonio con altri gruppi globali che offrono maggiori sinergie e ai quali Marchionne, senza fare nomi, ha detto di essere aperto. Nel corso della mattinata il titolo del Lingotto è anche sceso sotto i 7 euro.
Nel complesso il mese che si è appena concluso ha visto un recupero della Borsa italiana del 2,5%, che così chiude il primo trimestre del 2016 con una perdita di solo il 15%. Il migliore del trimestre è stato Moncler col +15%, grazie a un ottimo bilancio caratterizzato da un fatturato in crescita del 27% su base annua a 880 milioni di euro (+19% a tassi costanti) e da un utile netto salito a 167,9 milioni (+29%). Oggi però il titolo perde oltre il 2% a 14,55 euro.
Tutt’altra musica, nel trimestre, in casa Saipem, con una perdita del 62% da inizio anno, sulla quale pesa il robusto aumento da 3,5 miliardi di euro sottoscritto solo parzialmente dal mercato. Oggi il titolo guadagna l’1,4% a 0,35 euro per azione. Male Telecom Italia dopo il rimbalzo di ieri, dovuto all’apprezzamento dei mercati per la nomina del nuovo amministratore delegato Flavio Cattaneo: oggi il titolo della tlc perde oltre il 2%, scendendo sotto la soglia di 1 euro per azione.
Timidi tentativi di rialzi per il petrolio: il Brent naviga sopra la soglia dei 40 dollari al barile, il Wti è stazionario sui 38,35 dollari. L’euro si rafforza leggermente sul dollaro, risalendo a 1,14. Spread Btp Bund intorno ai 107 punti base a fine mattinata.