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Borsa debole, ma Telecom e Intesa rimbalzano

Dall’America all’Europa tutte in rosso le piazze azionarie – Piazza Affari perde lo 0,6% nonostante l’exploit di Telecom Italia e di Intesa Sanpaolo – Moncler e i titoli indsutriali appesantiscono il Ftse Mib – Spread Btp-Bund sotto quota 280

Borsa debole, ma Telecom e Intesa rimbalzano

Salgono i rendimenti dei titoli di Stato americani, mentre Wall Street viaggia in ribasso e le Borse europee chiudono in calo.

Piazza Affari perde lo 0,59%, 20.612 punti: bene Telecom, assicurativi e banche; negativi lusso e automotive. Fuori dal listino principale restano sotto i riflettori Astaldi (+21,82) e Salini Impregilo (+0,4%), per un possibile interesse di quest’ultima verso la società in concordato preventivo.

Il bilancio è pesante a Parigi -1,47%; Londra -1,2%; Zurigo -0,85%. Meglio Francoforte, -0,35% e Madrid -0,5%. Wall Street apre debole e si muove in rosso, con il Nasdaq in calo di oltre un punto e mezzo percentuale. Perdono i colossi della comunicazione come Facebook, Alphabet, Netflix, Snap. Sono positivi i finanziari. L’azionariato soffre i rendimenti dei T-Bond, in scia alla buona performance dell’economia americana e al conseguente ottimismo della Fed, che lascia intravedere nuove strette monetarie. Il decennale americano sfiora un rendimento del 3,2% e contagia i governativi europei.

Il rendimento del Btp Italia 10 anni si porta al 3,33%, anche se lo spread con il Bund scende a 279.10 punti base (-2,14%) a causa delle tensioni maggiori sul decennale tedesco, il cui rendimento sale allo 0,533%. La seduta sulla carta italiana risulta anche condizionata dalle attese sulla manovra, mentre un balletto di cifre rimbalza dall’uno all’altro degli esponenti del governo e la nota di aggiornamento al Def approda in parlamento, dopo che ieri sera il governo ha comunicato i nuovi target per il rapporto deficit/pil, confermando il 2,4% per il 2019, scendendo al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.

Euro in ripresa sul dollaro, in area 1,151. L’indebolimento del biglietto verde favorisce l’oro, che risale a 1201,27 dollari l’oncia (+0,33). Petrolio in frazionale discesa: Brent 85,24 dollari al barile (-0,69%); Wti 74,56 dollari al barile, (-0,94%).

In Piazza Affari brilla Telecom, +2,12%, che rimbalza dopo aver aggiornato il minimo storico due giorni fa, mentre alcuni analisti hanno rivisto al ribasso il prezzo target, anche a causa dell’alto costo della recente asta 5G. L’azienda rivelerà i conti del terzo trimestre l’11 novembre. Domani non ci sarà invece alcuna riunione a Parigi promossa dal primo azionista, Vivendi.

Bene le assicurazioni, in particolare Unipol +1,88% e Unipolsai +1,84%.

Le banche sembrano in ripresa, nonostante il vicepremier Luigi Di Maio annunci interventi in manovra ispirato alla filosofia che “togliere qualche privilegio ai banchieri” serve a “restituire qualche diritto ai cittadini”. In denaro Intesa +2,15%, miglior blu chip di oggi, e Unicredit +0,64%. Mps recupera l‘1,31% dopo aver perso oltre il 12% in due settimane.

Le vendite penalizzano Moncler, -5,61%, come altri titoli del lusso a livello globale, a causa di indiscrezioni stampa su possibili controlli delle autorità cinesi nei confronti degli acquirenti.

Pirelli -3,32%, in seguito al fatto che gli impegni di lock-up (a non vendere) da parte di Camfin scadono oggi. Alcuni soci usciranno ma la holding non si scioglie e Marco Tronchetti Provera & C, Fidim, Massimo Moratti e Finanziaria Alberto Pirelli si sono impegnati a rimanere nell’azionariato per altri tre anni con una quota nel complesso superiore all’11%. Ubs ha tagliato però il rating sul titolo a neutral da buy con target price a 7,6 euro.

Le vendite penalizzano Brembo -3,39%, Stm -2,62%, Prysmian -2,7%

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