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Borsa debole con il dollaro, giù Luxottica, bene Eni

Frenano le Borse europee, appesantite dal rialzo dell’euro sul dollaro, vittima dei problemi di Donald Trump. Il mercato continua a valutare il flusso continuo di trimestrali e sul fronte macro è una giornata intesa di dati, in Europa e in Usa, a partire dal Pil Usa del secondo trimestre: prevista un’accelerazione al 2,4% dall’1,5% del primo trimestre.

A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,8%, attorno a quota 21.400 punti. Stesso ribasso per Francoforte, scivolato ai minimi di aprile. Più pesante la perdita di Parigi, largamente superiore al punto percentuale (-1,3%). Londra – 0,7%.

Tra i settori Eurostoxx, Oil & Gas unico in positivo, perdite superiori al punto percentuale per Auto, Farmaceutici e Tech.

Il cambio euro dollaro si porta a 1,171 da 1,167 di ieri sera. Siamo di nuovo in prossimità dei massimi dal gennaio del 2015.

Deboli i Btp in un mercato influenzato dalla dinamica dell’inflazione superiore alle attese in Spagna e Germania. Lo spread Btp/Bund è attorno a 158 punti base.

Si è tenuto stamane il collocamento di 7,75 miliardi di Btp a 5 e 10 anni e di CctEu. Stabile il rendimento del decennale a 2,16%, in calo di 15 punti il tasso sul certificato a cedola variabile a 0,77%, mentre quello del cinque anni si riporta sui valori di maggio, risalendo a 0,88% da 0,81%.

Il petrolio Brent (51,50 dollari) ha sfondato la soglia dei 51 dollari il barile, portandosi sui massimi da due mesi. Il petrolio sta per chiudere la miglior settimana dell’anno con un guadagno del 7%.

Eni +0,15% dopo i conti illustrati stamane. Nel secondo trimestre il risultato netto rettificato è stato pari a 0,46 miliardi di euro, molto meglio delle stime degli analisti, dal rosso di 317 milioni di un anno prima. Utile operativo adjusted pari a 1,02 miliardi nel trimestre. “Su queste basi – ha detto l’ad Claudio Descalzi – siamo in grado di confermare gli obiettivi di copertura organica di investimenti e dividendo. Perciò confermerò la proposta al Cda del 14 settembre di un acconto dividendo pari a 0,40 euro per azione. Nel primo semestre abbiamo ottenuto risultati eccellenti: il gruppo ha avviato in tempi record la produzione di tre grandi progetti offshore in Ghana, Angola e Indonesia. Nei primi sei mesi dell’anno, abbiamo così ottenuto circa 200 mila barili/giorno di nuova produzione”.

Saipem +1,2%. La società ha ricevuto una commessa da 900 milioni di dollari per lavori presso il maxi giacimento egiziano di Zohr. Tra le blue chip, Luxottica perde il 3%. Hanno deluso i risultati di Essilor, il produttore francese di lenti con cui si fonderà. La crescita a parità di perimetro è stata inferiore alle aspettative.

Tra le società che hanno annunciato i conti, Telecom Italia -0,35%. L’operatore della telefonia ha chiuso il semestre con margine lordo in rialzo a doppia cifra e la divisione domestica che realizza la miglior crescita di sempre. Il Cda ha preso atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte del primo azionista Vivendi.

Enel -1%. Il semestre si chiude con un utile netto di 1,809 miliardi, in crescita del 3,8% anno su anno.

Italgas -0,9%. Il distributore di gas ha presentato i dati del trimestre stamattina, l’utile è meglio delle stime del consensus.

In calo anche Stm (-1,7%), nella scia dei tecnologici, venduti a Wall Street ed anche sui mercati dell’Asia Pacifico.

Tutte giù le banche e le società del risparmio gestito. Unicredit -0,8%. Banca Mediolanum -2% dopo il taglio di giudizio di Kepler: da Buy a Hold.

Nel lusso, Moncler è la miglior blue chip di oggi con un +2% che spinge la quotazione a 22,80 euro, a un passo dal record storico di maggio segnato a 23,50 euro.

Tra i titoli migliori anche Piaggio, con un guadagno del 2%. La società ha comunicato che il primo semestre si è chiuso con un utile netto in crescita del 17,4% a 21,1 milioni, superiore alle attese.

In calo Stm (-1,7%), nella scia dei tecnologici. Ferrari -1,3%, Prysmian -1,3%. Brembo e Recordati -1%. Mondadori e Sogefi cedono oltre il 2%.

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