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Borsa debole aspettando Yellen, brilla Banco Popolare

Piazza Affari perde qualche colpo dopo l’asta Bot: pesa il calo della fiducia dei consumatori, sceso in maggio a 112,7 da 114,1 di aprile, e delle aspettative degli imprenditori dell’industria manifatturiera. Poco mosse ma in terreno positivo invece le altre Borse del Vecchio Continente, ormai concentrate sul discorso che Janet Yellen terrà stasera ad Harvard, un’ora dopo la chiusura della settimana finanziaria europea. I mercati attendono lumi sull’aumento dei tassi, ato per probabile a luglio, meno nella riunione del 14-15 giugno a ridosso del voto britannico sulla Brexit, su cui si sta mobilitando anche il G7.

Nel primo pomeriggio, intanto, arriverà da oltre Atlantico un altro dato price sensitive: la lettura finale del pil Usa del primo trimestre.

A Milano l’indice Ftse Mib perde lo 0,3%. Scendono soprattutto le banche e le società petrolifere. Guadagni quasi impercettibili a Parigi +0,02% e Francoforte +0,08%. Madrid e Londra +0,1%.

Il calo del Brent zavorra le società petrolifere. Eni -0,5%, Saipem-1%.

Il Tesoro ha assegnato 6 miliardi di euro di Bot semestrali, scadenza 30 novembre. I sottoscrittori hanno accettato di ricevere un rendimento negativo pari a -0,262%, nuovo record storico dopo il -0,17% di fine aprile. 

Il BTP a dieci anni rende l’1,35%, sui minimi delle ultime cinque settimane. Lo spread è 122 punti base. A giudicare dalle quotazioni sul mercato grigio, all’asta di lunedì il Btp a 5 anni è atteso in area 0,42%, in flessione rispetto allo 0,49% dell’asta di aprile mentre il rendimento del Btp a 10 anni dovrebbe attestarsi in area 1,43%, in calo rispetto all’1,51% del collocamento del mese scorso. 

In Piazza Affari rimbalza il Banco Popolare +2% dopo che stamattina è arrivata la promozione a Buy di Goldman Sachs. La banca d’affari ha promosso, dopo mesi di ribasso, raccomandazione a Buy dal precedente Neutral. Il target price però è stato fortemente ridotto a 6,63 euro da 11,40 euro. Il titolo perde da inizio anno il 63%.

Banca Popolare dell’Emilia Romagna perde lo 0,7%. La società ha smentito, attraverso un portavoce, di voler acquisire Veneto Banca. Poco mossa anche l’altro presunto pretendente: Ubi -0,4%. Per l’istituto di Montebelluna si profila l’intervento del fondo Atlante, in trattative con Banca Imi che è il global coordinator di un consorzio di garanzia composto da dieci istituti. L’oggetto dei colloqui verterebbe sulla sottoscrizione di un contratto di sub-underwriting relativo all’eventuale inoptato dell’aumento di capitale da 1 miliardo funzionale all’Ipo. 

Unicredit perde lo 0,4%. Il Financial Times dà per molto probabile che la banca, appena avrà trovato il nuovo amministratore delegato, lancerà un aumento di capitale tra 5 e 10 miliardi.

Giù Intesa Sanpaolo, in calo dello 0,6%.

In terreno positivo Telecom Italia +0,23%. “Un outlook meno offuscato del previsto”. Così Mediobanca Securities intitola un report sull’ex incumbent nel caso che sia Enel Open Fiber ad aggiudicarsi Metroweb. “Nel migliore dei casi – si legge – 250 milioni di euro di ricavi potrebbero essere a rischio”. In termini di ebitda la perdita potenziale sarà di 150 milioni anche se l’impatto reale potrebbe essere ben al di sotto di questi numeri e comunque solo una frazione dei risparmi sui costi promessi da Flavi Cattaneo.

 Nel segmento del Lusso, Tod’s +1%, Moncler +1,3%.

Fuori dal paniere principale, Recordati sale del 2% al nuovo massimo storico a 26,50 euro.
Il titolo da inizio anno è in progresso del 10%. Il 2016 potrebbe essere il quinto anno positivo di seguito (+88% nel 2015).

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