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Borsa d’agosto, nel FtseMib solo Moncler si salva dalla correzione

Tra le blue chip si salva solo Moncler. Il fuoco di fila incrociato dei dati macroeconomici e delle tensioni geopolitiche ha messo al tappeto tutti i principali titoli della Borsa di Milano. Solo i piumini colorati sbarcati in Borsa a fine 2013 con una roboante Ipo chiudono i primi dieci giorni del mese d’agosto con una perfomance positiva: +6,69% che li riporta a quota 12,13 euro, dopo aver toccato agli inizi di agosto il minimo dalla quotazione a 10,94 euro (il prezzo di collocamento è stato 10,2 euro). Merito dei dati del secondo trimestre sopra le attese e della raffica di giudizi positivi arrivati dagli analisti. 

Gli altri titoli del lusso sono invece sparpagliati per tutta la classifica dei migliori e peggiori di questa settimana di passione. Cinque posizioni più sotto arriva Tod’s che limita le perdite a -3,89% nonostante la trimestrale non sia stata ben accolta dagli analisti. Luxottica cede il 5,27% e Ferragamo il 6,04% mentre ruzzola tra gli ultimi della classe Yoox: la società di e-commerce di moda e design archivia una perdita a due cifre del 13,62%. Ben peggio del Ftse Mib, che da inizio agosto ha ceduto il 6,7%. Nel complesso 19 titoli hanno fatto meglio dell’indice di riferimento mentre i restanti 21 hanno archiviato cali più pesanti. 

La Borsa ha risentito delle tensioni geopolitiche in Iraq con il via libera di Obama all’attacco aereo in Iraq, dei continui combattimenti in Ucraina e della ripresa del fuoco tra Israele e Gaza. E dell’allarme lanciato giovedì da Mario Draghi: “L’incremento dei rischi geopolitici – ha detto il presidente della Bce – insieme agli sviluppi nelle economie dei Paesi emergenti, hanno la potenzialità di incidere negativamente sulle condizioni dell’economia”. Dal fronte macroeconomico non arrivano notizie migliori: mercoledì l’Istat ha diffuso il dato sul Pil italiano del secondo trimestre che è tornato negativo dello 0,2% rispetto al primo trimestre (+0,1%) segando il ritorno in recessione dell’Italia. Su base annua è sceso dello 0,3%. 

La gelata ha innescato una forte corrente di vendite su tutta la Borsa e soprattutto sulle banche che mercoledì scorso sono state tra i titoli più colpiti. Nel complesso dai inizio agosto l’andamento per il settore è negativo: solo Intesa e Unicredit riescono a fare meglio dell’indice limitando il rosso rispettivamente a -4,81% e a -5,88% (Ftse Mib -6,7%). Bilancio pesante per Ubi -8,86%, Mediobanca -9,27%, Bper -12,48%, Bpm -12,88% che ha comunque annunciato ieri il ritorno al dividendo, Banco Popolare -13,75%. Peggiore tra i bancari, ma anche fra tutti i titoli del Ftse Mib, Mps che crolla del 22,16% staccando il penultimo peggior titolo (il Banco Popolare) di quasi dieci punti percentuali. Siena non è ancora fuori dalla tempesta: la semestrale si è chiusa con una perdita più alta delle attese degli analisti.
 

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Tra i titoli migliori troviamo Pirelli che con un ribasso dell’1,44% è secondo miglior titolo del periodo e Generali -3,24%, sostenuto dall’entrata nel capitale della People’s Bank of China. Meglio dell’indice di riferimento hanno fatto anche Finmeccanica -4,25%, Mediaset -4,87% e Telecom Italia -4,88% nella settimana in cui Telefonica ha a sorpresa messo sul piatto 6,7 miliardi in cash e azioni per acquisire l’operatore brasiliano in fibra ottica Gvt controllato dalla francese Vivendi. Un’operazione che se andasse a buon fine metterebbe all’angolo Telecom che potrebbe perdere il soocio industriale e maggiore azionista (Telefonica) ritrovandoselo come concorrente in Sudamerica. Limita i danni anche Eni -5,09%.

Peggio dell’indice ha fatto invece Fiat -6,22%, sotto tiro per i timori che le richieste di esercizio del diritto di recesso superino i 500 milioni di euro, il tetto sopra cui dovrebbe scattare la clausola sospensiva che azzera la fusione con Chrysler. Cnh -7,79%, Autogrill -9,92% ed Enel -11,86%.

Se si allarga invece lo sguardo a tutti i titoli quotati a Milano, si riesce a trovare anche qualche performance positiva a due cifre nonostante le turbolenze dei listini. Tra i titoli più sottili, influenzati anche dal periodo estivo di scarsi scambi, corrono Bialetti Industrie +12,53%, Boero Bartolomeo +11,95%, la Roma +10,72% e Banca Intermobiliare +8,82%. In fondo troviamo invece Screen Service che tracolla del 42,3%, Moviemax  -29,36% e Zucchi -27,69% dopo che la società di revisione Kpmg non ha certificato la semestrale del gruppo. Dopo la separazione dalla moglie e i mondiali di Rio da dimenticare, continua l’estate di tempesta per il portiere della Juve Gigi Buffon, il singolo maggiore azionista di Zucchi con il 12 per cento.

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