Sprofonda a Piazza Affari il titolo di Parmalat, in perdita del 3,7% poco dopo le 13, a 2,496 euro, un prezzo ben inferiore a quello dell’Opa lanciata da Lactalis (2,6 euro). Ad affossare le azioni, la notizia che non arriverà il maxi risarcimento di 4 miliardi da parte di Standard & Poor’s. Ieri il Tribunale di Milano ha accolto solo parzialmente le richieste del gruppo di Collecchio nei confronti di The MCGraw Hill Companies, società proprietaria dell’agenzia di rating.
La compagnia americana è stata condannata alla restituzione di 784mila euro, vale a dire dei corrispettivi percepiti per il rating investment grade attribuito al gruppo dal novembre del 2000 fino a poco prima del crack del 2003. La società dovrà anche ripagare le spese legali. La Corte ha invece respinto la domanda di risarcimento del danno e le domande riconvenzionali formulate da The MCGraw Hill Companies. Quando saranno note le motivazioni della decisione del Tribunale, Parmalat valuterà la possibilità di nuove azioni.
S&P ha commentato la sentenza ribadendo di essere stata vittima di una frode massiccia e sistematica messa in atto da diversi ex dirigenti di Parmalat, molti dei quali oggi devono affrontare condanne penali: “Gli autori di questo inganno e non Standard & Poor’s sono stati responsabili di eventuali perdite subite dagli investitori e Parmalat”, ha sottolineato l’agenzia di rating in una nota.