Rallentano le Borse europee a poche ore dalla conferenza stampa di Mario Draghi. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib scende dello 0,6%, attorno a quota 19.300. In rosso anche Parigi e Francoforte, entrambe a -0,2%, Londra -0,55%. In controtendenza Madrid (+0,6%).
Gli operatori sono convinti che il direttorio della Bce confermerà la politica monetaria in atto ma il miglioramento dei dati macro e la risalita dell’inflazione al 2% nell’Eurozona potrebbero spingere l’istituto a essere meno colomba. Inoltre per gli esperti la Bce alzerà le stime relative al Pil e all’indice dei prezzi al consumo (senza però variare l’outlook di medio termine), ridurrà il tono accomodante sui tassi di interesse e confermerà l’atteggiamento sugli acquisti di asset, ribadendo di essere pronta ad aumentarli se le prospettive dovessero peggiorare.
Ancora vendite diffuse sulle obbligazioni: il Bund si porta a un rendimento dello 0,39% dallo 0,36% di ieri. Btp al 2,25%: +2 punti base. Lo spread oscilla attorno a quota 186.
Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,05605 dopo essere sceso a inizio mattinata al minimo intraday di 1,0525, il livello più basso da circa una settimana.
Battuta d’arresro per Stm (-6%). La caduta di oggi è probabilmente da mettere in relazione alle indiscrezioni sui problemi industriali che rischiano di far slittare il lancio dell’iPhone 8 da parte di Apple. Il sito Internet francese iGeneration riporta che il chip per il riconoscimento facciale prodotto da StM nel suo stabilimento di Grenoble potrebbe essere disponibile solo nella seconda parte dell’anno. C’è quindi il rischio che l’iPhone8 non venga presentato a settembre, come di solito avviene con nuovi prodotti Apple. In occasione della presentazione dei dati del trimestre, StM aveva parlato di un piano di investimenti di circa 300 milioni di euro nel 2017 a supporto della messa in produzione di un nuovo chip.
Ancora debole il petrolio (+1% a 53,7 dollari), che recupera solo in parte la brusca caduta di mercoledì (-5%). L’indice Stoxx delle società del settore perde l’1,2%. Il listino italiano è zavorrato da Eni (-1,3%), Saipem (-1%) e Tenaris (-2,3%).
Nel settore automotive pesa il calo di Bmw (-3% a Francoforte). Il titolo è penalizzato dai risultati del 2016: l’anno si chiude con un calo dell’utile operativo del 2,2%, a 9,36 miliardi di euro. Nel quarto trimestre il calo è stato del 16% a 1,83 miliardi di euro: il consensus si aspettava 2,3 miliardi.
Frena anche FiatChrysler (-2,68%), su cui pesa anche il “nein danke” di Volkswagen alle aperture di Sergio Marchionne.
In controtendenza rispetto all’andamento della Borsa si registra l’exploit del titolo Parmalat (+5%) dopo la decisione di Lactalis di migliorare il prezzo dell’Opa.