L’avvio della procedura europea d’infrazione sull’Italia compie nuovi passi avanti, ma Piazza Affari non si turba troppo e chiude in rialzo dello 0,61%, 20.609 punti, in scia ai listini europei: Francoforte +0,93% e Zurigo +0,78%; Parigi +0,48%; Londra +0,29%. In leggero calo Madrid -0,15%. I mercati guardano soprattutto al tema dazi, dopo la pace commerciale fra Messico e Stati Uniti e accolgono con entusiasmo i nuovi stimoli cinesi all’economia, anche se Wall Street, dopo un avvio intonato, sta frenando.
Anche la carta italiana si mantiene salda: il rendimento del decennale scende al 2,32% e lo spread con il Bund retrocede a 254.80 punti base (-1,89%). La febbre al debito tricolore però si potrà misurare meglio giovedì, quando il Tesoro metterà in asta titoli fino a 6,6 miliardi di euro, tra cui 1,5 miliardi a lunghissima scadenza. Sarà infatti importante vedere l’andamento del tasso del copertura, soprattutto per il quindicinale, perché in caso di cedimento sarebbe il segnale che i mercati stanno girando le spalle all’Italia. Aumenta lo sforzo delle banche sui Btp: lo stock del sistema è salito a 395 miliardi da 387.
Intanto compie passi avanti la procedura contro l’Italia, con il Comitato economico e finanziario Ue, l’organismo di cui fanno parte i rappresentanti dei ministeri del Tesoro dell’Unione, che condivide la linea della Commissione europea ritenendo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basato sul debito sia ‘giustificata’. Il ministro dell’economia Giovanni Tria, intervenendo alla Camera, ricorda che “è nel nostro interesse arrivare a un compromesso e normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e per le istituzioni ma soprattutto per una vera ripresa economica”. Il presidente uscente della Commissione UE Jean Claude Juncker avverte: ‘Penso che l’Italia corra il rischio di restare intrappolata per anni in una procedura per deficit eccessivo, e vorrei evitarlo, ma questo dipenderà dagli impegni che il governo italiano prenderà”.
In Piazza Affari le banche perdono leggermente terreno nel corso della seduta e Ubi va in rosso -0,13%. Prosegue il rimbalzo di Creval, +5,5%, in attesa della presentazione del piano industriale il prossimo 18 giugno.
Le blue chip migliori di oggi sono Stm +2,35%; Banca Generali +2,24%; Cnh +2,05%; Juventus +1,73%. Sul fronte opposto Diasorin, -3,43%, su cui sono scattati i realizzi con la presentazione del piano industriale al 2022. Recordati -1,18%; Ferragamo -0,44%; Hera -0,18%. Fra le materie prime il petrolio tipo Brent sale dello 0,19% a 62,41 dollari al barile. Oro in leggera ritirata a 1325,8 dollari l’oncia. Euro-dollaro praticamente invariato intorno a 1,131.