Era prevedibile che il gigantesco e lodevole esperimento della ‘Abenomics’ avrebbe portato volatilità sui mercati. E dopo la tempesta di ieri, la Borsa giapponese continua a scendere. Tokyo che, come si sa, aveva beneficiato di un rally lungo e apparentemente inarrestabile, sta cedendo circa il 3% mente lo yen continua a veleggiare sopra quota 102 e ad apprezzarsi dopo le dichiarazioni del governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda. Ha sottolineato come la banca centrale nipponica abbia annunciato “sufficienti stimoli”. Intanto, è diventta negativa anche Hong Kong. A fine settimana, l’indice segnerà un netto regresso, peraltro fisiologico dopo la lunga galoppata precedente.
In realtà le notizie dall’economia reale, che ieri, col dato cinese dell’indice PMI sotto quota 50, avevano fornito la scintilla che ha fatto implodere mercati saturi di gas esilarante, si sono fatte più rassicuranti, con i dati positivi dagli Stati Uniti sia in tema di sussidi di disoccupazione che di vendite di case nuove.
L’euro è poco sopra quota 1,29 contro dollaro mentre il dollaro australiano è sceso ancora, al di sotto del cambio di 0,75 rispetto alla moneta unica. L’oro si mantiene debole. Il fatto che il metallo giallo non abbia beneficiato della rinnovata tendenza delle banche centrali ad espandere quantitativamente la moneta è indice di una debolezza di fondo che avrà modo di esprimersi ancora.
http://www.bloomberg.com/news/2013-05-24/asia-stocks-rise-as-japanese-shares-rebound-from-slump.html