La settimana finanziaria si apre all’insegna del no. La Cina, ha detto no a nuovi colloqui sui tassi con Washington, dopo le nuove misure adottate dagli Usa sull’import da Pechino. Scattano invece da oggi aumenti per 60 miliardi sulle merci Usa. Il premier Li Kequiang ha nel frattempo confermato prossime agevolazioni per il business per limitare l’impatto con confronto con gli Usa: il braccio di ferro è destinato a durare fino alle elezioni americane di novembre.
L’impatto del provvedimento è, per ora, limitato: oggi infatti, per la festività dell’Equinozio d’autunno è chiusa la maggior parte dei listini asiatici: Cina, Giappone, Corea del Sud e Taiwan. In forte calo Hong Kong -1,2%.
L’OPEC DICE NO A TRUMP:IL BRENT A 79,77 DOLLARI
Un altro no è arrivato da Algeri, ove si sono riuniti i membri Opec che, con il sostegno della Russia, hanno respinto al mittente la richiesta di Trump di spingere la produzione di petrolio da parte del cartello per compensare gli effetti dell’embargo a Teheran. “Non mi risulta – ha ironizzato il ministro saudita dell’Energia Al Falih – l’esistenza di una sola raffineria che lamenti problemi di approvvigionamento”.
Immediato l’impatto sui prezzi. Il Brent tratta stamane a 79,77 dollari al barile (+97 centesimi), Wti a 71,54 (+76 centesimi). In tensione le altre materie prime. Gas naturale (+7%), rame (+6%), platino (+5%), argento (+1%). Bilancio negativo per lo zucchero (-9%), sceso all’inizio di questo mese sui minimi degli ultimi dieci anni: il mercato è ingolfato dalla superproduzione di India e Thailandia.
MERCOLEDÌ IL NUOVO RIALZO DEI TASSI USA
Mercoledì, invece, il presidente Usa dovrà prender atto di un terzo scontato no: nonostante il suo invito a tenere basso il costo del denaro. La Fed, però, annuncerà mercoledì il ritocco all’insù del costo del denaro, il terzo (probabilmente non l’ultimo) aumento dell’anno. Grande attenzione a quanto dirà il presidente Jerome Powell in conferenza stampa: toni morbidi potrebbero favorire la prosecuzione del rally di Wall Street, già a livello record (+2,3% in settimana il Dow Jones). In tensione anche i bond: il decennale, ormai stabilmente sopra il 3%, ha chiuso a 3,07%.
Trump si consolerà in settimana con l’intervento-show all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di cui sarà il principale, se non l’unico protagonista.
Sul fronte delle banche centrali da seguire oggi Mario Draghi, a confronto nel pomeriggio con l’Europarlamento. Non mancheranno le domande sull’Italia, in avvio di una settimana cruciale per la manovra: giovedì dovrebbe annunciata la nota di accompagnamento al Documento di Economia e Finanza.
TRIA ANCORA IN TRINCEA. GIOVEDÌ L’STA DEI BTP
Continua intanto il pressing dei Cinque Stelle sul ministro Giovanni Tria che difende la linea di un deficit non superiore all’1,6%. Nel week end il governatore Ignazio Visco ha messo in guardia dal rischio di reazioni negative del mercato: “se ad esempio – ha detto il premio per il rischio salisse di 200 punti base, pur restando ancora al di sotto della fine del 2011, avvierebbe un rapido aumento del rapporto tra debito e prodotto a livelli insostenibili”.
A misurare la febbre dei mercati sull’Italia contribuiranno in settimana le aste del Tesoro: si comincia domani con l’offerta di Ctz e Btpei; mercoledì toccherà ai bot semestrali. Stasera usciranno i termini dell’offerta di titoli a medio-lungo temine nell’asta d giovedì.
ENI STACCA L’ANTICIPO CEDOLA. GENISH AL TEST DEL CDA TIM
Sul fronte societario oggi il calendario prevede lo stacco dell’anticipo dividendo Eni (0,42 euro).
È in programma l’atteso cda di Telecom Italia, occasione di confronto tra i soci dopo le aspre polemiche estive.
ORA VERITÀ PER ASTALDI. FCA, VICINA LA CESSIONE MARELLI
Tra i temi di giornata, la proposta di ristrutturazione del bond (750 milioni) di Astaldi che la società sembra pronta a chiedere alle banche in vista del consiglio di venerdì, decisivo per le sorte dell’azienda.
Potrebbe essere la settimana decisiva per la cessione di Magneti Marelli da parte di Fiat Chrysler. Calsonic Kansei, la controllata di Kkr che dovrebbe eseguire l’operazione, ha raccolto da banche giapponesi un finanziamento fino a circa 5 miliardi di euro per finanziare l’acquisizione.
BREXIT A RISCHIO, MURDOCH PERDE SKY
Altro tema caldo in Europa è la Brexit. Dopo la bocciatura del piano May da parte dell’Unione Europea, la sterlina ha subito venerdì (-1,4%) una pesante battuta d’arresto. Oggi si aprre a Liverpool in congresso del partito laburista. In discussione anche la richiesta di rifare il referendum sull’uscita dalla Ue
All’esame di Wall Street e della City oggi l’esito della battaglia dell’anno: Comcast, con un’offerta di39 miliardi di dollari, si è aggiudicata il controllo di Sky (23 milioni di abbonati in cinque Paesi europei) da cui esce Rupert Murdoch, che l’aveva fondata all’inizio degli Anni Novanta.
COMPLEANNO PER GOOGLE, CONTI PER H&M E NIKE
Occhi puntati su Google: è in programma stasera l’incontro stampa per i vent’anni del motore di ricerca
Tra i bilanci da seguire i conti di H&M, il colosso svedese dell’abbigliamento cheap alle prese con un delicato tentativo di rilancio.
Sotto i riflettori anche Nike.