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Borsa chiusura 9 settembre: rimbalzo Usa ed Europa in vista delle mosse Bce sui tassi. Le banche spingono Milano

Pixabay

I listini europei chiudono una seduta in rimbalzo oggi, dopo un avvio di settembre da dimenticare: Milano sale dello 0,9%, con Parigi +0,99%, Francoforte +0,94%, Amsterdam +1,03%, Madrid +0,92%. Brilla Londra +1,09%.

A dare coraggio, dopo le perdite asiatiche e i deludenti dati cinesi sull’inflazione, è stata la convinzione di un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce giovedì (attesa un’altra sforbiciata dello 0,25%), mentre nel pomeriggio ha contribuito l’avvio intonato di Wall Street, dove sono in denaro molte mega tech, a parte Apple in vista della presentazione dei nuovi iphone. La borsa di New York cerca un riscatto, dopo gli orsi della scorsa ottava e un rapporto sull’occupazione di agosto difficile da maneggiare. L’ultima lettura degli esperti ritiene che i dati non siano sufficientemente deboli da indurre la Fed a tagliare i tassi di 50 punti base e non abbastanza forti da scacciare i timori di recessione. Questa settimana usciranno i numeri dell’inflazione, che potranno ulteriormente influenzare le scelte di Jerome Powell.

Draghi: Europa svegliati

È scarna l’agenda macro odierna, ma nella giornata di Eurolandia è risuonata almeno la scossa di Mario Draghi con il rapporto sulla competitività presentato alla Ue e che potrebbe garantire un serbatoio di idee alla nuova Commissione. L’ex banchiere centrale ha chiesto una svolta radicale all’Unione, un doppio piano Marshall per reggere il confronto con Usa e Cina, una strategia industriale che veda un incremento degli investimenti comuni di 700-800 miliardi.

Tanto più che i segnali di debolezza nella regione non mancano: a settembre cala oltre le stime la fiducia degli investitori. L’indice Sentix scende a -15,4 punti contro i -12,4 previsti e i -13,9 punti di agosto. Tale indice è in territorio negativo da giugno, quando si era attestato a 0,3 punti.

Euro in ribasso contro dollaro; sale il petrolio

Sul mercato dei cambi le scommesse su una Bce colomba si fanno sentire sull’euro, che arretra dello 0,4% contro dollaro e si muove intorno a 1,1. Si tratta però soprattutto di un rimbalzo del biglietto verde, che prevale in una misura quasi analoga anche sullo yen, recuperando dalle perdite di venerdì, mentre l’euro è poco mosso nel confronto con la divisa nipponica, sterlina e franco svizzero.

Tra le materie prime appare in recupero anche il petrolio, che guarda a un uragano nel Golfo del Messico che potrebbe minacciare le coste Usa. L’oro nero è sotto scacco da molti giorni, tanto che il Brent è sceso per sei sedute consecutive arrivando a un calo di oltre l’11%, circa 9 dollari al barile, per registrare venerdì scorso il prezzo di chiusura più basso da dicembre 2021. Oggi la risalita è intorno all’1% sia per i future di Wti sia per quelli del Brent. I prezzi del primo si muovono però ancora sotto i 70 dollari al barile e quelli del secondo sotto i 72 dollari.

Piazza Affari: bene Campari, Nexi e banche. Lusso sempre più giù

In Piazza Affari oggi la blue chip maggiormente premiata dagli acquisti è Campari +3,58%, ma i titoli finanziari sono quasi tutti ben intonati. Tra questi Nexi +2,39% e le banche. Tra i maggiori rialzi del giorno ci sono Popolare di Sondrio +2,62% e Mediobanca +1,54%. Bene le big Intesa +1,64% e Unicredit +1,05%, dopo la decisione di Jp Morgan di alzare il prezzo obiettivo a 4,7 euro da 4,4 per Intesa e a 49 euro da 46 per Unicredit.

Tra i titoli petroliferi Saipem sale dello 0,78%, favorita dall’annuncio del varo del prototipo di piattaforma solare galleggiante XolarSurf al largo della Norvegia.

Si conferma debole il lusso deluso dall’inflazione cinese e da Barclays che ha tagliato molti prezzi obiettivo, proprio a causa della crisi del dragone. A Milano scendono Moncler -0,97% e Cucinelli -0,42%.

Kering (Gucci) a Parigi è addirittura crollato al livello più basso degli ultimi sette anni a causa delle preoccupazioni sulla domanda in Cina. Gli analisti di Barclays Plc hanno ridotto la loro raccomandazione sul titolo da “equalweight” a underweight. Alla fine il titolo francese limita i danni al 2,99%.

Spread poco mosso; in arrivo un nuovo Btp trentennale

Il secondario chiude una seduta altalenante, che infine mostra uno spread in equilibrio, a 140 punti base, tra Btp e Bund, entrambi di durata decennale. Il tasso del titolo italiano è indicato verso fine giornata a +3,54%. 

Per quanto riguarda il primario è in arrivo un nuovo titolo trentennale. Lo ha reso noto il ministero dell’economia e delle finanze comunica che ha affidato a Barclays Bank Ireland PLC, Bnp Paribas, BofA Securities Europe S.A., Citibank Europe PLC e Société Générale Inv. Banking il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni Btp – scadenza primo ottobre 2054. La transazione sarà fatta nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. Il Mef ha precisato che le aste di Btp con scadenza superiore ai 10 anni previste per il 12 settembre 2024 non avranno luogo.

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