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Borsa chiusura 9 febbraio: il boom di Iveco (+7,7%) salva il Ftse Mib, unico indice europeo in territorio positivo

Imagoeconomica

Piazza Affari si salva dalle vendite e chiude con un progresso dello 0,3% a 31.156 punti base, in una giornata priva di una direzione precisa in Europa e caratterizzata da nuove tensioni sui titoli di Stato, con il mercato costretto a digerire il fatto che le banche centrali si muoveranno con cautela sui tassi.

Wall Street, partita in sordina, si muove però al momento su nuovi massimi con S&P 500 (+0,28 oltre i 5000 punti) e Nasdaq (+0,86%), mentre il Dj arretra dello 0,27%.

A dettare gli umori finanziari contribuiscono le trimestrali, su tutti i listini.

Milano è sorretta per esempio da Iveco, +7,74%, che festeggia il ritorno al dividendo e supera le attese degli analisti sia con i conti 2023 sia con le previsioni per l’anno in corso.

I record di Hermes (+5,08%), consentono a Parigi di limitare i danni a -0,24%, anche se L’Oreal perde il 7,37% a causa di una deludente crescita delle vendite nel quarto trimestre. Il rosso prevale a Francoforte -0,24%, Madrid -0,05%, Londra -0,3%, ma si conferma sugli scudi Amsterdam +0,95%.

A farsi notare sono oggi anche i rendimenti dei titoli di Stato, in progresso su entrambe le sponde dell’Atlantico.

L’euro-dollaro è incolore in area 1,078 e risulta poco mosso anche il petrolio, con il Brent a 81,58 dollari al barile.

Occhio ai salari in Eurolandia

Le banche centrali sono pronte a seguire i dati macroeconomici per trovare la strada giusta sui tassi e nella zona euro oggi c’è un nuovo strumento di previsione che riguarda i salari divenuti la variabile più importante per la Bce. In base a questa stima la crescita delle retribuzioni dovrebbe raggiungere un picco di circa il 5% all’inizio di quest’anno, ma non è ancora chiaro se e quanto velocemente gli aumenti salariali scenderanno verso il livello del 3% che la Bce considera compatibile con l’obiettivo del 2% di inflazione. “I negoziati del primo trimestre del 2024 saranno probabilmente decisivi per l’andamento delle pressioni salariali nel 2024”, scrivono gli autori del documento.

Dopo tante docce fredde sull’ottimismo degli investitori, così ormai le possibilità di un taglio in aprile sono date al 48%, mentre solo un mese fa erano quasi il 100%. In base a questo nuovo trend il decennale tedesco ha toccato oggi un record di rendimento del 2,389%, massimo da fine dicembre.

Spread in rialzo

Anche la carta italiana oggi è stata sotto pressione, anche più di quella tedesca. In chiusura lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è a 158 punti base, con il primo che vede un rendimento al 3,93% (dal 3,87% di ieri) e il secondo è al 2,35% (dal 2,33%).

I rendimenti sono saliti anche sul primario: il Tesoro ha collocato stamani ii titoli per 9 miliardi nell’asta Bot a un anno e il tasso è salito al 3,522%, 8 punti base in più rispetto al precedente collocamento avvenuto il 10 gennaio.

Piazza Affari sale con Iveco, Leonardo, Banco Bpm

Piazza Affari chiude in ogni caso una settimana positiva, in cui ha guadagnato l’1,5%, con la stagione degli utili che sta offrendo supporto a molti titoli, a partire dalle banche ben supportate da tassi più alti. I titoli del settore oggi chiudono in ordine sparso, ma Banco Bpm guadagna ancora il +2,08%, dopo che ieri ha sorpreso positivamente sia per i conti sia per il dividendo.

Sono in luce molti titoli industriali. Leonardo assapora i conti che presenterà a fine mese e sale del 3,34%. Ferrari si apprezza del 2,09% e Stellantis +1,49%. I numeri favoriscono il rimbalzo di Interpump +1,78%, mentre il lusso resta in evidenza con Cucinelli +1,38% e Moncler +1,26%. Non si arresta la corsa di Stm +2,02%.

I titoli più bersagliati alle vendite sono le utility, molto sensibili ai tassi: Hera -2,43%, A2a -2,61%, Erg -2,72%, Enel -1,33%, Terna -1,46%.

Il positivo quadro trimestrale presentato da Mediobanca -1,73% non è sufficiente a salvaguardare il titolo, mentre nel settore bancario le prese di profitto colpiscono anche Mps -1,21% e Intesa -1,12%.

Fuori dal paniere principale si intensifica l’interesse per Saras +8%, sulle indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo svizzero Vitol sarebbe interessato a rilevare la quota del 40% della famiglia Moratti, operazione che comporterebbe il conseguente lancio di un’opa sull’azienda di raffinazione. In una nota della società dei Moratti si precisa però che: ancorché esistano discussioni in corso con Vitol, le affermazioni di stampa non corrispondono alla realtà e gli azionisti si riservano di valutare eventuali iniziative a tutela degli interessi degli stessi e di Saras.

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