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BORSA CHIUSURA 8 DICEMBRE – Lagarde raffredda i mercati europei ma Wall Street corre: petrolio in altalena

Alla viglia di importanti appuntamenti delle Banche centrali, la Presidente della Bce mette in guardia sui persistenti rischi per la stabilità finanziaria e le Borse europee virano verso la parità o verso il ribasso – I nuovi dati sui sussidi all’occupazione dà invece sprint a Wall Street

BORSA CHIUSURA 8 DICEMBRE – Lagarde raffredda i mercati europei ma Wall Street corre: petrolio in altalena

Wall Street rimbalza in avvio, mentre i principali listini europei si confermano deboli e chiudono la seduta di oggi poco lontani dalla parità, con gli scambi limitati dal clima semi festivo dell’Immacolata. 

Piazza Affari segna una mini perdita dello 0,14% (24.207 punti), sorretta dai titoli oil, ma frenata da azioni di peso come Stellantis (-2,73%) e Poste (-1,8%). Nel resto del continente è piatta Francoforte, si apprezza Amsterdam +0,21%, arretrano Parigi -0,2%, Madrid -0,79% e Londra -0,22%.

Sul mercato dei cambi l’euro tratta oltre quota 1,055 contro dollaro.

Tra le materie prime il petrolio ha invertito la direzione e si muove in ribasso, dopo una mattinata tonica che lo aveva  visto allontanarsi dai minimi da un anno toccati nei giorni scorsi. Il Brent cede ora l’1,1% e tratta a 76,32 dollari al barile; il greggio texano scende dello 0,58%, a 71,59 dollari al barile.

Si apprezza il gas, con l’Europa sempre divisa sull’entità del tetto ai prezzi. In giornata il metano è rimasto oltre i 150 dollari al MWh.

L’ottava procede dunque a fatica, in attesa degli importanti appuntamenti della prossima settimana, con i prezzi al consumo a stelle e strisce in agenda, che saranno seguiti dalle riunioni di Fed, Bce e BoE nei giorni successivi. 

Lagarde: rischi per la stabilità finanziaria in Europa

Oggi intanto la numero uno della banca centrale europea Christine Lagarde ha ricordato che l’attuale incertezza (dovuta a una serie di shock a catena come pandemia, guerra e crisi energetica) “pone rischi notevoli alla stabilità finanziaria in Europa. Rischi accresciuti da prospettive economiche che si indeboliscono”. Allo stesso tempo “la politica monetaria si sta adeguando per garantire che l’inflazione elevata non si consolidi e che ritorni al 2% nel medio termine”.

Tra i dati macroeconomici di giornata si segnala negli Usa il fatto che le richieste di sussidi alla disoccupazione la scorsa settimana sono salite di 4mila unità a quota 230mila, in linea con le attese degli analisti.

Piazza Affari bene Stm, Moncler, Saipem

A giocarsi la maglia rosa nella tappa odierna di Piazza Affari sono stati diversi titoli. Alla fine l’ha spuntata la regina dei piumini, Moncler +2,41%, spinta dal cambio di rotta cinese sulla politica zero Covid, che compensa in parte i timori di recessione, dopo l’allarme lanciato dalle grandi banche d’affari statunitensi.

Rialzano la testa i titoli petroliferi, dopo le perdite delle ultime sedute: Saipem +2,08%, Tenaris +1,24%, Eni +0,66%.

Stm si apprezza del 2,02%, in sintonia con il rimbalzo dei titoli tecnologici a livello globale (Nasdaq +0,92%) e al buon andamento odierno del cliente Apple (+1,2%)

Tra le utility si mette in luce Hera +1,96%, mentre perdono terreno Italgas  -1,08%, A2a -1,02%, Enel -0,96%.

Tra le blue chip peggiori del giorno c’è Poste Italiane, -1,8%, appesantita anche dal taglio della raccomandazione di JP Morgan a ‘neutral” da ‘overweight’, con target price ridimensionato a 10,8 da 11 euro.

Il taglio del prezzo obiettivo (a 16,5 da 17 euro) sempre da parte di JP Morgan, pesa anche su Generali -0,69%.

Male l’automotive con Stellantis -2,76% e Pirelli -1,04%.

Scende Campari -1,08%.

Le banche sono poco mosse e non troppo preoccupate dal possibile contributo di solidarietà sul tavolo del governo per ridurre le commissioni da Pos pagate dai commercianti. La big peggiore è Fuori dal paniere principale però Mps arretra del 3,27%. 

Si rianima la Juventus +2,76%.

Spread in rialzo

Dopo i guadagni di ieri chiude in rosso la carta italiana. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 187 punti base (+2,99%), con tassi in leggera crescita rispettivamente a +3,68% e +1,82%.

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