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Borsa chiusura 8 aprile: le piazze azionarie riprendono la corsa. A Milano rimbalzano industria, Tim e farmaceutici

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Mentre il naso degli americani, in queste ore, è rivolto al cielo, in attesa che il sole si oscuri, la buona stella dei mercati non conosce eclissi e la seduta odierna si chiude in rialzo in Europa e si apre positivamente a Wall Street. 

Europa in rialzo in attesa della Bce. A Wall Street corre Tesla

Piazza Affari guadagna lo 0,9%, portandosi a 34.315 punti base. Sono allineate Francoforte +0,85% e Parigi +0,72%, più arretrate Londra +0,38%, Amsterdam +0,42% e Madrid -0,07%. A infondere fiducia negli investitori in mattinata ha contribuito il dato sulla produzione industriale tedesca di febbraio, salita del 2,1% molto meglio delle previsioni, che vedevano un aumento dello 0,3%, contro +1,3% di gennaio.  

Il passo dei listini appare dunque positivo, anche se prudente, su entrambe le sponde dell’Atlantico non fosse altro perché, nei prossimi giorni, ci sono importanti appuntamenti, come la riunione della Bce (giovedì), il dato sull’andamento dell’inflazione Usa (mercoledì), l’avvio della stagione delle trimestrali delle società a stelle e strisce.

A New York, dopo le forti perdite di questi mesi, corre Tesla (+4,9%) spinta dall’annuncio dell’ad Elon Musk, che presenterà il robotaxi il prossimo 8 agosto.

Oro forte, ma sotto i massimi

Tra le materie prime l’oro si appiattisce, dopo aver aggiornato, nelle ore precedenti, il suo record storico oltre i 2370 dollari l’oncia. Arretra il petrolio e il Brent cede l’1,7% trattando poco sotto i 90 dollari al barile, con l’ipotesi di una tregua a Gaza. 

A mettere la briglia all’azionario Usa sono poi gli alti rendimenti dei titoli di Stato, con il Treasury decennale che mostra un tasso in crescita oltre il 4,4%, dopo i dati macroeconomici oltre le attese visti la settimana scorsa. 

L’euro dollaro è poco mosso, intorno a 1,085.

Piazza Affari, in evidenza Interpump, Iveco Tim

Nell’azionario milanese oggi gli acquisti si sono spalmati su quasi tutti i settori, ma sul listino principale, a fare la parte del leone, sono Interpump, +4,8%, Iveco +3,88%, Telecom +2,97%. In particolare la società di tlc ha smentito ritardi sulla vendita della rete e confermato le indicazioni fornite al capital markets day replicando ad alcune dichiarazioni del fondo Merlyn.

A seguire si apprezza Diasorin +2,95%, che ha perso terreno recentemente, ma che ora è da comprare per Ubs, con un prezzo obiettivo a 105 euro per azione.

Tra i titoli della sanità bene Recordati +2,51% e Amplifon +1,91%. Tra le utility svetta A2a +2,01%, mentre tra le banche è in luce Popolare di Sondrio +2,13%. 

L’automotive è tonico e Pirelli guadagna l’1,52%, grazie alla promozione a ‘buy’ da ‘hold’ da parte di Jefferies, che ha alzato anche il prezzo target a 6,9 da 5,2 euro.

Le perdite sono modeste e limitate a Campari -0,68%, Inwit -0,3%, Enel -0,13%, Snam -0,12%. 

Spread in leggero calo, tassi in crescita

Il mare appare abbastanza calmo sul secondario, dove la carta italiana chiude oggi una seduta relativamente positiva nonostante il peso del Superbonus sui conti pubblici appaia sempre più difficile da sopportare. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, sostiene in ogni caso che non ci sarà bisogno di alcuna manovra correttiva. 

Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata chiude a 138 punti base (-2,08%) con rendimenti in leggera crescita, +3,79% per il titolo italiano +2,41% per quello tedesco. 

Bce e Fed prenderanno strade diverse?

Dopo il rapporto sul lavoro americano visto venerdì, di molto superiore alle attese di mercato, le probabilità di un taglio dei tassi a giugno da parte della Federal Reserve si sono assottigliate intorno al 50%. La prima a parlare, nei prossimi giorni, sarà però la Bce, che terrà la sua riunione di politica monetaria giovedì. Non si attendono interventi sui tassi, ma qualche chiarimento su entità e tempi nel corso dell’anno.

Per gli economisti di Intesa Sanpaolo infatti la riunione di questa settimana sarà molto probabilmente interlocutoria. Per l’anno in corso invece lo scenario più probabile resta quello di tre tagli dei tassi ufficiali. “Non è però da escludere che la riduzione sia un po’ più ampia (100 pb) con due o tre mosse concentrate tra giugno e settembre, se i dati su inflazione e salari saranno favorevoli”.

Secondo Bloomberg Bce e Federal Reserve potrebbero prendere in questi mesi strade diverse, anche alla luce dei diversi quadri macroeconomici. La Bce dovrebbe tagliare il costo del denaro una prima volta a giugno e poi valutare se proseguire nelle riunioni successive o se prendere fiato. La Fed potrebbe avere bisogno di più tempo e il mercato ormai prezza pienamente solo due tagli quest’anno.

Dimon (JP Morgan) vede forti rischi per l’economia  

Oggi c’è anche chi mette l’accento sui rischi economici che si corrono in questo periodo. In particolare secondo Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, il mondo sta camminando sul filo del rasoio come non accadeva dalla seconda guerra mondiale. In una lettera agli azionisti il manager vede grandi rischi per la prima economia del mondo, nonostante la resilienza mostrata fin qui, a causa delle guerre in corso in Medio Oriente e in Ucraina e della polarizzazione politica negli Usa, mentre il ruolo di leadership globale dell’America è messo in discussione. “Dobbiamo trovare – sostiene – il modo di mettere da parte le nostre differenze e lavorare in collaborazione con le altre nazioni occidentali in nome della democrazia. In questo periodo di grandi crisi, è fondamentale unirsi per proteggere le nostre libertà essenziali, compresa la libera impresa”.

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Categories: Finanza e Mercati