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Borsa chiusura 8 agosto: Wall Street risorge, Piazza Affari e l’Europa tornano deboli

Imagoeconomica

I dubbi degli investitori e la voglia di fare cassa prima delle vacanze permane, ma alla fine della giornata i listini europei chiudono “solo” in lieve calo, dopo aver toccato in mattinata pesanti ribassi. A favorire il recupero è stato l’avvio intonato di Wall Street (che sta proseguendo in solido rialzo, Nasdaq +2,2%) da cui, nella seduta delle vigilia, era partita la volatilità che ha penalizzato anche Tokyo (Nikkei -0,84%).

A riportare un po’ di fiducia è stato l’andamento delle richieste per i sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti, nella settimana terminata il 3 di agosto, ferme a 233 mila contro attese oltre 240mila. Un quadro che allontana il timore di un crollo del mercato del lavoro e di una imminente recessione per la prima economia mondiale.

Europa debole, a Milano giù Finecobank

Dopo il rimbalzo di ieri e le turbolenze dei primi due giorni della settimana, i listini europei chiudono così una seduta di assestamento, registrando ribassi frazionali.

Piazza Affari appare perfettamente allineata all’andamento generale e cede lo 0,28%, con Finecobank (-2,02%) in maglia nera.

Nel resto del continente: Londra -0,26%, Parigi -0,26%, Amsterdam -0,18%, Madrid -0,4%. Si distacca dalle altre Francoforte, +0,38%, grazie ad alcune trimestrali migliori delle attese come quelle di Allianz (+2,13%) e Deutsche Telekom (+2,07%).

A New York brilla Eli Lilly, +7,75%, dopo i risultati del trimestre che evidenziano la forza delle vendite dei suoi farmaci per la perdita di peso e per il diabete che hanno superato un miliardo di dollari. Alla borsa di Copenaghen ha registrato un buon rimbalzo anche la concorrente Novo Nordisk (+4,3%), ieri in ribasso dopo i conti.

Dollaro in recupero; salgono i rendimenti dei T-Bond

Sul mercato dei cambi i sussidi alla disoccupazione Usa aiutano il recupero del dollaro, che si muove in progresso contro lo yen (147,07). L’euro vede un cross leggermente sotto 1,09.

Anche i prezzi dei T-Bond appaiono in calo, mentre salgono leggermente i rendimenti. A pesare sul sentiment aveva contribuito ieri anche la tiepida accoglienza dell’asta del decennale americano, dopo il calo dei tassi, sulla diffusa convinzione che la Fed abbasserà il costo del denaro a settembre. La possibilità che la banca centrale Usa possa tenere una riunione intermedia per un intervento di urgenza appare invece scongiurata. Restano i dubbi sul carry trade, con la banca centrale giapponese che aveva mantenuto una politica ultra accomodante, mentre gli altri istituti centrali stringevano la cinghia. Il 31 luglio però la Boj ha cominciato ad alzare i tassi, mentre la Fed sta per muoversi in senso opposto. Questa sera, alle 21 ora italiana, potrebbero arrivare spunti nei commenti del presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin. I mercati monetari vedono attualmente il 71,5% di possibilità di un taglio dei tassi di 50 punti base da parte della Fed a settembre, con la possibilità di altri due tagli entro la fine del 2024, secondo lo strumento FedWatch del Cme.

Tra le materie prime tornano intensi gli acquisti sull’oro: lo spot gold in questo momento guadagna l’1,4%, per un prezzo superiore a 2.416 dollari l’oncia.

Anche il petrolio trova la giusta spinta, dopo molte oscillazioni e si sta muovendo in rialzo. Il future Brent ottobre 2024 di muove vicino a 80 dollari al barile, mentre il greggio texano è oltre i 76 dollari.

Piazza Affari tiene con Nexi e assicurazioni

Piazza Affari vede l’indice principale sostenuto dagli acquisti su Nexi, +1,17%, migliore blue chip del giorno. Appaiono ben intonate anche le utility, che sono considerate azioni difensive. Così guadagnano terreno A2a +1,12%, Hera +0,49%, Italgas +0,29%. Nell’energia si affaccia nella lista dei maggiori rialzi Eni, +0,37%.

Anche i titoli assicurativi beneficiano del buon andamento a livello europeo: Generali +1,12%, Unipol +0,44%.

Tra le banche si apprezza Bper +0,47%, che ieri, dopo la trimestrale, non aveva adeguatamente approfittato del rally del settore.

L’effetto conti era stato penalizzante anche per Interpump, che oggi guadagna lo 0,6%.

Anche la pagina dei maggiori ribassi pesca un po’ in tutti i settori. Insieme a Fineco, arretrano Campari -1,86%, Banco Bpm -1,5%, Saipem -1,39%, Ferrari -1,36%, Moncler -1,14%.

Fuori dal Ftse Mib, Industrie De Nora cede il 5,78%, colpita dalla retrocessione Jefferies a ‘hold’ da ‘buy’ a causa di una minore visibilità sulla crescita.

Spread poco mosso

Chiude una seduta in lieve calo anche il secondario, con lo spread tra decennale italiano e tedesco che si allarga leggermente a 145 punti base. Stesso andamento quasi piatto per i rendimenti: il Btp, in chiusura è indicato a +3,69% e il Bund al 2,24%.

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