La crisi politica tedesca non ha tarpato le ali a Francoforte, che chiude oggi con un progresso dell’1,74%, mentre le altre piazze sono più caute dopo l’incertezza della vigilia, dovuta alla schiacciante vittoria di Donald Trump nelle elezioni Usa. Oltreoceano si muove nuovamente intonata Wall Street, reduce dal boom di ieri e a poche ore dalle decisioni della Fed (un taglio di 25 punti base sembra scontato) e soprattutto in attesa di quanto dirà Jerome Powell, dopo le potenti novità politiche che accendono nuovi rischi per l’inflazione.
Europa incerta, brilla Francoforte
Piazza Affari sale dello 0,12% e sul listino ritrovano il sorriso alcune banche, in particolare Banco Bpm (+8,97%), dopo che ieri sera, a mercati chiusi, l’istituto ha annunciato un’opa totalitaria su Anima al prezzo di 6,2 euro per azione. Il titolo dell’azienda del risparmio gestito segna un guadagno dell’11,13% e si porta oltre il prezzo dell’offerta a 6,39 euro per azione.
Si accoda Montepaschi, +4,64%, ma si confermano in profondo rosso i titoli delle big Intesa -2,95% e Unicredit -1,38%.
Nel resto d’Europa i progressi sono più convinti a Parigi, +0,76%, Madrid +0,64%, Amsterdam +0,36%.
Francoforte è la migliore con gli investitori che si sono concentrati sui risultati trimestrali, coltivando inoltre la speranza che la manica di Berlino diventerà più larga dopo il licenziamento del ministro delle finanze, che però ha aperto la strada a elezioni anticipate.
Londra perde lo 0,33%, nel giorno in cui la BoE ha tagliato il costo del denaro dello 0,25%, mentre il governatore Andrew Bailey pensa che i tassi d’interesse continueranno a scendere, ma gradualmente. “Non possiamo tagliare i tassi troppo o troppo rapidamente”.
In tema di banche centrali si registra in giornata la sforbiciata di 50 punti base da parte della banca centrale svedese, mentre la banca centrale di Norvegia ha mantenuto invariato il tasso di interesse ufficiale al 4,50%, il massimo degli ultimi 16 anni.
Realizzi sul dollaro
Gli investitori si avvicinano alle notizie in arrivo dalla Fed andando all’incasso sul dollaro, dopo i guadagni di ieri. Il biglietto verde perde terreno contro le principali valute. In particolare l’euro si apprezza dello 0,77% per un cambio a 1,081.
Tornano invece gli acquisti sui T-Bond, con il decennale che arretra dalle vette toccate ieri, anche il rendimento si muove oltre 3,34%.
Tra le materie prime rialza immediatamente la testa l’oro, con il lingotto consegna immediata che si muove intorno a 2700 dollari l’oncia.
Sembrano stabili al momento i prezzi del petrolio, paralizzati da spinte contrastanti. Il Wti tratta a 71,64 dollari al barile, il Brent a 74,95 dollari al barile.
Piazza Affari, Iveco regina del listino
Iveco conquista oggi il maggior rialzo tra le blue chip, segnando un incremento del 10,73%. Il titolo era partito in calo, nonostante i risultati apparissero soddisfacenti grazie a un utile netto migliore del previsto, mentre l’azienda prometteva di accelerare il taglio dei costi il prossimo anno. In qualche potrebbero aver contribuito i numeri della rivale tedesca Daimler Trucks (+3,02%), nonostante gli utili in calo.
Si confermano in denaro Interpump +5,42%, Tenaris +4,85%, Leonardo +4,2(%.
Bene Azimut, +5,42%, che punta a raggiungere nel 2024 un target di utile tra i 550 e i 600 mln di euro, secondo quanto ha detto Pietro Giuliani, presidente del gruppo.
Stellantis si apprezza dell’1,15% a Milano e in misura analoga a New York, dopo aver annunciato che licenzierà 1100 lavoratori dello stabilimento di Toledo, in Ohio, per ‘recuperare’ competitività.
Intanto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha detto che il governo italiano ha tagliato i fondi per il settore automotive per evitare di spendere denaro pubblico per le auto prodotte in Cina. “I fondi per chi accetta la riconversione ci sono e ci saranno, tagliamo i fondi per le rottamazioni di auto prodotte in Cina o in altri paesi” ha sottolineato il ministro.
La lista dei maggiori ribassi sul Ftse Mib si apre con Prysmian -3,77%. Arretrano ulteriormente le utility, Snam -3,14%, Terna -1,94%, Enel -1,75%.
Spread in calo
Il secondario chiude in verde oggi, con lo spread tra Btp e Bund di durata decennale che arretra a 130 punti base. Salgono però i tassi: il titolo italiano in chiusura è indicato al 3,74%, mentre quello tedesco al 2,45%. L’impennata è stata anche maggiore dopo l’uscita dal governo teutonico del ministro delle finanze Christian Lindner. Il decennale tedesco ha toccato il 2,48%, superando per la prima volta nella storia il tasso swap equivalente.