Azionario debole e obbligazionario ben comprato oggi in Europa e negli Usa: i mercati finanziari del Vecchio Continente chiudono una seduta a debole e Wall Street, appare volatile, mentre i prezzi dei T-Bond salgono e i loro tassi arretrano.
Piazza Affari perde lo 0,1% e chiude a 24.241 punti base. Sul secondario invece lo spread arretra a 181 punti base (-2,66%) con i tassi di Btp 10 anni e Bund di pari durata che scendono rispettivamente a +3,6% e +1,78%. La carta italiana, a metà giornata, perdeva il derby con la Grecia, quando il decennale tricolore rendeva di più di quello ellenico, ma in finale il Btp ha recuperato.
Tornando all’azionario europeo, le perdite sono più consistenti a Madrid -0,71%, Amsterdam -0,74%, Francoforte -0,59%, Parigi -0,41%, Londra -0,43%.
L’euro si muove intorno a 1,05 contro il dollaro.
Tra le materie prime scendono i prezzi del petrolio, che si muovono intorno ai minimi da un anno. Brent -1,49%, 78,17 dollari al barile; Wti -2,03%, 72,74 dollari al barile.
Scende il costo del lavoro Usa nel terzo trimestre
Il costo del lavoro Usa è cresciuto meno del previsto nel terzo trimestre dell’anno e gli investitori, per qualche momento, hanno ricominciato a sperare in una Fed più morbida la prossima settimana. La banca centrale canadese però ha alzato nuovamente i tassi di 50 punti base, per un ritmo record di 400 punti base in nove mesi al 4,25%, livello che non si vedeva da gennaio 2008. Le grandi banche d’affari americane d’altra parte si preparano a una recessione nel 2023.
La settimana procede così a tentoni sui mercati finanziari, con gli investitori in balia dei diversi dati macro e di notizie contrastanti, nell’attesa del meeting di Fed, Bce e Boe della prossima settimana.
A fare da volano agli acquisti sui T-Bond oggi (e per qualche momento sembrava che anche Wall Street avesse cambiato umore) sono state dunque le buone notizie sull‘inflazione, arrivate dalla seconda lettura del dato sulla produttività e il costo del lavoro nel terzo trimestre: l’indice ottenuto dividendo la produzione per il numero di ore lavorate è aumentato al tasso annualizzato dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti, contro attese per un +0,7%; in prima lettura, registrato un +0,3%. Il costo unitario del lavoro è sceso al 2,4%, contro attese per un 3,1%, dopo il 3,5% in prima lettura. Nel secondo trimestre, registrato un 8,9%; nel primo trimestre, costo al 12,7%. Il dato viene reso noto insieme alla produttività e rappresenta un importante termometro delle pressioni inflazionistiche, per questo può riportare l’ago della bilancia verso una Fed più colomba.
Piazza Affari boom di Cucinelli e Finlogic
Al termine di una seduta praticamente piatta per Piazza Affari, le notizie più gustose vanno trovate fuori dal listino principale.
Il miglior titolo del giorno è Finlogic, che segna +62,22% (11,55 euro per azione), dopo l’annuncio dell’opa di Credem Private Equity. Il fondo di investimento ha infatti raggiunto un accordo con l’azionista di controllo della società di Ict, Bf capital Spa, e promuoverà un’offerta finalizzata al delisting a 12 euro per azione.
Tra la mid cap è in luce Brunello Cucinelli, +9,84%, che ha rivisto per la quarta volta al rialzo le stime per l’anno in corso. Il Re del cachemire, ieri a mercati chiusi, ha annunciato che alla luce dei risultati dei primi nove mesi e dell’andamento delle vendite di ottobre e novembre, l’anno dovrebbe finire con una crescita del fatturato attorno al 28%, stima rivista dal +25% indicato a ottobre. Migliorano le previsioni anche per il 2023, che dovrebbe portare una crescita del 12%, contro il +10% indicato due mesi fa. Le cose non sono andate altrettanto bene alla Juventus, che segna una nuova perdita del 3,52%, con i conti ancora sotto osservazione.
Sul Ftse Mib gli acquisti sono tornati sui titoli farmaceutici: Amplifon +2%; Diasorin +0,94%. A tonificare il settore a livello europeo sono stati Gsk (+8,26%) e Sanofi (+6,1%) dopo che la giustizia federale Usa ha respinto in blocco migliaia di denunce presentate produttori o distributori dello Zantac, adducendo legami tra il farmaco contro l’acidità gastrica e il cancro.
Bene le utility: Hera +2,38%, Italgas +1,26%. Acquisti su Prysmian +1,74%. Tra i finanziari si distinguono Poste +1,22%, Unipol +0,93%, Generali +0,64%.
Tra le banche si rafforza cautamente Unicredit +0,61%.
Le blue chip peggiori del giorno sono i petroliferi: Saipem -3,71%, Tenaris -2,17%, Eni -1,51%.
Lettera per Iveco -1,73% e Telecom -1,9%.