La volatilità odierna non ha impedito ai listini europei di chiudere la prima seduta della settimana in netto rialzo, grazie alla spinta propulsiva di Wall Street, a sua volta sostenuta dagli acquisti sui titoli dei chip a servizio dell’intelligenza artificiale. Una sorta di psicodramma sui dazi ha destabilizzato per un po’ il mercato europeo, ma alla fine non ha frenato l’ottimismo. Il Washington Post infatti ha ventilato che il presidente eletto Donald Trump imporrà dazi a tutti i paesi, ma guardando solo a settori critici e questo ha creato una certa euforia nelle sale operative, poi però il Tycoon ha smentito e, per una mezz’ora il cielo finanziario si è rannuvolato.
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Brillante Piazza Affari, mentre la politica si concentra sull’affaire Meloni-Musk
Al traguardo di giornata Piazza Affari è una delle migliori e si apprezza dell’1,91% a 34.780 punti base, al traino di Stm +7,9% e di una serie di titoli in rimbalzo come Stellantis +3,91%, Pirelli +4,13%. Amplifon sale del 5,54%, grazie anche alla promozione di Morgan Stanley che ha portato il prezzo obiettivo a 34 euro da 33 euro. Bene il lusso, con Moncler +4,16% e Cucinelli +3,87% e bene le banche a partire da Unicredit +3,12%. Ribassi invece per Leonardo, -0,69% e utility, a muovere da A2a -0,83% e Hera -0,82%.
Gli scambi sulla piazza milanese sono risultati ancora un po’ sottotono, a causa delle chiusura delle banche per la festa dell’Epifania, ma il tono è rimasto alto e l’afferire Meloni-Musk svelato da Bloomberg ha influito sull’umore politico, ma non su quello finanziario. L’agenzia ritiene che sia in fase avanzata una trattativa tra Palazzo Chigi e SpaceX relativo a un accordo da 1,5 miliardi per la fornitura di servizi avanzati di sicurezza nelle telecomunicazioni. Il governo conferma i colloqui, ma precisa che non sono state firmate intese. L’accordo dovrebbe durare 5 anni e darebbe il via al più vasto progetto del genere in Europa. Per Bloomberg ci sarebbero già anche l’approvazione dei servizi segreti italiani e il sì del ministero della difesa. Si segnala che in questi giorni si è dimessa Elisabetta Belloni, che lascerà il vertice dell’intelligence italiana a partire dal 15 gennaio.
Spread in ribasso
La seduta appare favorevole alla carta italiana, con lo spread con il decennale tedesco che arretra a 112 punti base dai 117 della chiusura di venerdì. È stabile il rendimento del Btp decennale a +3,58%.
Europa positiva, scatta Parigi
Riprende quota Parigi, +2,24%, grata anche ai buoni dati provenienti dalla Cina dove il Pmi servizi è salito il mese scorso a 52,2 da 51,5 di novembre, registrando un’accelerazione più elevata dal maggio scorso.
Notizie incoraggianti in questo ambito sono arrivate anche dalla zona euro, dove il mese scorso il Pmi dei servizi è tornato in zona espansione salendo a 51,6 da 49,5 del mese prima. L’Italia ha fatto meglio di molti altri portandosi a 50,7 da 49,2.
Il quadro, nel complesso, ha favorito anche Francoforte +1,58%, benché i prezzi al consumo a dicembre siano saliti in Germania dello 0,4%, per un +2,6% su base annua, oltre le attese. Ancora più importante, in chiave Bce, sarà domani il dato sull’inflazione di Eurolandia.
Nell’attesa Amsterdam guadagna lo 0,79% e Madrid lo 1,34%. È più cauta Vienna, +0,32%, dove il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha incaricato il leader di estrema destra del Partito della libertà d’Austria (Fpö) Herbert Kickl di formare un governo di coalizione dopo il fallimento di un tentativo centrista di creare una coalizione senza l’Fpö.
Fuori dal blocco Londra 0,28%.
Wall Street banchetta con l’IA
Oltreoceano Wall Street appare tonica, in una settimana che sarà scandita da importanti dati sul lavoro, ma anche dalla pausa di giovedì 9, giornata dedicata alla memoria dell’ex presidente Usa Jimmy Carter. Tra i titoli brillano quelli delle società di semiconduttori, dopo che il gigante tailanese Foxconn ha presentato una trimestrale con ricavi record, segno della continua domanda per i chip per l’intelligenza artificiale. Tra gli altri brilla il colosso Nvidia, +4,93%.
Euro in recupero, rincorre 1,04
Dopo le perdite della scorsa ottava l’euro si rimette in moto contro dollaro e tenta di recuperare un cambio di 1,04, anche se al momento la moneta unica tratta a 1,039.
Sono scarse le ripercussioni sul dollaro canadese dopo l’annuncio delle attese dimissioni del primo ministro Justin Trudeau, che appare sempre più impopolare in patria. Per l’effettività dell’addio il Canada dovrà attendere la nomina di un nuovo leader da parte del suo partito. Al momento il biglietto verde cede tratta a 1,437 (in calo dello 0,5%) contro il dollaro canadese.
Si affievolisce al momento anche il fuoco dell’energia, visto la settimana scorsa. I future del petrolio sono poco mossi e il gas, ad Amsterdam, si allontana dai 50 euro ed è poco oltre 47 euro al mwh.