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Borsa chiusura 6 agosto: Wall Street e il Nasdaq rimbalzano sulla scia di Tokyo, Piazza Affari no ma Mps vola

Imagoeconomica

Il rimbalzo record di Tokyo (Nikkei +10,23%, dopo la peggior seduta dal 1987) non ha contagiato oggi i listini europei, che chiudono una giornata volatile e contrastata, mentre oltreoceano Wall Street si muove in recupero a metà giornata.

Piazza Affari è fanalino di coda e perde lo 0,6%, scendendo a 31.107 punti base, nonostante il balzo di Montepaschi (+8,69%). La banca senese ha presentato numeri trimestrali e obiettivi oltre le attese: l’utile netto è salito a 1.159 milioni (+87% rispetto allo stesso periodo 2023), con trader e analisti che hanno apprezzato anche l’aumento del payout ratio al 75% dal 50% della precedente guidance. A pesare sul listino sono invece le grandi banche.

Nel resto del continente sono in rosso Madrid -0,33% e Parigi -0,27%, mentre Francoforte guadagna un timido 0,13%, in sintonia con Londra +0,18%. Su tutte svetta Amsterdam +0,73%, in scia al rimbalzo dei titoli tech statunitensi.

Sul mercato dei cambi è in recupero il dollaro, benché lo yen prosegua la sua fase positiva dopo il rialzo dei tassi da parte della banca centrale nipponica.

Tra le materie prime è poco mosso il petrolio, frenato dai timori sull’economia cinese e su quella americana, mentre si guarda al rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente.

Wall Street in rialzo

Dopo tre giorni di perdite e un lunedì nero, Wall Street sembra avviata oggi a un parziale recupero. Il Dow Jones sale dello 0,87%, lo S&P 500 si apprezza dell’1,39% e il Nasdaq dell’1,36%.

Tra i vari titoli è ancora lettera su Apple -1,85%, che ieri ha risentito della notizia che Warren Buffett si è disfatto di metà delle sue azioni dell’azienda di Cupertino in portafogli. Nvidia invece si riappropria del 5% circa, dopo le perdite del 6% della vigilia, in attesa della trimestrale di Super Micro Computer (incolore) che potrebbe fornire nuove indicazioni a un mercato che si sta interrogando sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale.

Scende l’indice della paura

Le preoccupazioni di questi giorni non sono sopite e il quadro potrebbe ancora repentinamente mutare. L’indice della paura, ieri alla stelle, appare però dimezzato in queste ore e a fornire sostegno a un maggior ottimismo è il fatto che si sono ridimensionati i timori sull’economia a stelle e strisce, mentre i funzionari della Fed stanno cercando di rassicurare i mercati. I trader si aspettano ora un allentamento di 110 punti base quest’anno da parte della Fed, con una probabilità dell’80% di un taglio di 50 punti base a settembre, ieri dato per certo.

In ambito politico, sempre dalla prima economia del mondo, arriva la notizia che Kamala Harris ha indicato come candidato vice presidente alla Casa Bianca il governatore del Minnesota Tim Walz.

Piazza Affari, tutti pazzi per Mps

Da Cenerentola a principessa Mps appare oggi la blue chip più gettonata del listino, in un comparto finanziario nel complesso debole e preoccupato da eventuali nuove imposte. Arretrano Bper -1,77%, Unicredit -1,61%, Intesa -1,44%, Finecobank -1,33%. Chiude in calo anche Banca Popolare di Sondrio, -0,87%, dopo la trimestrale e le stime sull’anno in corso “almeno in linea con il 2023”. L’ad Mario Alberto Pedranzini ritiene che “sia giunto il momento di rivedere anche il nostro piano industriale per stabilire un nuovo punto di partenza su cui confrontarci”. L’attuale piano dovrebbe scadere nel 2025.

Tra le big peggiori del giorno ci sono poi titoli dell’automotive come Ferrari (-1,52%) e Pirelli (-1,7%), anche se Iveco (+2,05%) si è mossa in controtendenza.

Rimbalzano Nexi +2,48%, Prysmian +1,36%, Recordati +1,03%.

Spread stabile

Chiude una seduta tranquilla il secondario: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è indicato a 152 punti base, con tassi stabili rispettivamente al 3,65% e al 2,13%.

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