Condividi

Borsa chiusura 4 novembre: mercati in stand-by con l’occhio alle elezioni Usa e alle banche centrali. A Milano banche ok

Borse prudenti in Europa e in America alla vigilia del voto per la Casa Bianca ma a Piazza Affari brillano le banche. Petrolio in netta ripresa

Borsa chiusura 4 novembre: mercati in stand-by con l’occhio alle elezioni Usa e alle banche centrali. A Milano banche ok

I listini europei chiudono una seduta senza bussola e specularmente Wall Street si muove debole nella mattina americana, con gli investitori al palo in attesa di grandi notizie all’orizzonte: le elezioni Usa, dall’esito sempre più incerto e la riunione della Federal Reserve.

Dopo vari cambi di direzione Piazza Affari arriva al traguardo in calo dello 0,39%, Francoforte perde lo 0,53%, così Parigi -0,5%, Amsterdam -0,47% e Madrid -0,33%; sale appena Londra +0,11%.
A New York il DJ si muove in più deciso ribasso, appesantito da Intel (-2,95%) che a breve dovrà lasciare il posto a Nvidia (+2,29%) sull’indice. La prudenza permea S&P 500 e Nasdaq.

Elezioni Usa e Fed frenano gli investitori    

A suggerire cautela sono dunque i grandi appuntamenti della settimana: domani si terranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e i sondaggi danno in rimonta la candidata democratica Kamala Harris, zavorrando il dollaro e incoraggiando gli acquisti di T-Bond; giovedì invece si concluderà  la riunione della Federal Reserve, con il mercato compatto nel ritenere che Jerome Powell taglierà i tassi di 25 punti base, mentre prevale l’opinione per una sforbiciata di uguale misura nel meeting di dicembre. Inoltre è al clou la stagione delle trimestrali e negli Usa questa settimana pubblicheranno i loro conti circa cento aziende dello S&P.

In questo contesto l’indice Vix del CBOE, che misura la volatilità attesa del mercato, si attesta a 22,39, ben al di sopra della sua media mobile a 30 giorni di 19,44, pur restando al di sotto del range 34-41 in cui si trovava alla vigilia delle elezioni del 2020. Inoltre il candidato repubblicano Donald Trump già parla di possibili brogli e questo solleva il dubbio di un esito elettorale incerto e non immediato.

Dollaro in calo; scendono i rendimenti dei T-Bond

Il dollaro oggi tratta in ribasso contro le principali valute. Secondo la maggior parte degli osservatori questo movimento è connesso alla risalita nei sondaggi di Harris, che ora sembra in vantaggio su Trump. In particolare secondo l’ultima rilevazione del Des Moines Register, la candidata democratica (data al 47%) potrebbe strappare lo Iowa al rivale repubblicano (dato al 44%), che aveva vinto in questo Stato nelle precedenti sfide presidenziali. L’euro si apprezza dello 0,55% e in questo momento vede un cambio poco sotto  1,09. Il biglietto verde s’indebolisce in misura analoga contro lo yen.

Anche la sterlina recupera terreno, mentre giovedì si pronuncerà sulla politica monetaria anche la BoE, con gli investitori che stimano un taglio di 25 base da parte della banca centrale inglese. In Europa prenderanno decisioni sui tassi pure le banche di Norvegia e Svezia.

Tra le materie prime si muove intonato il petrolio, dopo che nel week l’Opec+ ha annunciato che posticipa di un mese l’aumento della produzione previsto per dicembre. Il greggio texano tratta intorno a 70,90 dollari al barile e il Brent a 74,40 dollari.

Piazza Affari: bene Diasorin e banche; Leonardo teme Trump

In Piazza Affari sono positive le banche a partire da Bper +1,33%. Bene le big Intesa +0,87% e Unicredit +0,36%. Quest’ultima ha completato l’acquisizione di Alpha Bank Romania, che sarà fusa nella sua controllata rumena dando vita al terzo gruppo bancario per asset del Paese con una quota di mercato del 12%. Bene Banco Bpm +0,76%, Popolare di Sondrio +0,43%, Mediobanca +0,69%.

Si apprezza Diasorin, +0,89%, in attesa dei risultati trimestrali che saranno pubblicati in settimana.
Chiude il drappello di blue chip in rialzo Enel +0,27%.

I titoli petroliferi, positivi in mattinata, hanno frenato, nonostante i rialzi del greggio Saipem è incolore, nonostante il rialzo del prezzo target da parte di Jefferies.

In fondo paniere è Iveco -3,2%. Male Stm -3,06%, penalizzata dal doppio taglio del prezzo obiettivo da parte di Hsbc e Morgan Stanley. Leonardo -2,47% aspetta con nervosismo l’esito elettorale a stelle e strisce, come tutti i titoli della difesa, che dall’avvio della guerra Ucraina hanno visto incrementi ciclopici. Il rischio di una vittoria di Trump induce oggi gli investitori alla prudenza. Arretra Amplifon -2,74%.

Moncler perde il 2,08%, mentre non sembra trovare grande seguito l’indiscrezione stampa di un possibile interesse per Burberry. Il titolo dell’azienda inglese è apparso però  euforico a Londra (+6,03%).
Fuori dal paniere principale si conferma in denaro Basicnet (+5,62%), dopo la cessione del 40% di K-Way. In un’intervista i vertici della società hanno detto di puntare a una quotazione separata di K-Way.

Tra i titoli del calcio svetta la Lazio +10,16%, prima della partita di stasera con il Cagliari. In caso di vittoria la squadra conquisterebbe il terzo posto nel campionato.

Visto che un po’ di Italia sventola a Parigi, si segnala la buona performance di Essilux (+3,13%) sul Cac 40, con la conferma della notizia, da parte della stampa francese, che Meta rileverà il 4-5% del gruppo dell’occhialeria investendo circa 5 miliardi di euro.

Spread stabile, tassi in calo

Si avvia a chiudere una seduta poco mossa anche il secondario, dove lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata appare stabile a 128 punti base. Calano leggermente i tassi e il titolo italiano è indicato al 3,66%.

Commenta