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Borsa chiusura 4 luglio: Milano di nuovo sopra i 34mila punti con Finecobank. Londra in maglia rosa in attesa del trionfo laburista

Andamento positivo per le Borse europee che superano i timori per i dazi contro le auto cinesi in attesa delle elezioni nel Regno Unito. Ftse Mib, +0,78%, torna sopra i 34mila. Regine di giornata Finecobank e Ferragamo. Wall Street chiusa per l’Independence Day

Borsa chiusura 4 luglio: Milano di nuovo sopra i 34mila punti con Finecobank. Londra in maglia rosa in attesa del trionfo laburista

Piazza Affari chiude oggi in rialzo dello 0,77% e agguanta nuovamente i 34 mila punti (34.106), che non vedeva dal 13 giugno scorso, guidata da Finecobank (+2,52%), in una giornata positiva a livello continentale, anche se priva del riferimento di Wall Street, in festa nel giorno dell’Indipendenza.

A mantenere un clima favorevole al rischio hanno contribuito i nuovi record di Tokyo (+0,81%), la lettura dei verbali delle riunioni di giugno di Bce e Fed, le minori tensioni in vista del ballottaggio elettorale in Francia, domenica 7 luglio.

Oggi l’attenzione è calamitata inoltre dalle elezioni nel Regno Unito, dove è attesa una schiacciante vittoria laburista, anche se la sorpresa potrebbe arrivare solo dalla misura di questo successo.

In vista dei primi risultati Londra archivia una seduta in maglia rosa, con un rialzo dello 0,83%. Un primato che il listino britannico condivide oggi con Parigi, +0,83%, quest’ultima aiutata da un report di Morgan Stanley che invita ad acquistare le azioni transalpine in vista del voto di domenica. “Crediamo che i due restanti scenari chiave delle elezioni francesi – nessuna maggioranza o maggioranza assoluta del Rn – saranno alla fine seguiti da una ripresa degli indici azionari francesi ed europei”, scrivono gli analisti della banca americana, secondo cui un ‘hung parliament’ (uno stallo) resta l’opzione più probabile.

Sono positive Francoforte +0,41% e Amsterdam +0,4%, mentre Madrid è quasi piatta, +0,08%, dopo che ieri l’Ibex 35 è stato uno dei listini migliori.

Domani arrivano i dazi sulle auto cinesi. Vola Continental e sostiene il settore delle 4 ruote

Non ha provocato particolari scossoni sull’azionario oggi la notizia che l’Unione europea imporrà, a partire da domani, dazi fino al 37,6% sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina, inasprendo le tensioni commerciali con Pechino. Si tratta della conferma di quanto già annunciato a giugno e prevede un periodo di quattro mesi durante il quale i dazi rimarranno provvisori, un lasso di tempo che potrebbe servire a trovare soluzione se continueranno le trattative intense tra le due parti.

A dare sostegno al settore ha contribuito il balzo di Continental (+4,97%) a Francoforte, che nel corso degli scambi ha toccato anche un rialzo a due cifre. Il colosso tedesco degli pneumatici e dei componenti per auto ha espresso una visione positiva sulla crescita dei prossimi trimestri, in scia alla forte crescita attesa per la divisione auto in Cina, che contribuirà a compensare la debolezza della domanda in Europa. A Milano si apprezza di riflesso Pirelli, +0,86%.

Valutario, scende il dollaro salgono euro e sterlina

Sul mercato valutario il dollaro stagna dopo i dati macroeconomici più deboli del previsto visti ieri e in attesa di nuovi e importanti dati sul lavoro in calendario domani.

In scia agli ultimi numeri le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed sono salite e ieri sono scesi anche i tassi dei T-Bond, mentre dai verbali verbali della riunione politica di giugno è emerso che i funzionari erano in attesa di prove di un raffreddamento dell’inflazione ed erano divisi su quanto a lungo mantenere i tassi elevati.

Dai verbali della Bce è uscito d’altra parte il solito invito alla prudenza, sulle prossime mosse, dopo il taglio per 25 punti base deciso nell’ultima riunione. La Banca centrale ha sottolineato anche l’incertezza, generata dallo scenario politico, osservando che può colpire i consumi.

In questo contesto l’euro tratta contro dollaro oltre 1,081 (in rialzo dello 0,25%). Anche la sterlina si muove positiva, nel giorno delle elezioni, con un progresso sul biglietto verde dello 0,2%.

Tra le materie prime è alla finestra il petrolio, mentre prosegue la corsa del rame.

Piazza Affari, banche e Leonardo toniche

Regina del listino oggi è Finecobank, premiata dagli acquisti dopo i dati sulla raccolta di giugno, che ha toccato i 997 milioni di euro (erano 945,6 milioni a maggio e 765 milioni lo scorso anno) superando per il quarto anno consecutivo la soglia di 5 miliardi nel primo semestre.

Sempre in campo finanziario le banche si confermano positive, con Bper +2,02% e Unicredit +1,84%, quest’ultima spinta dal “buy” di Goldman Sachs, che ha alzato l’obiettivo di prezzo da 44,5 a 45,5 euro per azione.

Resta in denaro anche Leonardo, +2,15%, dopo la notizia dalla jv con Rheinmetall.

Mostrano rialzi solidi anche Iveco +2,24%, Diasorin +1,55%, Telecom +1,59%.

Le perdite sul listino principale sono circoscritte a pochi titoli: Saipem -0,56%, Amplifon -0,36%, Banca Mediolanum -0,28%, Prysmian -0,14%, Moncler -0,28%, Stellantis -0,1%,

Tra le mid cap si segnala la performance di Salvatore Ferragamo, +6,67%, effervescente dopo la promozione di Goldman Sachs, che ha alzato la valutazione da “sell” a “neutral”, pur riducendo da 10 a 9,10 euro l’obiettivo di prezzo.

Sale lo spread

La chiusura è in rosso sul secondario, dove si allarga lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata a 142 punti base, con il rendimento del titolo italiano che torna al 4%.

Scende ancora invece lo spread tra il decennale francese e quello tedesco (61 punti base), con la Francia che ha testato positivamente il mercato attraverso l’ultima asta di Oat prima del ballottaggio: la Bloomberg definisce l’operazione un segnale di “disgelo” verso gli investitori, visto che i titoli offerti (fino a scadenza 2066) hanno ricevuto una buona domanda.

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