Giornata a due velocità in Borsa oggi: l’Europa chiude in calo infatti mentre Wall Street consolida i guadagni messi a segno ieri. A influire sull’umore degli investitori hanno contribuito molte trimestrali e dati macro non sempre soddisfacenti.
In particolare Piazza Affari perde l’1,21%, travolta da Campari -18,5%, con i risultati aziendali del terzo trimestre che mostrano vendite e margini in calo, sotto le attese degli analisti, mentre la società è nuovamente alle prese con la ricerca di un amministratore delegato. Un quadro che ha indotto molti broker a rivedere le stime per l’anno e ad abbassare il prezzo obiettivo.
Il clima non è stato più sereno in Europa e non solo per la tragica alluvione spagnola: Francoforte perde l’1,13%, anche se Volkswagen (+1,03%) ha retto all’urto di un terzo trimestre con utile in calo del 63,7%; Parigi arretra dell’1,1% con il lusso che ancora delude; Londra -0,73%, Amsterdam -1,49%, Madrid -0,67%.
Oltreoceano Wall Street si muove in cauto rialzo, dopo la trimestrale di Alphabet (+5,56%) vista ieri, con ricavi e utili oltre le stime grazie al business del cloud e alle entrate pubblicitarie su YouTube. Oggi saranno resi noti gli utili di Microsoft e Meta; giovedì toccherà ad Amazon e Apple.
Si conferma solido il contesto macro dagli States: nei tre mesi luglio-agosto-settembre il pil Usa, secondo i dati preliminari, è cresciuto del 2,8%. Sotto le attese del 3,1%, ma pur sempre in misura robusta.
Crescita ferma in Italia nel terzo trimestre, sale lo spread
Una doccia gelata si è abbattuta invece sull’obbligazionario del Belpaese, che chiude con tassi in netto rialzo. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 125 punti base, mentre il rendimento del titolo italiano balza al 3,62%. A innescare le tensioni ha contribuito la crescita zero del terzo trimestre in Italia rispetto al secondo trimestre. Nel confronto su base annua il rialzo è dello 0,4%. Al contrario la Germania ha stupito positivamente con un incremento del pil trimestrale dello 0,2% (contro stime di -0,1%), anche se la crescita nel confronto anno su anno è negativa (-0,2%).
Euro in rimonta e nuovi record per l’oro
Sul mercato valutario l’euro appare in rimonta e il cambio con il dollaro si muove oltre 1,086. A completare un quadro macroeconomico di giornata molto ricco e a orientare le scelte c’è stata l’inflazione tedesca, salita a ottobre dello 0,4%, mentre il tasso di inflazione annuale ha accelerato al 2% a ottobre, il più alto in tre mesi.
Per quanto riguarda il pil della zona euro questo è salito dello 0,4% nel terzo trimestre sul secondo e dello 0,9% rispetto a un anno prima.
Negli Stati Uniti, l’inflazione Pce ha segnato +1,5% nel terzo trimestre, dopo il 2,5% del trimestre precedente. Il dato ‘core’ è salito al 2,2%, contro il 2,1% delle attese, dopo il 2,8% dei tre mesi precedenti.
Segnali di forza sono arrivati poi dal mercato del lavoro Usa dopo il dato deludente dei jolts della vigilia: l’occupazione nel settore privato ha accelerato il passo a ottobre. Secondo il rapporto mensile redatto da Automatic Data Processing (Adp), l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga, sono stati creati 233.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, dato più alto dal luglio 2023, mentre le previsioni erano per la creazione di 113.000 posti di lavoro.
Nonostante la solidità dell’economia a stelle e strisce molti investitori continuano a tutelarsi con i lingotti, in vista di elezioni presidenziali dall’esito ancora incertissimo. Così resta sulla cresta dell’onda l’oro, che oggi ha toccato nuovi massimi avvicinandosi a 2790 dollari l’oncia. Al momento lo spot gold prezza 2786 dollari.
Salgono i prezzi del petrolio: Wti +2,54%, 68,92 dollari al barile; Brent +2,42%, 72,44 dollari.
Piazza Affari, svetta Leonardo
In Piazza Affari svetta oggi Leonardo +1,32%, al termine di una corsa praticamente solitaria. Le altre blue chip positive infatti mostrano progressi modesti: Pirelli +0,62%, Bper +0,21%, Saipem +0,18%, A2a +0,14%. Segna un lieve calo Unipol, -0,17%, che esclude di acquistare quote di Mps (-0,82%) nell’ambito della prossima operazione di collocamento di azioni da parte del ministero dell’economia.
L’effetto conti è stato pesante per Campari, ma anche per Amplifon -4,56% e Moncler -2,57%. Sulle azioni della regina dei piumini il broker Intermonte ha rivisto al ribasso le proprie stime “di ricavi 2024 e 2025 -0,4%/-1,5% per tenere conto della continua volatilità del business”.
Domani presenteranno le trimestrali Stm -3,58% e Stellantis -1,29%. Lo stesso farà Prysmian, che oggi segna un ribasso del 3,57%, contagiata da Nexans (-7,36% a Parigi), su conti deludenti. Il titolo del produttore francese di cavi industriali ha comunque guadagnato circa il 40% negli ultimi sei mesi, mentre Prysmian è cresciuta quasi del 32%.