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Borsa chiusura 30 luglio: Piazza Affari regina d’Europa sull’onda di Intesa Sanpaolo e Poste. Scivola Nvidia, attesa per Microsoft

Le trimestrali ridanno ossigeno a Piazza Affari che danza intorno a quota 34 mila punti base. Tutta Europa in rialzo ma Wall Street a due velocità. Attesa per la trimestrale di Microsoft che sarà diffusa a mercati chiusi. Brutto tonfo di Nvidia

Borsa chiusura 30 luglio: Piazza Affari regina d’Europa sull’onda di Intesa Sanpaolo e Poste. Scivola Nvidia, attesa per Microsoft

Piazza Affari chiude oggi regina in Europa con un rialzo dello 0,79% e si riporta a un passo da 34mila punti base, spinta dai titoli finanziari. Brillano in particolare Poste (+4,32%) e Intesa (+3,54%), dopo la presentazione dei conti del semestre.

Sono più caute Francoforte (+0,43%) e Parigi (+0,42%), Amsterdam (+0,43%) e Madrid (+0,73%), mentre Londra perde lo 0,24%. A frenare il maggior ottimismo visto in giornata nel Vecchio Continente è stato l’avvio volatile di Wall Street, che attualmente si muove mista dopo le prime ore di scambi (Dj+0,06%, Nasdaq -1,41%, S&P 500 -0,73%).

Il clima d’altra parte è variabile, con le riunioni di BoJ, Federal Reserve e BoE in settimana e quattro giganti tecnologici statunitensi che faranno il check sul loro stato di salute a metà anno, mentre il mercato s’interroga sul ritorno economico dai massicci investimenti nell’ambito dell’Intelligenza artificiale da parte di questi colossi. Tra i primi a fornire risposte ci sarà questa sera, a mercati chiusi, Microsoft (-0,6%). La star dei chip per l’IA Nvidia perde il 6,46% e tra gli investitori torna il timore di una correzione in atto. 

Sale dello 0,2% il pil dell’Italia nel secondo trimestre. Arretra la Germania

Dal punto di vista macroeconomico le notizie in Europa sono in chiaroscuro.

La crescita economica dell’Italia nel secondo trimestre appare in linea con la media dell’area euro, mentre a preoccupare è la Germania che, a sorpresa arretra.

Tradotto in numeri secondo la stima flash preliminare di Eurostat il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,3% sia nell’area dell’euro sia nell’Ue, rispetto al trimestre precedente nonostante il risultato negativo della Germania in calo dello 0,2% (-0,1% su base annuale). Secondo i responsabili delle indagini Ifo l’economia tedesca appare “bloccata dalla crisi” e anche nel terzo trimestre probabilmente non ci sarà miglioramento, soprattutto nell’industria. Sempre in Germania a luglio sale anche l’inflazione oltre le attese, 2,3% dal 2,2% di giugno.

Per l’Italia l’Istat stima una crescita dello 0,2% rispetto al primo quarto dell’anno.

Il quadro non sembra modificare le attese sulla Bce, con il mercato che prezza all’80% un secondo taglio ai tassi per settembre.

Dollaro si rafforza sullo yen in attesa delle decisioni delle rispettive banche centrali

Alla vigilia delle decisioni delle banche centrali del Giappone e degli Stati Uniti il dollaro si rafforza nuovamente contro lo yen, per un cambio di 154,54 (+0,35%) comunque lontano dai minimi da molti anni toccati recentemente dalla valuta nipponica. Reuters osserva però che ci sono forse dubbi dell’ultimo minuto sulla possibilità che la BoJ aumenti effettivamente i tassi questa settimana come atteso, dopo il rialzo di marzo, il primo in 17 anni. “Attualmente – scrive l’agenzia – i mercati valutano poco più del 50% di possibilità di un rialzo di 10 punti base”.

La BoJ ha già detto invece che annuncerà piani di ‘quantitative tightening’ (QT), con la prospettiva di dimezzare gradualmente gli acquisti mensili di obbligazioni nell’arco di due anni.

Dalla Federal Reserve non si attendono sorprese, nel senso che lascerà i tassi fermi, ma nuove indicazioni da Jerome Powell su eventuali mosse future. Giovedì terminerà la sua riunione di politica monetaria anche la Banca centrale inglese.

In questo contesto anche la sterlina s’indebolisce contro il biglietto verde (1,282) e anche l’euro è in leggero calo per un cambio intorno a 1,08.

Tra le materie prime arretra ancora il petrolio: Brent, ottobre 2024, 78,02 (-1,3%) dollari al barile; Wti, settembre 2024, 74,70 dollari al barile (-1,5%).

Piazza Affari in verde sotto una pioggia di trimestrali

Il prato finanziario di Piazza Affari è rimasto verde oggi sotto una pioggia di trimestrali, nonostante la volatilità di Wall Street abbia portato un incremento delle vendite negli scambi finali.

A guidare i rialzi delle blue chip ci sono soprattutto titoli finanziari, a partire da Banca Popolare di Sondrio +4,68%. Protagoniste della seduta sono state inoltre Poste e Intesa grazie a conti oltre le attese e al fatto che la prima abbia alzato le stime annuali, mentre la banca guidata da Carlo Messina abbia stupito alzando l’obiettivo di utile per quest’anno e per il prossimo.

Il quadro della top ten del listino principale si completa poi con i guadagni di Bper +2,23%, Monte Paschi +2,68%, Nexi +2,19%, Banca Mediolanum +2,03%, Unipol +1,84%, Mediobanca +1,73%.

Riesce a inserirsi in questo esclusivo club un titolo industriale come Leonardo, +1,8%, che nel semestre ha visto un calo dell’utile netto (-4,1%) a 189 milioni, ma ricavi in crescita del 15,8% a 7,985 miliardi. L’azienda della difesa ha inoltre confermato la guidance per l’intero anno, con ricavi attesi a 16,8 miliardi di euro.  

I conti non hanno aiutato invece molti titoli del settore sanitario, come Recordati -6,83%, Diasorin -5,78%, Amplifon -2,73%.

Campari cede il 2,82%, dopo aver presentato un outlook debole sui margini 2024 in occasione dei risultati del primo semestre. Sul settore alimentare e delle bevande pesa anche il calo di Diageo (-5,08% a Londra), che ha segnalato un calo del 4,8% degli utili annuali, sotto le aspettative degli analisti.

Fuori dal paniere principale Fincantieri cede l’1,69%, dopo aver presentato ricavi stabili nel primo semestre. 

Spread in leggera crescita

Appare poco movimentato lo spread tra decennale italiano e tedesco, che chiude in leggero rialzo a 138 punti base, con un tasso fermo al 3,7% per il Btp e in lieve calo al 2,31% per il Bund.

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