Le borse europee chiudono l’ultima seduta dell’anno con guadagni ridotti, complice il calo dei volumi di scambio (con Milano, Francoforte e Zurigo chiuse domani e le altre piazze che si fermano per mezza giornata) e l’influenza di Wall Street, che ha frenato. Un finale sottotono che però non cancella un 2024 comunque positivo.
A Milano, il Ftse Mib chiude a +0,07%, fermandosi a 34.186 punti, ma archivia l’anno con un guadagno del 12,6%, confermando un 2024 positivo dopo il +28% del 2023, che aveva reso Piazza Affari la piazza migliore d’Europa. Con questo risultato, Milano si colloca al terzo posto tra i principali mercati azionari europei, dietro al Dax di Francoforte (+18,72%) e all’Ibex di Madrid (+13,34%). A guidare i guadagni sono stati i titoli finanziari, alimentati dal vivace risiko bancario. Mps ha registrato un impressionante +110,71%, grazie all’aumento dell’utile e alle speculazioni sul futuro del gruppo, in vista dell’uscita del Tesoro dall’azionariato. Banco Bpm (+60,41%) e Unicredit (+53,92%) sono stati sostenuti sia dalle speculazioni legate alle operazioni di fusione e acquisizione, come l’Opa di Unicredit su Banco Bpm, che dai solidi risultati di bilancio. Anche altre banche italiane, come Intesa Sanpaolo (+43,61%) e Banca Mediolanum (+33,92%), hanno visto aumenti significativi, spinti dalla crescita del risparmio gestito.
In rosso gli altri indici europei: Francoforte -0,38%, Londra -0,35%, Parigi -0,57% e Amsterdam -0,88%. Madrid è l’eccezione, con un +0,08%, nonostante l’inflazione in Spagna abbia sorpreso al rialzo, raggiungendo il 2,8% a dicembre (contro il 2,6% previsto). L’aumento è stato trainato dai carburanti, che hanno visto un incremento dopo il calo dell’anno scorso. Sul mercato del gas, la situazione resta tesa: la Russia ha sospeso le forniture alla Moldavia e l’Ucraina potrebbe interrompere il transito verso l’Europa, portando a un lieve calo dei prezzi (-0,14%, a 47,66 euro per megawattora).
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Wall Street in calo, ma l’anno resta positivo
Anche Wall Street non riesce a risollevarsi dopo i ribassi della scorsa settimana: tutti in rosso i principali indici. Nonostante ciò, il 2024 si preannuncia positivo, con il Dow Jones in crescita del 12,9%, l’S&P 500 a +24,96% e il Nasdaq, spinto dai titoli tech legati all’intelligenza artificiale, che guadagna il 36,13%. Il Nasdaq è l’unico a chiudere dicembre con il segno positivo, mentre il Dow si appresta a chiudere il mese con una perdita del 4,2%, il peggiore dato da aprile. Tra i trader cresce l’incertezza, soprattutto per le valutazioni elevate nel tech e il possibile rallentamento del “rally di Babbo Natale”.
Sul fronte macro, dicembre ha visto un miglioramento dell’indice manifatturiero di Dallas, salito a 3,4 punti, rispetto ai -2,7 di novembre, segnalando una ripresa del settore. Anche l’indice della produzione è salito a 3,9 punti, da -0,9.
Tra i titoli sotto pressione, Boeing perde il 2,72% dopo l’incidente di un 737-800 in Corea del Sud, con gli investigatori che esaminano un possibile impatto con volatili o un guasto al carrello di atterraggio. Axsome Therapeutics crolla di oltre l’11% dopo i risultati deludenti di un trial sulla malattia di Alzheimer. Sotto pressione le Magnifiche 7, con Nvidia che scende dell’1,6%, Tesla il 3,26% e Meta lo 0,89%. Rigetti Computing perde il 4,8% dopo un balzo del 10,6% venerdì scorso.
Wall Street si prepara per la chiusura del 9 gennaio in onore dell’ex presidente Jimmy Carter, con il Nyse che sospenderà le negoziazioni.
Piazza Affari: banche e oil sostengono il listino
Nel listino milanese, Banca Monte dei Paschi di Siena guida i rialzi con un +02,22%, dopo l’ingresso di nuovi membri nel cda, tra cui Alessandro Caltagirone. Altri titoli bancari in rialzo includono Bper Banca (+1,26%), Banca Mediolanum (+0,7%), Unicredit (+0,47%). Nell’energia, Eni chiude in positivo (+0,99%) grazie all’avvio della produzione di Baleine in Costa d’Avorio. In verde anche Enel (+0,57%) dopo aver annunciato il closing della cessione delle reti tra Milano e Brescia. Bene anche Hera (+1,18%). In negativo, invece, i titoli tecnologici e industriali: Interpump Group segna -1,76%, StMicroelectronics è in calo del 1,60%, Buzzi l’1% e Prysmian (-0,74%). Male anche l’auto: Pirelli (-0,55%) e Pirelli (-0,55%).
Leonardo (+0,12%) fornirà all’Austria 12 jet M-346FA, in sostituzione dei Saab J105Ö ritirati nel 2020. L’accordo, del valore di oltre 1 miliardo di euro, include anche cooperazione industriale con l’Italia.
Euro sotto pressione, petrolio in risalita
Sul mercato valutario, l’euro torna a indebolirsi contro il dollaro, scambiando a 1,038 usd, rispetto a 1,0428 dell’apertura. In calo anche la valuta giapponese, con l’euro/yen a 162,9, mentre il dollaro/yen è a 157,19. Il petrolio recupera dopo una mattinata in calo, con il Wti a 71,23 dollari al barile (+0,89%) e il Brent a 74,57 dollari (+0,54%).
Si allarga lo spread
Lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco è salito a 116 punti (+0,74%), dopo aver aperto in lieve calo. Il rendimento del Btp decennale benchmark si attesta al 3,52%, mentre quello tedesco a +2,36%.
Un anno caratterizzato da luci e ombre per i mercati, che nel complesso si chiude con un bilancio positivo, sebbene le incognite possano anticipare un 2025 più volatile.