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Borsa, chiusura 3 luglio: Europa brillante. A Milano le banche volano dopo il blitz di Unipol, corre Leonardo

Imagoeconomica

Le borse europee chiudono oggi una seduta brillante, in cui hanno recuperato con gli interessi le perdite della vigilia. 

Molta è la carne al fuoco che sta muovendo gli appetiti degli investitori: il risiko bancario in Italia; i ballottaggi domenica in Francia e l’ipotesi di un governo all’italiana, sul modello Draghi; le elezioni in Gran Bretagna domani, dove sembra scontata la vittoria dei laburisti; i record di Wall Street, mentre secondo il New York Times il presidente Joe Biden sta valutando di ritirare la sua candidatura per la prossima corsa alla Casa Bianca (che però smentisce); le politiche monetarie e i dati macro di giornata, con il dollaro che perde quota, mentre l’oro vola. 

Europa tonica, Milano al traino di Mps

Così, al termine degli scambi, Milano guadagna l’1,09% e mette nel mirino nuovamente i 34 mila punti (finale a 33.844), guidata da Mps (+5,71%), mentre il rafforzamento di Unipol (+3,19%) in Bper (+3,59%) viene visto come un passo della compagnia bolognese per giocare un ruolo centrale nella nuova stagione aggregativa nel settore bancario. 

Parigi ritrova gran parte del suo ottimismo e si apprezza dell’1,24% in vista della resa dei conti elettorale di domenica. Dopo la definizione delle sfide nei ballottaggi il futuro sembra complicarsi per il Rassemblement national, che difficilmente conquisterà la maggioranza assoluta. Così, secondo molti osservatori, il presidente Macron potrebbe orientarsi verso un governo tecnico, una sorta di modello Draghi all’italiana per il quale sui giornali si fa il nome della presidente della Bce Christine Lagarde. Una prospettiva gradita ai mercati, preoccupati invece dall’arrivo al governo francese di forze più orientate alla spesa e meno al rispetto delle regole europee.

Prosegue così contestualmente il recupero dei titoli governativi italiani e francesi. Per questi ultimi lo spread tra Oat decennale e Bund decennale crolla a 64 punti base (-7,85%).

Nell’azionario la crescita è sostenuta anche a Francoforte +1,22% e Madrid +1,27%, mentre sono leggermente più arretrate Amsterdam +0,7% e Londra +0,65%.

Wall Street, mista ma ancora a livello record

A dare il “là” agli acquisti europei in mattinata hanno contribuito i livelli massimi aggiornati da Wall Street nella seduta della vigilia, dopo una lettura “colomba” delle parole del presidente della Fed Jerome Powell ieri a Sintra. Stasera potrà portare nuova luce alla politica monetaria americana la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed. Secondo un copione ampiamente visto recentemente anche oggi l’avvio della borsa Usa è stato cauto e al momento l’andamento dei tre indici principali è contrastato. Arretra il Dow Jones (-0,13%), ma il Nasdaq si muove oltre la soglia record di 18mila punti base (+0,49%) e lo S&P 500 è oltre i 5.500 punti (+0,24%). Non si placa l’appetito sulle azioni Tesla (+5,28%), dopo il rally di ieri e tornano gli acquisti su Nvidia (+2,22%). Gli scambi sono vivaci, anche se Wall Street oggi chiuderà prima e domani sarà chiusa per la festa dell’Indipendenza.

Sul fronte macro i dati odierni sembrano portare argomenti a quanti scommettono su un primo taglio dei tassi a settembre (65%) e due tagli entro la fine dell’anno. Sono questi almeno i dati del FedWatch di Lseg. L’occupazione nel settore privato statunitense ha leggermente rallentato il passo a giugno, registrando un dato inferiore alle attese e il più basso in cinque mesi. L’agenzia che si occupa di preparare le buste paga sottolinea che, a giugno, sono stati creati 150.000 posti di lavoro mentre le previsioni erano per 160.000. I salari hanno registrato una crescita del 4,9% su base annuale, l’aumento minore dall’agosto 2021, una buona notizia per l’inflazione.

Anche le richieste settimanali alla disoccupazione sono risultate superiori alle attese. L’attività nel settore servizi a giugno si è rivelata invece in maggior espansione rispetto alle stime: 55,3 da 54,9 di maggio e 55,1 previsto.

Dollaro in calo, volano oro, argento e rame

La speranza di tagli dei tassi e i nuovi dati macro si fanno sentire oggi sul dollaro, che si sgonfia contro le principali valute. Il passo più timido è quello dello yen, mentre l’euro guadagna oltre mezzo punto percentuale contro il biglietto verde per un cambio intorno a 1,08. La moneta unica riprende quota nonostante la delusione per i dati PMI del blocco: la lettura di composito e servizi segnala infatti che l’attività economica dell’Eurozona ha rallentato a giugno ai minimi di tre mesi, rispettivamente a 50,9 (contro 52,2 di maggio) e 52,8 (contro 53,2 di maggio). Anche in Italia il terziario ha registrato una battuta d’arresto a 53,7 punti dopo i 54,2 di maggio e sotto le attese.

La debolezza del dollaro favorisce, tra l’altro, il rafforzarsi degli acquisti sulle materie prime. In particolare salgono oggi oro (2362,40 dollari l’oncia, +1,42% lo spot gold), argento e rame, mentre si muovono con passo compassato i future del petrolio.

Piazza Affari in rally con le banche. Giorgetti: modello Ita-Lufthansa per Siena

Sono le banche le principali protagoniste della seduta di Piazza Affari, all’indomani del rafforzamento di Unipol in Bper, quest’ultima considerata una candidata per la creazione del terzo polo bancario. In scia si è mossa Popolare di Sondrio +2,15%, ma non è voluta restare troppo indietro neppure Unicredit +1,78%.

Su Mps è scaduto il blocco temporale che impediva al Mef la vendita delle azioni, dopo il collocamento del 12,5% di marzo.  Per la prossima quota il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti chiarisce che la logica sarà quella applicata per l’operazione Ita-Lufthansa, sui cui oggi è arrivato l’ufficiale via libera della Commissione europea. Per Mps “non vogliamo vendere per portare dei soldi in cassa – sostiene Giorgetti – non siamo disperati. Vogliamo fare operazione industriale a buone condizioni per l’economia del paese”.

Per quanto riguarda Unipol si ricorda che oggi UnipolSai ha lasciato Piazza Affari dopo che l’opa del gruppo bolognese è andata a segno. Le azioni di Unipolsai erano sospese già da lunedì.

Tra i titoli più effervescenti del listino c’è inoltre Leonardo +3,8%, che ha siglato con Rheinmetall un “accordo strategico per lo sviluppo della nuova generazione di sistemi di difesa terrestre”. L’intesa porta ad una joint venture paritetica: il 60% delle attività sarà realizzato in Italia.

Tra le poche blue chip in calo la maglia nera va a Saipem, -2,83%, oggetto di realizzi dopo una serie di sedute in rialzo.

Spread in calo, il tasso del Btp nuovamente sotto il 4%

Il quadro resta favorevole ai titoli di Stato italiani.  Lo spread tra Btp decennale e Bund arretra oggi a 136 punti base (-6,22%) e il rendimento del Btp scende nuovamente sotto il 4% al 3,92%, contro il 2,56% del titolo tedesco.

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