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Borsa chiusura 3 giugno: crolla il petrolio (-3%) ma a Piazza Affari (+0,5%) Telecom fa da battistrada

Il mese di giugno in Borsa comincia in rialzo sia in Europa che in America dove il Nasdaq, dopo le perdite di fine maggio, era atteso alla prova della verità. Tlc e hi tech brillano anche a Piazza Affari, una delle Borse migliori

Borsa chiusura 3 giugno: crolla il petrolio (-3%) ma a Piazza Affari (+0,5%) Telecom fa da battistrada

Scende il prezzo del petrolio, va in tilt Wall Street e le correnti fredde lambiscono l’Europa, dove i mercati chiudono oggi in progresso, ma limitando i guadagni della mattina.

Piazza Affari archivia gli scambi in rialzo dello 0,52%, a 34.670 punti base, guidata da Telecom Italia +4,13%, effervescente da alcune sedute, dopo il via libera dell’Antitrust europeo alla vendita della rete senza condizioni e con l’ad Pietro Labriola che, a Bloomberg, ha detto che il gruppo, dopo aver completato la cessione, potrà essere parte attiva nel consolidamento del settore a livello europeo. 

Nel resto del continente salgono Francoforte +0,7%, Madrid +0,66% e Amsterdam +0,16%, è piatta Parigi, ancora leggermente scossa dal declassamento di S&P che ha portato il racing da AA ad AA-. Londra cede lo 0,16%.

Oltreoceano Wall Street si muove contrastata: DJ -0,7%, S&P 500 -0,33%, Nasdaq +0,4%. Torna sugli scudi Nvidia, +2,6%, dopo lo stop della scorsa ottava e vola Game Stop, +34,31%, dopo che l’influencer Keith Gill, alias Roaring Kitty, nel weekend ha parlato di una scommessa da 116 milioni di dollari sul retailer di videogiochi.

Ciò non basta evidentemente a sostenere il sentiment nel suo complesso, che è rimasto ottimista nel mese di maggio, ma che appare in ogni caso in balia di qualche incertezza legata al quadro geopolitico e alla politica monetaria.

C’è stato poi un problema tecnico al New York Stock Exchange, che ha costretto a fermare le contrattazioni su titoli che apparivano, per errore, in pesante calo. Tra questi Berkshire Hathaway, dato in calo del 99%, di Barrick Gold e Nuscale Power.

Da segnalare in queste settimane intense sotto il politico a livello globale il rally della borsa indiana e della rupia, dopo le elezioni dove la vittoria sembra premiare nettamente il partito del primo ministro Narendra Modi. È debole invece l’andamento della piazza messicana, dopo la vittoria schiacciante di Claudia Sheinbaum prima donna presidente del paese.

Si apre la settimana della Bce

Il mese di giugno si apre in ogni caso con una seduta positiva per i listini dell’area euro, in attesa che giovedì la Bce rispetti le previsioni tagliando i tassi d’interesse di 25 punti base, per la prima volta dopo tre anni di strette e lasci magari intravedere le sue azioni future. L’economia del blocco ha bisogno di una spinta, come dimostrano i PMI di maggio del settore manifatturiero delle tre principali economie di Eurolandia, vale a dire Germania, Francia e Italia, tutti in contrazione. 

In Germania l’indice sale a 45,4 punti (da 42,5) ma resta in area di contrazione e così in Francia (46,4). Italia addirittura scende nuovamente a 45,6 punti, minimi da cinque mesi. 

Negli Stati Uniti gli indici PMI e ISM sono invece a due facce, il primo è a 51,3, ma il secondo, che fotografa la fiducia delle imprese, scende a 48,7 punti e fa peggio delle stime.

Dall’Asia invece le notizie viste prima della chiusura in rialzo dei listini sono apparse positive per Cina, Giappone e Corea del Sud.

Petrolio in calo, dopo l’accordo Opec+ sui tagli; rally del gas

Tra le materie prime si fa più intenso con il passare delle ore il calo del petrolio. Al momento il contratto di luglio del greggio texano arretra del 3,47% a 74,31 dollari al barile e quello di agosto del Brent scende del 3,22% a  78,53 dollari al barile. L’accordo raggiunto dal gruppo Opec+ per estendere la maggior parte dei tagli alla produzione fino al 2025 non infiamma evidentemente il mercato, anzi. Il cartello e i suoi alleati stanno attualmente riducendo la produzione di un totale di 5,86 milioni di barili al giorno, pari a circa il 5,7% della domanda globale, ma avrebbero  messo nel mirino anche un loro graduale rientro.

Si ridimensiona nelle battute finali il rally del gas (35,880 euro), che in seduta ha toccato i massimi dell’anno a 38,70 euro al MWH (+13%) a seguito della chiusura di un gasdotto che collega la Norvegia al Regno Unito a causa di una crepa in una conduttura. Inoltre si è registrato un calo delle importazioni di Gnl in Europa a causa dell’aumento della domanda in Asia.

Sul mercato valutario l’euro si rafforza oggi contro dollaro in rea 1,0848.

Piazza Affari bene Poste e Leonardo, scendono i titoli petroliferi

In Piazza Affari oltre a Telecom si apprezzano Poste +2,1%, Leonardo +2,42%, Stm +1,42%. Sono in verde le utility come Snam +1,56% ed Enel +1,41%.

Le banche si sono mosse in ordine sparso, ma Unicredit centra un nuovo guadagno dell’1,2%.

I titoli petroliferi registrano invece alcune delle peggiori performance del giorno: Saipem -2,32%, Tenaris -1,03%, Eni -0,54%.

La maglia nera del Ftse Mib va invece ad Amplifon -2,75%.

Spread stabile e rendimenti in ribasso

Chiude una seduta positiva il secondario: lo spread tra Btp 10 e Bund di pari durata è a 129 punti base con rendimenti in lieve ribasso. Il titolo italiano è indicato al 3,85% e il titolo tedesco al 2,56%.

Venerdì sera Moody’s ha confermato il rating Baa3 sull’Italia.

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