Torna la volatilità sui mercati e sale ai massimi di quattro settimane l’indice della paura di Wall Street (14,1), non tanto per il fosco quadro geopolitico quanto per il rialzo dei tassi dei T-Bond dopo la tiepida accoglienza nelle aste della vigilia per 297 milioni di dollari. Un atteggiamento prudente che fa presagire una Fed ancora lontana da un taglio del costo del denaro.
Il tutto mentre si attendono i dati sull’andamento dell’inflazione in uscita venerdì negli Stati Uniti e in Europa, che potranno ulteriormente orientale l’atteggiamento delle banche centrali. Oggi intanto la Germania ha mostrato che il tasso d’inflazione annuo a maggio è salito in linea con le stime al 2,4% (2,8% armonizzato), dopo aver toccato il minimo triennale del 2,2% in ciascuno dei due mesi precedenti. Un trend che ha un po’ allarmato, pur non minando la scommessa prevalente sul mercato di un taglio dei tassi d’interesse per 25 punti base da parte della Bce nella riunione in calendario giovedì prossimo, 6 giugno.
Europa in rosso; a New York corre Marathon oil
Così i listini europei chiudono oggi in calo, mentre la borsa a stelle e strisce si muove debole, dopo la seduta contrastata di ieri, in cui il Nasdaq ha toccato per la prima volta i 17mila punti al traino del rally instancabile di Nvidia (oggi stagnante).
Piazza Affari perde l’1,47% e riavvolge il nastro fino a 34.150 punti base, appesantita da Mps -5,42%, nuovamente nel mirino della giustizia.
Il clima è simile a Parigi -1,52%, Francoforte -1,1% e Madrid -1,14% ed è poco più tiepido ad Amsterdam -0,7% e Londra -0,86%.
A New York il panorama è ugualmente deludente (DJ -0,85%), ma ci sono anche notizie interessanti. In particolare corre Marathon Oil (+8,6%), dopo la notizia che ConocoPhillips (-3,6%) acquisterà la società petrolifera per 22,5 miliardi di dollari (inclusi 5,4 dollari miliardi di debito netto), con un’operazione tutta in azioni. Con questa operazione ConocoPhillips potrà espandere la propria presenza nei giacimenti dal Texas al Nord Dakota.
Sul fronte trimestrali delude American Airlines (-14,7%), mentre fa il botto Abercrombie & Fitch (+19,1%) dopo conti record.
Salgono i rendimenti dei Bond; si rafforza il dollaro
Salgono a livello globale i rendimenti dei titoli di Stato. L’input arriva dagli Stati Uniti (decennale al 4,616%), dopo le deludenti aste della vigilia e la sorpresa della fiducia dei consumatori, tornata a salire nel mese di maggio. Se le famiglie continuano a spendere difficilmente l’inflazione di raffredderà adeguatamente e i tassi non scenderanno.
Dopo questo dato il CME (citato da Repubblica), vede le scommesse del mercato per una riduzione del costo del denaro (di almeno un quarto di punto entro settembre) scendere dal 50% al 44%.
Non porta acqua sul fuoco dei prezzi la riunione dei membri del cartello in calendario domenica prossima, che confermerà i tagli alla produzione. Nel frattempo i future del greggio rallentano, dopo i guadagni della mattina e si muovono in leggero calo.
Il dollaro si rafforza, in attesa dei dati macro più importanti della settimana. A farne le spese è soprattutto lo yen, con il cambio arrivato in seduta a 157,5, livello che aveva causato, a fine aprile, il probabile intervento di Tokyo in difesa della divisa nipponica. L’euro arretra dello 0,4% per un cross in area 1,081.
Piazza Affari in calo con le banche
Le banche fanno spesso il bello e il cattivo tempo a Piazza Affari e oggi il barometro del settore volge al brutto, in sintonia con l’andamento europeo.
A pesare sul Ftse Mib è soprattutto Monte Paschi, per prese di profitto dopo ampi guadagni, alla notizia che il gip di Milano ha aperto un’indagine sui bilanci del 2016 e 2017 con l’accusa di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Nel mirino, secondo fonti stampa, ci sarebbe in particolare la ricapitalizzazione per 5,4 miliardi di euro nel 2017. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche l’ex amministratore delegato Marco Morelli e i due presidenti in carica all’epoca del suo mandato Alessandro Falciai e Stefania Bariatti.
Nel settore è pesante il bilancio di giornata anche per Intesa, -2,07%, dopo i guadagni della vigilia.
La lista delle blue chip in maggiore calo comprende poi Iveco -4,57%, Saipem -3,33%, Interpump -3,7%, Campari -3,18%.
Si sgonfia ulteriormente Leonardo, -2%, titolo sotto schiaffo dopo essere cresciuto moltissimo. Il periodo resta favorevole in ogni caso per l’azienda della difesa che ha stretto nuovi accordi di distribuzione nel mercato elicotteristico Vip-Corporate per l’elicottero monomotore AW09 in Europa e ha ottenuto nuovi ordini in India.
Performance deludente anche per Telecom Italia, -2,12%, nel giorno dei risultati del primo trimestre che saranno resi noti a mercati chiusi.
Sono solo quattro le big cap in verde. Diasorin è il titolo migliore di oggi, +2,26%. Centra un piccolo recupero Cucinelli, +0,32% e riescono a preservare il segno più Pirelli +0,26% e Unipol +0,27%.
Spread poco mosso, ma salgono i tassi
La carta italiana chiude una seduta deludente, con il rendimento del decennale che sale poco più del rivale tedesco, in un quadro negativo per tutti i titoli di Stato della zona euro.
Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata chiude a 130 punti base e i tassi si portano rispettivamente al 3,96% e 2,65%.