Oggi si è aperta una settimana da brividi per le Borse e non a causa delle zucche di Halloween, ma dell’imminente uscita di una valanga di dati macroeconomici e di trimestrali che potranno orientare il sentiment dei mercati. Il fremito che arriverà potrebbe essere positivo, almeno a giudicare dalla seduta odierna. I listini europei archiviano infatti scambi in rialzo e Wall Street è partita con il piede giusto, in attesa che 5 big tech delle “Magnifiche sette” (Alphabet, Microsoft, Meta, Amazon e Apple) mostrino i loro utili di nove mesi nei prossimi giorni. Il Nasdaq è al momento in area massimi storici.
L’affievolirsi dei timori di una escalation in Medio Oriente invece da un lato rincuora, dall’altro pesa sul petrolio e i future di Brent e Wti si muovono in ribasso quasi del 6%.
Dal settore auto arriva infine una nuova notizia choc dalla Germania: Volkswagen (-0,87% a Francoforte) avrebbe in programma di chiudere almeno tre stabilimenti nel paese, di licenziare decine di migliaia di dipendenti e di ridurre in modo permanente gli impianti nell’ambito di un progetto di riorganizzazione più profondo del previsto, che prevede un taglio del 10% degli stipendi e il congelamento dei salari per il prossimo biennio. È quanto sostiene il consiglio di fabbrica del colosso delle quattro ruote.
Piazza Affari oltre 35mila punti base
In questo contesto Piazza Affari chiude con un progresso dello 0,69% e supera nuovamente i 35 mila punti base grazie a Diasorin +2,5% e alle banche, ma vede alcuni titoli oil e dell’auto in rosso.
Il quadro è analogo sulle altre piazze: Parigi +0,79%, Londra +0,49%, Francoforte +0,44%, Madrid +0,92%. Amsterdam è in lieve ribasso -0,22%.
Yen tocca i minimi da tre mesi
Sul mercato valutario il focus è sullo yen, dopo le elezioni che hanno visto indebolirsi la coalizione di governo. Il primo ministro Shigeru Ishiba ha promesso di restare, affermando che i tempi difficili per l’economia e la geopolitica richiedono continuità, ma si pare una fase di maggiore incertezza e la BoJ difficilmente potrà continuare ad alzare i tassi, così la riunione di mercoledì appare ora sbiadita.
In questa prospettiva il dollaro si è rafforzato contro la moneta nipponica fino a 153,88 (minimo da tre mesi per lo yen), un trend che ha favorito un solido rialzo dell’indice Nikkei (+2,01%) a Tokyo.
Anche l’euro si rafforza contro lo yen e guadagna un po’ di terreno anche sul dollaro, per un cross intorno a 1,08.
Tra le materie prime il petrolio va giù senza freni: il Wti tratta al momento sotto 68 dollari al barile e il Brent è poco oltre i 71,6 dollari.
Si raffredda l’appetito per l’oro, che si mantiene comunque su livelli molto alti, per un prezzo sulla consegna immediata di 2741, 27 dollari l’oncia.
Tornano le vendite sui T-Bond, in vista delle aste a 2 e 5 anni nelle prossime ore, mentre la resa dei conti elettorale del 5 di novembre si avvicina. Il 7 novembre si riunisce inoltre la Federal Reserve e prima di questi cruciali appuntamenti gli investitori dovranno fare i conti con il rapporto sull’occupazione (primo novembre) e il dato Pce sull’inflazione.
Anche la zona euro rilascerà mercoledì una serie di dati macro importanti, come PIL del terzo trimestre, fiducia dei consumatori e sentimenti economici. Sempre mercoledì la Gran Bretagna annuncerà il primo bilancio annuale del partito laburista al governo.
Maggiori rialzi e ribassi a Milano
Piazza Affari chiude una seduta volatile, ma che ha trovato nel pomeriggio la strada dei rialzi.
In cima al listino è Diasorin, ma a dare sprint al FTSE Mib sono state soprattutto le banche. I maggiori rialzi sono per Popolare di Sondrio +2,11% (e l’azionista Unipol +1,65%), Banco Bpm +1,71%, Unicredit +1,41%, Intesa +1,3%, Finecobank +1,7%. Bene la regina dei pagamenti digitali, Nexi +1,43%.
Nell’industria brilla Leonardo +1,29%. Tra le utility svetta Hera +1,55%.
La breve lista delle blue chip in calo si apre con Iveco -2,74%, seguono Eni -1,62%, Telecom -0,46%, Pirelli -0,27%, Moncler -0,11%, Saipem -0,05%.
Spread in calo dopo Dbrs
Lo spread tra Btp e Bund decennali è in leggero ribasso a 120 punti base (il rendimento del Btp è al 3,49%) dopo che venerdì Dbrs ha confermato il rating sull’Italia e migliorato l’outlook, come aveva già fatto Fitch la settimana prima. L’agenzia canadese ha etichettato il Belpaese con BBB (high) scalino subito precedente la A, che contraddistingue gli emittenti sicuri. Sul fronte politico è in atto lo spoglio delle schede che deciderà il nuovo presidente della Liguria e il testa a testa tra i candidati non ha pesato particolarmente sulla carta italiana.