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Borsa chiusura 27 maggio: senza Wall Street e senza Londra listini azionari europei al piccolo trotto. Milano la migliore

Malgrado la chiusura per festività di Wall Street e della City di Londra, le Borse europee sono tutte in rialzo con Milano davanti alle altre. Brillano Saipem e Telecom Italia. Ritracciamento bancario

Borsa chiusura 27 maggio: senza Wall Street e senza Londra listini azionari europei al piccolo trotto. Milano la migliore

Orfane di Londra, chiusa per il Bank Holiday, e Wall Street, che festeggia il Memorial Day, le Borse europee chiudono in rialzo, con Piazza Affari che allunga nel finale e segna la miglior performance del vecchio continente, guadagnando lo 0,79%. In una giornata scarna di dati macro, i listini sono già proiettati sul prossimo futuro e in particolare sui dati sull’inflazione in arrivo nel corso della settimana: giovedì è in calendario il dato Pce americano mentre venerdì sarà il turno dei prezzi al consumo dell’Eurozona. Da quelli, come da tradizione, si proverà a capire quali saranno le prossime mosse delle banche centrali.

Lane (Bce): “Pronti a tagliare i tassi, dopo giugno serve cautela”

Sulla Bce ci sono pochi dubbi: il 6 giugno arriverà la prima sforbiciata. Lo ha confermato il capo economista della Bce Philip Lane, in un’intervista al Financial Times. “Salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione”, ha detto Lane rivendicando il successo della Bce nel riuscire a far “scendere l’inflazione in modo tempestivo”. 

I dubbi riguardano invece ciò che verrà dopo. In un discorso pronunciato all’istituto di affari internazionali ed europei a Dublino, Lane ha aggiunto: “Il ritmo successivo dei tagli dei tassi sarà più lento se ci saranno sorprese al rialzo sull’inflazione di fondo e sul livello della domanda e sarà più veloce se ci saranno sorprese al ribasso sull’inflazione di fondo e sul livello della domanda”. Il percorso futuro dei tassi sarà infatti determinato dai dati macro disponibili e dalla gestione dei due rischi opposti: “Un allentamento troppo rapido non sarebbe coerente con il ritorno sostenibile dell’inflazione verso l’obiettivo se l’inflazione si rivelasse più persistente del previsto – ha detto Lane -. Allo stesso tempo mantenere i tassi eccessivamente restrittivi per troppo tempo potrebbe spingere l’inflazione al di sotto del target nel medio termine. Cio’ richiederebbe un’azione correttiva attraverso una successiva accelerazione dei tagli dei tassi che potrebbe anche richiedere la necessita’ di scendere a livelli inferiori alla neutralita’ per correggere qualsiasi deriva persistente verso un trend di inflazione inferiore al target”

Sui tassi si è espresso anche il governatore della banca centrale francese e membro del Consiglio direttivo della Bce Francois Villeroy de Galhau, secondo cui la Bce ha un ampio margine di manovra per i tagli dei tassi e le attuali aspettative del mercato per un allentamento a lungo termine sono ragionevoli.

Dopo un primo taglio dei tassi il mese prossimo, che Villeroy ha definito “un affare fatto”, il dibattito interno alla Bce rimane aperto sulla velocità e la portata del successivo allentamento. Il banchiere francese ha ripetutamente sostenuto la necessità che la Bce adotti un approccio di “massima apertura” dopo giugno e, in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Boersen Zeitung, ha respinto i suggerimenti secondo cui l’Eurotower  dovrebbe tagliare solo una volta al trimestre quando le sue previsioni economiche vengono aggiornate, cosa che escluderebbe una mossa a luglio. “Non dico che dovremmo impegnarci già a luglio, ma manteniamo la nostra libertà per quel che riguarda tempistiche e ritmo”, ha aggiunto Villeroy. Al di là del dibattito sul breve termine, gli analisti di mercato intervistati regolarmente dalla Bce si aspettano che Francoforte riduca il suo tasso principale nel tempo fino al 2%, cosa che Villeroy ha definito “non irragionevole”. “Questo non significa che dovremmo arrivare a questo tasso, ma che con un tasso di deposito agevolato del 4%, abbiamo un margine significativo per ridurre i tassi”, ha concluso.

Chiusura Borse europee: listini al piccolo trotto senza Londra e Wall Street

Con un calendario macro leggero, l’assenza di rilevanti spunti singoli e la chiusura per festività dei mercati Usa e Uk, le Borse europee chiudono la seduta in cauto rialzo, conservando le energie in vista dei dati sull’inflazione in arrivo nel corso della settimana e soprattutto per il meeting della Bce in programma per la prossima. 

Sotto il profilo macro, l’unico dato da segnalare arriva dalla Germania, l’indice Ifo sul clima di fiducia delle imprese si attesta a quota 89,3 a maggio, invariato rispetto ad aprile, rivisto al ribasso rispetto all’89,4 precedentemente comunicato. Il risultato è decisamente inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un valore superiore a quota 90. L’indice delle condizioni correnti si restringe a 88,3 da 88,9: anche in questo caso il risultato delude le attese. Per quanto riguarda le aspettative, l’indice di riferimento si attesta a 90,4, in salita rispetto all’89,7 (rivisto al ribasso) di aprile ma ancora sotto le attese.

In questo contesto Ftse Mib, sostenuto dagli energetici, chiude la seduta in rialzo dello 0,79% a 34.761 punti, realizzando la miglior performance di giornata. Subito dietro si piazza Madrid, che guadagna lo 0,66%. Francoforte segna +0,37%  Parigi +0,39%. Piatta Amsterdam.

Borsa, Intermonte: Ftse Italia All Share sfiora il +16% su base annua

Il report mensile di Intermonte sulle mid-small cap italiane (prezzi al 16 maggio scorso mette in luce la performance positiva registrata dal mercato azionario italiano, con l’indice Ftse Italia All Share in rialzo del 5,9% nell’ultimo mese, pari a +15,9% su base annua. L’indice Ftse Italy Mid-Cap (+4,5%), invece, ha sottoperformato l’indice principale dell’1,4% nell’ultimo mese (-7,2% su base annua relativa), mentre l’indice Ftse Italy Small Caps (+6,3%) ha registrato una performance dello 0,4% superiore rispetto al mercato, ma del -11,7% su base annua da inizio 2024. 

Guardando alle performance delle mid/small cap in Europa, l’indice Msci Europe Small Caps è cresciuto del 7,1% nell’ultimo mese, registrando una performance migliore rispetto alle mid small cap italiane. Dall’inizio di quest’anno, “abbiamo attuato una revisione tra -2,4% e -2,33% delle nostre stime sugli Eps (utile per azione) per il 2024-2025”, ha spiegato Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte”. Per quanto riguarda le mid/small cap, la riduzione e’ tra -0,9% e -1,7%.

Per le grandi aziende, invece, la revisione delle stime è stata attuata interamente nell’ultimo mese (tra -3,9% e -2,5% sugli Eps 2024/25), “principalmente per via dei downgrade di Stellantis, Tenaris e Stm”.  È rimasta invece “pressoché invariata” la stima sulle mid cap (tra +0,3% e zero), mentre è stata rivista in negativo quella sulle small cap (-4,1%/-4,8%). Secondo Randone, i risultati trimestrali hanno rappresentato un “catalyst particolarmente significativo nel guidare le performance azionarie. I gestori sembrano alla ricerca di nuove storie e ci si attende un beneficio dall’atteso, seppur graduale, calo dei tassi d’interesse”.

Borsa: a Milano corrono gli energetici e Telecom Italia

Tornando all’oggi, a spingere Piazza Affari sono soprattutto petroliferi e utility, con Saipem che scatta in vetta al Ftse Mib (+3,56%) e Tenaris che segue con un rialzo dell’1,61%. Tra le utility Erg guadagna l’1,97%, Snam l’1,65%, Enel l’1,60%, Terna l’1%.

Ben intonata Telecom Italia (+2,27%) tornata sotto i riflettori del mercato in attesa del via libera incondizionato, entro giovedì, da parte dell’Antitrust Ue per la cessione delle NetCo. Venendo meno il rischio di un’indagine più approfondita che avrebbe potuto allungare i tempi e creare qualche incertezza sull’operazione un broker segnala la probabile chiusura di posizioni corte sul titolo Tim.

Positiva Stellantis (+1,48%) mentre è in corso l’incontro tra il Ceo del gruppo Carlos Tavares e i sindacati. Acquisti anche su Leonardo (+1,41%) sostenuta dai nuovi ordini delle divisioni elicotteri da Usa e Grecia annunciati venerdì e che secondo Equita potrebbero valere oltre 200 milioni.

Seduta all’insegna della debolezza per le banche mentre gli investitori stimano l’impatto dell’imminente riduzione dei tassi Bce. Nel comparto la peggiore è Banca Mediolanum (-0,84%), giù anche Bper (0,64%).

Chiudono in rosso anche Stm (-0,63%) e Azimut (-0,4%).

Fuori dal listino principale è da segnalare l’exploit di Newlat (+12,46%) dopo l’annuncio della firma di accordo per l’acquisizione di Princes Limited per 700 milioni di sterline. Acquisti cospicui anche su Rai Way (+3,76%) in scia al nuovo Dpcm che indica come strada maestra per la Rai di valorizzare la controllata attraverso una fusione con Ei Towers. 

Spread e rendimenti in ribasso, sale il petrolio

Lo spread tra Btp e Bund scende a 128 punti base dai 130 della vigilia, mentre il tasso su Btp decennale benchmark cala al 3,82% dal precedente 3,88%. La Banca d’Italia ha comunicato gli interessi cedolari lordi e la rivalutazione del capitale dei BTP Italia con scadenza 26 maggio 2024. Per i Btp Italia 1,40% 26-05-2020/26-05-2025, con codice titolo IT0005410904 e IT0005410912, l’importo degli interessi lordi è di 7,0067200000, mentre la rivalutazione del capitale è 0,9600000000.

Passando al valutario, l’euro si mantiene sostanzialmente stabile a 1,085 dollari, mentre tra le materie prime rimbalzano i prezzi del petrolio dopo una settimana di ribasso determinata dalle prospettive dei tassi di interesse statunitensi a fronte di un’inflazione persistente. Il Brent sale a 83,83 dollari al barile (+0,86%), il Wti Usa a 78,44 dollari (+0,93%). 

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