Le borse europee chiudono in leggero calo la prima seduta della settimana, dopo un’ottava a livello record. L’andamento è cauto anche a Wall Street, reduce a sua volta da un rally innescato dai conti e dalle previsioni di Nvidia (un titolo che guadagna l’1,42% pure oggi). L’umore degli investitori appare attendista, a pochi giorni dai nuovi dati sull’inflazione che potranno fornire ulteriori indicazioni sui tempi di un allentamento monetario da parte delle banche centrali: giovedì uscirà il dato di gennaio sulle spese personali negli Usa (dato Pce), venerdì quello sui prezzi al consumo di febbraio nella zona euro.
Intanto, nel tardo pomeriggio, Christine Lagarde parla al Parlamento europeo e nel discorso diffuso la presidente della Bce dovrebbe porre l’accento su tre aspetti: “la crescita salariale diventerà un motore sempre più importante della dinamica dell’inflazione nei prossimi trimestri”; il contributo dei profitti alla crescita dei prezzi sta diminuendo; “ci aspettiamo che l’inflazione continui a rallentare, poiché l’impatto degli choc al rialzo del passato si attenua e le rigide condizioni di finanziamento contribuiscono a spingere verso il basso l’inflazione”.
Milano fiacca, tutti pazzi per il Btp Valore
Piazza Affari perde lo 0,44% e si ferma a 32.557 punti base, in una giornata intensa per alcuni aspetti, con il fronte politico caldo per il testa a testa tra destra e sinistra nelle elezioni regionali in Sardegna e quello finanziario distratto dall’esordio stellare del nuovo Btp Valore a sei anni, nel primo giorno di offerta in sottoscrizione ai piccoli risparmiatori. La febbre per questo titolo, che renderà almeno il 3,25% i primi tre anni e il 4% gli ultimi tre anni (con cedole trimestrali e premio fedeltà finale dello 0,7%) a mezzora dalla chiusura aveva già contagiato risparmiatori per una domanda oltre i 6,3 miliardi.
Sul listino principale di Piazza Affari svetta Leonardo, +5,16%, con i titoli della difesa a livello continentale che apprezzano il rinnovato sostegno europeo all’Ucraina.
Non rallenta il passo neppure Iveco, +4,5%, che da inizio anno ha già guadagnato oltre il 40%, mentre nel settore bancario l’appeal speculativo oggi ha premiato soprattutto Bper +3,06%, Banco Bpm +1,21%. Realizzi invece su Mediobanca -1,08%, dopo il rialzo delle ultime sedute su ipotesi stampa di un’aggregazione con Unicredit (-0,6%) e Generali (piatta).
Il lusso è contrastato: Cucinelli si apprezza dell’1,28%, invece Moncler cede il 2,18% dopo il riassetto della holding Double R che lascia mani libere ad alcuni soci sull’eventuale vendita delle loro quote nella società dei piumini.
Tra i titoli petroliferi Saipem sale del 2,18% e Tenaris dello 0,94%.
Nella lista dei maggiori ribassi compaiono Campari -2,19% e Prysmian -2,08%.
Nel settore salute Diasorin si apprezza del 3,2% e Recordati perde il 2,31%%.
Tra i più piccoli Sogefi segna un teorico +35,61%, a seguito dell’accordo con un fondo Usa per la cessione della divisione Filtrazione. Sale dell’8,69% anche la controllante Cir.
Spread stabile
Sul mercato secondario il successo del nuovo Btp Valore non svolge effetti particolarmente benefici. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata arretra leggermente a 146 punti base, ma i tassi salgono rispettivamente al 3,87% (3,76 di venerdì) e al 2,41% (dal 2,34%).
Europa debole e Wall Street incolore, ma la pizza piace
Il quadro è sfocato anche nel resto d’Europa, dove Parigi cede lo 0,46%, Londra lo 0,27%, Amsterdam lo 0,25%. Sono piatte Francoforte e Madrid.
Dal fronte macro migliora leggermente, a febbraio, la fiducia sulle esportazioni da parte delle imprese tedesche e passa a -7 punti da -8,5 punti di gennaio.
Oltreoceano Wall Street risulta incolore, dopo aver chiuso venerdì scorso la sesta settimana consecutiva in rialzo. È timido l’esordio di Amazon sul Dow Jones, ma la pizza non delude mai e Domino’s Pizza è tra i migliori dello S&P 500, alla luce di un dividendo più alto del 25% e dell’incremento il programma di buyback di un miliardo di dollari.
Per quanto riguarda gli altri mercati: l’euro è in rialzo sul dollaro in area 1,085; il petrolio tipo Brent, dopo una mattina debole, sale dello 0,5% oltre 82 dollari al barile.