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Borsa chiusura 25 ottobre: il Nasdaq colleziona nuovi record sull’onda di Nvidia e di Meta. A Milano brillano Iveco e Saipem

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La seduta odierna chiude contrastata in Europa, che si lascia alle spalle una settimana debole, in attesa che la stagione delle trimestrali entri ancor più nel vivo nella prossima ottava. In focus saranno risultati su entrambe le sponde dell’Atlantico e in particolare si guarderà agli utili di molte big tech Usa, in vista dei quali oggi Wall Street si muove in deciso rialzo con il Nasdaq (+1,26).

Europa mista, a Milano salgono Iveco ed Eni

Piazza Affari è nel ristretto club delle piazze positive e si apprezza dello 0,22%, grazie a Iveco +3,24% e titoli petroliferi. Eni (+1,42%) ha presentato numeri dei primi nove mesi in decisa flessione, però migliori delle stime e ha annunciato un incremento del piano di buyback 2024, atteso ora a 2 miliardi di euro (+25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi e +80% rispetto al piano annuale originale). Si mantiene in denaro Saipem, +3,16%, dopo il quadro trimestrale convincente presentato ieri e la conferma del ritorno al dividendo. Bene Tenaris +1,89%.

Altre importanti trimestrali si sono viste in Europa. In particolare, hanno deluso Mercedes (-1,32%) e Valeo (-9,75%), ma il settore delle quattro ruote ha retto facendo leva sui numeri brillanti presentati ieri da Renault e Tesla.

In ambito bancario buone notizie sono arrivate dalla britannica Natwest, che ha alzato le previsioni sui ricavi 2024, mentre Electrolux chiude in profondo rosso per aver mancato le previsioni degli analisti sugli utili del terzo trimestre a causa di continue perdite negli Stati Uniti e della crescente concorrenza cinese.

Per quanto riguarda i principali listini europei, Francoforte si difende +0,04%, dopo il miglioramento della fiducia delle imprese tedesche, che è salito a ottobre a 86,5 punti.

Parigi perde lo 0,08% e Londra lo 0,23%. Divergono i risultati di Amsterdam, +0,33 e Madrid -0,19%.

Wall Street si muove mista dopo le prime ore di scambi, ma crolla Capri Holding (-45%), poiché una giudice federale statunitense ha bloccato la fusione da 8,5 miliardi di dollari con Tapestry, (+11%). La concentrazione di brand danneggerebbe la concorrenza poiché le due aziende sommano marchi fashion ritenuti importanti. Capri vanta Versace, Jimmy Choo e Michael Kors, mentre Tapestry ha Coach, Stuart Weitzman e Kate Spade.

Lagarde (Bce): inflazione sulla buona strada.Tassi al record storico in Russia

Un tema sempre caldo sui mercati resta quello dei tassi. Gran parte della debolezza di questa settimana è da attribuirsi infatti a un ridimensionamento delle attese sul comportamento della Fed, con il conseguente rialzo dei rendimenti dei Treasury visto nei giorni scorsi. Una tempesta che si è placata solo ieri.

Sul fronte europeo oggi si registrano le parole della presidente della Bce Christine Lagarde, incoraggianti per quanto riguarda la lotta all’inflazione. “Le informazioni in entrata mostrano che il processo di disinflazione è sulla buona strada – ha detto Lagarde, in occasione della riunione annuale del Fondo monetario internazionale a Washington – I recenti indicatori dell’attività economica hanno sorpreso un po’ al ribasso e le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”.

In Russia, intanto, la banca centrale ha portato i tassi d’interesse al 21%. Si tratta del massimo storico dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. Il precedente massimo venne raggiunto nel febbraio 2022, quando la Banca centrale alzò i tassi al 20%, nel tentativo di sostenere il rublo in risposta alle pesanti sanzioni imposte al Cremlino dopo l’invio di truppe in Ucraina.

Euro/dollaro poco mosso; settimana positiva per il petrolio

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro appare stabile in area 1,083. Il biglietto verde prevale con maggior convinzione sullo yen (cross 152), dopo il recupero della valuta nipponica e in vista delle elezioni Giapponesi nel fine settimana.

Nell’attesa la borsa di Tokyo, Nikkei, ha chiuso gli scambi in calo dello 0,6%.

Tra le materie prime si muove in progresso il petrolio, che si avvia a chiudere una settimana positiva. Il greggio texano tratta al momento poco lontano da 71 dollari e il Brent è intorno a 75 dollari. Ieri Goldman Sachs ha lasciato invariate le proprie previsioni sul prezzo del Brent nel 2025 (comprese tra 70 e 85 dollari), stimando che l’impatto di qualsiasi stimolo cinese sarà modesto rispetto a fattori più importanti come l’offerta di petrolio dal Medio Oriente.  

L’oro è stabile, dopo aver toccato nuovi livelli stellari in questa ottava. Al momento lo spot gold tratta in area 2.737 dollari l’oncia.

Piazza Affari, banche miste e Unipol in rosso

In Piazza Affari oggi sono contrastate le banche: Mps si apprezza dell’1%, mentre Bper arretra dello 0,65%, con la controllante Unipol (-1,62%), blue chip peggiore del giorno.

Nella parte alta del listino trovano spazio nuovamente titoli dell’automotive come Stellantis +0,89% e Ferrari +0,87%. Inoltre, è proprio un titolo del settore come Iveco la regina del listino. A dare sprint alle azioni del produttore di veicoli commerciali è stato il rally del competitor Daimler Truck dopo che Harald Wilhelm, cfo di Mercedes-Benz, ha parlato di una possibile vendita della quota del 35% detenuta in Daimler Truck.

Sul Ftse Mib, vendite su Nexi -1,11%, Hera -0,98%, Diasorin -0,78%.

Spread stabile in attesa di Dbrs

La seduta non è stata molto brillante per i titoli della zona euro, ma lo spread tra Btp e Bund decennali appare poco mosso a 122 punti base. Salgono invece leggermente i rendimenti e il titolo italiano è indicato al 3,51%.

Un quadro tutto sommato tranquillo, in attesa che questa sera l’agenzia di rating Dbrs aggiorni il suo giudizio sull’Italia, dopo che S&P e Fitch hanno confermato la loro valutazione la scorsa settimana e Fitch ha migliorato l’outlook. Attualmente il giudizio di Dbrs è ‘BBB (high)’ con outlook stabile.

In giornata non sono arrivate grandi notizie dall’Istat. A ottobre infatti sia l’indice di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito di fiducia delle imprese sono stimati in diminuzione (rispettivamente da 98,3 a 97,4 e da 95,6 a 93,4).

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