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Borsa chiusura 25 marzo: Piazza Affari (+0,86%) ancora una volta regina d’Europa sulla scia di Saipem e Tim

Imagoeconomica

La prima seduta della settimana di Piazza Affari si chiude con un nuovo progresso, +0,86% grazie al rally di titoli come Saipem (+6,07%), Telecom (+4,18%), Amplifon (+4,08%) Leonardo (+2,73%). Il Ftse Mib agguanta così 34.639 punti base, al termine di scambi effervescenti, anche se meno intensi per volumi in vista delle festività pasquali, con la borsa che sarà chiusa dal venerdì Santo al lunedì dell’Angelo, compresi. 

Gli altri principali listini europei sono decisamente più tiepidi: Francoforte sale dello 0,32%, sono quasi piatte Parigi, Amsterdam e Madrid +0,28%. È in lieve calo Londra, -0,18%. 

A raffreddare un po’ gli animi nel Vecchio Continente ha contribuito l’avvio debole di Wall Street, che dovrebbe però chiudere il quinto mese consecutivo di guadagni. Oltre a fisiologici realizzi, oggi pesano le vendite su alcuni colossi tech come Apple, Meta e Alphabet, dopo che la Commissione europea ha avviato un’indagine di non conformità contro di loro nell’ambito del Digital Markets Act (Dma), legge sui mercati digitali.

Sono in rosso anche Intel e Amd, poiché la Cina introdurrà linee guida per eliminare gradualmente i microprocessori statunitensi dai personal computer e dai server governativi.

Riprende quota invece Boeing, dopo aver annunciato che l’amministratore delegato Dave Calhoun si dimetterà alla fine del 2024. 

Mercati sui massimi nonostante l’insicurezza globale; corre il petrolio

Il barometro dei mercati finanziari staziona ancora sul bel tempo grazie all’atteggiamento più accomodante delle banche centrali e nonostante i crescenti rischi geopolitici dopo l’attentato terroristico di sabato a Mosca, mentre sul fronte mediorientale si registra la notizia che il consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato, con l’astensione degli Stati Uniti, la sua prima risoluzione per chiedere un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. 

Le tensioni internazionali alimentano però la corsa dei prezzi del petrolio (il Brent si muove poco oltre gli 86 dollari al barile e il greggio texano tratta attorno a 82 dollari) e l’andamento dell’oro nero può avere chiari riflessi sull’inflazione globale anche se, per il momento, le attese sui prezzi in Europa e negli Usa sono piuttosto ottimistiche. In particolare dalla Bce arrivano dichiarazioni che rafforzano la convinzione che un taglio dei tassi sia in arrivo (a giugno). Per il capo economista, Philip Lane, la Banca centrale europea è sempre più convinta che la crescita dei salari stia rallentando verso livelli più normali; per il governatore di Bankitalia Fabio Panetta, Eurotower si sta muovendo in direzione di un taglio dei tassi dato che l’inflazione sta scendendo rapidamente e si sta avvicinando all’obiettivo del 2%.  

I numeri potranno dire la loro in settimana: mercoledì usciranno i dati sui prezzi di marzo in Spagna, mentre venerdì sarà la volta di Italia e Francia. Sempre venerdì uscirà l’indice statunitense dei prezzi delle spese per consumi personali di febbraio (Pce), indicatore di inflazione preferito dalla Fed.

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro galleggia intorno a 1,083 ed è leggermente favorevole alla moneta unica.

Piazza Affari regina d’Europa. Bene le banche

Piazza Affari è ancora una volta regina in Europa, al traino di Saipem. Il titolo della oil service è sostenuto dal giudizio positivo di Berenberg, che ha alzato il prezzo obiettivo a 3 euro da 2,85 euro precedente. Nel settore petrolifero chiude una seduta tonica anche Eni +1,39%.

Tra le migliori blue chip del giorno torna anche Telecom Italia, a fronte di indiscrezioni sul fatto che il Tesoro stia valutando il coinvolgimento del fondo spagnolo di private equity Asterion come partner di minoranza per un’offerta su Sparkle che potrebbe raggiungere 800 milioni di equity value.

Brilla in alta classifica anche Amplifon e non si ferma il rally di Leonardo, in un contesto di crescenti spese globali per difesa e armamenti.

I titoli finanziari tornano a gioire a partire da Bper +2,15%, seguita da Finecobank +1,68%, Unicredit +1,44%, Banco Bpm +1,56%, Popolare di Sondrio +1,39%. Nell’automotive Ferrari +1,12% festeggia la doppietta nel gran premio. Rbc ha aumentato il prezzo obiettivo sulle azioni del cavallino rampante a 463 euro da 380. Inoltre l’ad Benedetto Vigna ha detto al Financial Times che a Taiwan la domanda di supercar sta crescendo più rapidamente che in Cina o a Hong Kong, grazie al boom del settore chip che ha dato grande spinta alla ricchezza dell’isola. 

Sono poche le big cap in calo, la peggiore è Erg -1,18%.

Spread stabile

La situazione appare stabile sul secondario: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata staziona a 133 punti base, con un tasso del titolo italiano al 3,65%.

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