Alcune nuove misure di stimolo decise dalla banca centrale cinese per sostenere l’economia del dragone hanno favorito oggi una buona seduta in Europa, soprattutto per i titoli dei settori più esposti alla repubblica popolare, come lusso e auto. Si sono apprezzati inoltre i titoli oil, mentre la guerra in Medio Oriente sta contribuendo a sostenere i prezzi del petrolio e a far volare quelli dell’oro.
Il rally asiatico (Hong Kong +4,1%) ha stimolato così un’alba serena, nonostante siano giunti poi nuovi segnali di debolezza da Berlino, dove la fiducia delle imprese a settembre è scesa oltre le attese.
Tra queste contraddizioni Piazza Affari chiude in progresso moderato, +0,6%, guidata da Tenaris+4,35%, Cucinelli +4,22%, Iveco +2,72%. Bene le banche, al traino di Mps +2,16%, benché gran parte dell’attenzione resti su Unicredit +1,43%.
Il rally del lusso, assai penalizzato recentemente, incorona regina Parigi +1,26%, seguita da Francoforte +0,94%. Sono più defilate Amsterdam +0,41%, Madrid +0,28%, Londra +0,26%.
Wall Street è positiva a fine mattinata, anche se ha creato qualche volatilità il fatto che, a settembre, gli statunitensi siano risultati meno ottimisti sull’economia rispetto ad agosto.
Euro in rialzo, yuan in spolvero, oro oltre 2.644 dollari
Il mercato dei cambi è attualmente sfavorevole al dollaro, che risulta in calo contro le principali valute. L’euro si apprezza dello 0,3% circa, per un cambio in area 1,15. A fare da volano alla valuta cinese hanno contribuito invece le decisioni della banca centrale del Dragone, che ha deciso di tagliare la quantità di liquidità che le banche devono tenere in riserva e ha abbassato un tasso di interesse di riferimento, cercando di offrire sostegno anche al settore immobiliare in crisi. A fronte di queste scelte lo yuan ha toccato un massimo di 16 mesi contro il dollaro, anche se non mancano le perplessità sulla capacità che questi stimoli di rilanciare economia e inflazione.
Tra le materie prime l’oro continua a stupire con effetti speciali: lo spot si muove attualmente oltre i 2644 dollari l’oncia (+0,61%), mentre il future dicembre sale a 2668,75 dollari.
Il petrolio è in crescita, stimolato dalla speranza di una ripresa della domanda cinese e dai rischi connessi alla guerra mediorientale. Il greggio texano, consegna novembre, tratta a 71,51 dollari al barile (+1,62%), mentre il Brent, dicembre, prezza nel momento in cui scriviamo a 74,31 dollari.
Piazza Affari, Unicredit marcia spedita e la Commissione Ue vede con favore le fusioni
In Piazza Affari i riflettori restano accesi su Unicredit, che chiude una buona seduta dopo le perdite di ieri. La banca guidata da Andrea Orcel sta continuando a rafforzarsi nel capitale di Commerzbank (+1,28%), nonostante la manifesta opposizione tedesca. Oggi la banca italiana, sotto il profilo politico, incassa il favore della Commissione Ue per le fusioni nel settore, che potrebbero consentire alle banche di diventare più resilienti rispetto agli shock e di operare in modo più efficiente, a beneficio dell’economia dell’Unione europea. La Commissione europea ha detto di non voler commentare casi specifici, ma ha comunque illustrato i vantaggi del consolidamento bancario. L’avversione tedesca a questo matrimonio si esprime però in ogni dove, anche sugli scalini della banca, dove il vice presidente di Commerz, parlando con i giornalisti a Francoforte ha detto forte e chiaro: “non la vogliamo” riferendosi ovviamente a Unicredit.
Reuters, citando due fonti, scrive però che il governo tedesco non ritiene di avere poteri legali per impedire l’acquisizione di Commerzbank da parte della banca italiana.
La blue chip migliore del giorno oggi è Tenaris, in un settore petrolifero ben comprato e che vede in sostenuto rialzo anche Saipem +2,75%, grazie anche alla promozione a ‘Buy’ da parte di Kepler Cheuvreux con un target price rivisto a 3 da 2,5.
Nel lusso svetta Cucinelli ed è in buon progresso Moncler +1,09%, nonostante una revisione al ribasso del giudizio da parte di Ubs (a Neutral).
Tornano gli acquisti su Stm +1,77% e sul settore automotive. Salgono infatti Iveco e Pirelli +2,15%. Così Stellantis +1,57%, apparentemente indifferente alle indiscrezioni di Bloomberg sulla ricerca da parte dell’azienda di un successore dell’amministratore delegato Carlo Tavares, il cui contratto termina nel 2026.
Ferrari chiude invece in lieve calo, -0,44%.
Tra le blue chip negative ci sono anche Prysmian -2,16%, Finecobank -0,83%, Italgas -0,64%.
Spread e tassi in calo
Lo spread si conferma poco mosso, intorno a 130 punti base. Arretrano i rendimenti: il Btp decennale è indicato a 3,4% in prossimità della chiusura; il Bund, di pari durata a 2,11%.