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Borsa chiusura 24 ottobre: Wall Street tenta il rimbalzo ma frena l’Europa. Renault vola, Saipem regina di Milano

La debole apertura di Wall Street (ma non del Nasdaq che avanza) raffredda le Borse europee che in mattinata erano state più effervescenti. Spicca l’exploit di Renault che ridà un po’ di ossigeno all’auto. A Piazza Affari brillano Saipem e il lusso

Borsa chiusura 24 ottobre: Wall Street tenta il rimbalzo ma frena l’Europa. Renault vola, Saipem regina di Milano

I listini europei oggi hanno frenato verso la fine della seduta, agguantando comunque un rimbalzino grazie ad alcune trimestrali positive e nonostante il clima economico della zona euro si confermi poco incoraggiante. Tra le aziende che hanno presentato numeri oltre le attese ci sono Saipem, Renault, Hermes, Unilever, Barclays, Anglo American, Evolution, che hanno svolto benefici effetti su settori come oil, auto, lusso, tempo libero.

L’atmosfera è stata però turbata dalle parole del governatore della banca centrale lettone, Martins Kazaks, secondo il quale l’inflazione della zona euro potrebbe scendere più rapidamente del previsto, ma la Banca centrale europea dovrebbe attenersi alla prassi di tagliare i tassi gradualmente, data l’eccezionale incertezza. In parte ha pesato poi l’avvio contrastato di Wall Street, anche se Tesla (+18,91%) è in orbita dopo i conti e le stime di vendita.

Europa in timido rialzo, Milano è piatta

Piazza Affari è piatta, dopo una decisa frenata nel pomeriggio e le banche in peggioramento. Brilla sul Ftse Mib Saipem, +4,84%, premiata per l’andamento oltre le stime dei primi nove mesi dell’anno, il miglioramento della guidance e il ritorno al dividendo nel 2024.

Archivia una seduta in timido progresso Parigi, +0,13%, dove Renault guadagna il 4,74%. Si apprezzano inoltre i titoli delle grandi firme dopo che Hermes, +1,07%, ha mostrato un robusto incremento delle vendite nel terzo trimestre. Crolla invece Michelin -8,22%.

Chiudono con tenui sfumature di guadagni Francoforte +0,31%, Amsterdam +0,72%, Londra +0,09%. Si conferma debole Madrid -0,14%.

Wall Street contrastata, sul DJ pesano Ibm e Boeing

Wall Street è ancora contrastata dopo le prime ore di scambi, con il Dow Jones in ribasso dello 0,44%, dopo la delusione per Ibm (-5,8%) che ha mancato le stime sui ricavi nei tre mesi fino a settembre. Arretra anche Boeing, -1,49%, che non ha risolto il braccio di ferro con gli operai. Ieri, infatti, i lavoratori di una fabbrica del colosso aerospaziale hanno votato per respingere un’offerta contrattuale e deciso di proseguire lo sciopero di oltre cinque settimane che ha fatto salire vertiginosamente le perdite dell’azienda.

Sale invece il Nasdaq, +0,554%, con Tesla che ha presentato ieri sera la trimestrale e le parole di Musk che ha annunciato una crescita prevista per la vendita di veicoli del “20%-30%” il prossimo anno, grazie “ai costi più bassi” e “all’avvento della guida autonoma”. Tesla è la prima azienda a presentare i conti delle cosiddette Magnifiche Sette.

Zona euro, attività in stallo

L’attività delle imprese della zona euro si conferma in stallo nel mese di ottobre, secondo l’indice composito preliminare di S&P Global. L’indice sale appena al 49,7 da 49,6 e, per il secondo mese consecutivo, resta sotto la soglia di 50 oltre la quale c’è espansione.

Il settore dei servizi, dominante nella regione, si conferma in crescita, ma scende a 51,2 da 51,4.

La manifattura resta in contrazione, anche se l’indice tedesco migliora a 42,6, da 40,6 di settembre e contro attese a 40,7. 

Negli Usa il clima appare ben diverso: il PMI servizi di ottobre, nella lettura flash sale oltre le stime a 55,3 e anche il manifatturiero migliora a 47,8, pur restando sotto il confine di 50.

Anche le vendite di nuove case negli Stati Uniti, a settembre, segnano +4,1%, superando le attese.

Ieri sera il Beige Book della Fed ha mostrato che l’attività economica degli Usa è rimasta pressoché invariata da settembre a inizio ottobre, mentre le aziende hanno registrato un aumento delle assunzioni.

L’euro rallenta, ma sale contro dollaro

In questo contesto l’euro rallenta contro dollaro, pur recuperando oggi qualche posizione, per un cambio che ora è poco sotto 1,08.

Tra le materie prime l’oro recupera leggermente terreno, dopo le prese di profitto nella notte a fronte di nuovi recenti massimi. Al momento lo spot gold tratta intorno a 2734 dollari l’oncia.

Cambia segno il petrolio, che al momento arretra in misura frazionale: il Wti prezza in area 70,20 dollari al barile; il Brent in zona 74,40 dollari.

Piazza Affari, tiene con Saipem, Cucinelli, Stellantis

Piazza Affari si è mantenuta in parità grazie agli acquisti su titoli oil come Saipem, grandi firme come Moncler +1,15% e Cucinelli +1,57%, titoli auto come Stellantis +1,45%.

Tra i titoli petroliferi si apprezza leggermente Eni, +0,35%, che ha frenato con il cambio di passo dei prezzi del greggio. L’attenzione sul titolo del cane a sei zampe oggi è stata richiamata dall’annuncio della firma con Kkr del contratto per l’ingresso del fondo nel 25% del capitale di Enilive per un corrispettivo complessivo pari a 2,938 miliardi di euro. Per l’ad di Eni, Claudio Descalzi, l’intesa “rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica”.

In fondo al listino ci sono le banche, Banco Bpm -2,03% e Mps -1,77%. Male anche Nexi -1,98%. I conti non sostengono Italgas, -1,46%, che nei primi nove mesi ha visto un utile netto adjusted di 361,7 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto allo stesso periodo del 2023 su ricavi totali adjusted pari 1.309,3 milioni, in riduzione del 4,4% principalmente per il calo dei ricavi da Superbonus.

Pirelli vede l’1,75%, dopo che la rivale francese Michelin ha mostrato ancora un calo di vendite nel terzo trimestre, principalmente a causa della debolezza del mercato dei veicoli nuovi.

Fuori dal paniere principale riprende l’emorragia di Olidata -15,26% e Digital Value -7,08%. Brilla De Longhi +6,26%. 

Spread stabile, scendono i tassi

Si allentano le tensioni sui Treasury americani e anche sui titoli di Stato della zona euro, che oggi vedono rendimenti in calo. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende leggermente a 120 punti base, con un tasso del Btp in decisa discesa al 3,46%.

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